Nell’immaginario collettivo la parola cultura di per se appare sontuosa, mette a disagio le persone semplici che pensano alla scuola, alla lettura, alla conoscenza delle cose e del mondo…ma soprattutto ai libri, quei libri che per un milione di ragioni in molti non hanno potuto sfogliare.
La cultura invece come segno di pace nello scambio delle esperienze vissute da uomini e popoli diversi. Quella cultura di pace che il 16 luglio abbiamo chiesto a gran voce dopo i fatti di Nizza, titolando: “ora tocca all’Islam far sentire la sua voce”. Oggi avverrà qualcosa di più, qualcosa di unico…i musulmani pregheranno insieme a noi nelle chiese di Francia e in ogni dove. Il Journal si sente partecipe di questa iniziativa.
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