BRERA 1891

BRERA 1891. L’Esposizione che rivoluzionò l’arte moderna

Fino 18 dicembre 2016, le Gallerie Maspes di Milano (via Manzoni 45) ospitano una mostra dedicata alla prima Triennale di Brera del 1891, che segnò l’inizio dell’arte moderna grazie al rinnovamento delle tematiche sociali indagate in parte con l’innovativa tecnica della divisione del colore.

La rassegna, nata da un’idea di Francesco Maspes e curata da Elisabetta Staudacher, organizzata in collaborazione con la Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, ripercorre a 125 anni di distanza, quella memorabile esposizione attraverso quattro capolavori di Emilio Longoni, Giovanni Sottocornola e Filippo Carcano.

Di Emilio Longoni, pittore di Barlassina formatosi a Milano, sono esposti due suoi capisaldi di tematica sociale come L’oratore dello sciopero e La Piscinina, da allora mai più presentati insieme; accanto a essi, la grande tela, finora data per dispersa, dal titolo Fuori Porta di Giovanni Sottocornola, e Progresso e ignoranza di Filippo Carcano, caposcuola del naturalismo lombardo, opera successivamente modificata nel soggetto e nel titolo divenuto In tempo di elezioni.

Il catalogo (Gallerie Maspes edizioni) contiene i contributi di Elisabetta Staudacher – studiosa della pittura italiana dell’Ottocento e responsabile dell’archivio storico della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano – di Annie-Paule Quinsac – autrice del primo esauriente studio sul Divisionismo (1972) e curatrice di diverse mostre e cataloghi su artisti divisionisti – e di Thierry Radelet – diagnosta per i beni culturali, che pubblicherà i risultati delle analisi diagnostiche non invasive effettuate sulle opere in mostra confrontandole con altri dipinti esposti nel 1891.

In particolare, le tematiche affrontate nel saggio di Elisabetta Staudacher riguarderanno le novità stilistiche e tematiche apportate da Longoni, Sottocornola e Carcano confrontandole con quelle di altri colleghi presenti alla triennale quali Attilio Pusterla e Arnaldo Ferraguti, che, assieme a Giovanni Segantini, Angelo Morbelli, Gaetano Previati e altri divisionisti, segnarono una svolta essenziale nella pittura italiana di fine Ottocento.

Annie-Paule Quinsac racconterà l’evoluzione degli studi sul Divisionismo, a partire dalla sala dedicata a questo gruppo alla XXVI Biennale di Venezia del 1952, fino ad oggi. Inoltre, un’importante sezione sarà dedicata alla catalogazione delle principali opere presenti alla rassegna del 1891 accompagnata da un’antologia critica. Per l’occasione verrà riproposto un saggio di Aurora Scotti sulla prima Triennale, unico studio esaustivo finora realizzato.

 

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