FOUNDATION BEYELER 2017 – Monet, Tillmans, Klee

Claude Monet, 22 gennaio – 28 maggio 2017

Wolfgang Tillmans, 28 maggio – 1 ottobre 2017

Paul Klee, 1 ottobre 2017 – 21 gennaio 2018

La Fondation Beyeler festeggia il suo ventennale nel 2017 con eventi espositivi su Claude Monet, Wolfgang Tillmans, Paul Klee e sulla collezione Nel 2017 i giovani sotto i 25 anni entrano gratis al museo per tutto l’anno Mentre ancora è in corso la mostra “Kandinskij, Marc & Der Blaue Reiter”, la Fondation Beyeler già presenta il programma per il 2017, data che segna il ventesimo anniversario del museo. Al centro degli appuntamenti in calendario sono come sempre i progetti espositivi.

Capolavori dell’arte moderna e contemporanea sono eventi negli eventi: “Monet”, dedicata a riflessi e riflessioni nella sua opera (dal 22 gennaio al 28 maggio 2017), “Wolfgang Tillmans” (dal 28 maggio al 1° ottobre 2017); “Paul Klee“ (dal 1° ottobre 2017 al 21 gennaio 2018), la cui produzione astratta viene tematizzata per la prima volta in modo esaustivo. La prevendita dei biglietti per “Monet” inizia online il 25 novembre 2016.

Per festeggiare il ventennale della sua inaugurazione, la Fondation Beyeler da dicembre 2016 a fine gennaio 2017 offre ai visitatori un biglietto combinato valido per le tre mostre al prezzo speciale di CHF 60 (anziché CHF 78). La promozione dell’interesse dei giovani per l’arte rimane nel focus dell’attenzione. La linea d’azione coinvolge anche i media digitali. In tre presentazioni della collezione permanente la Fondation Beyeler rivolge lo sguardo all’iniziatore del museo Ernst Beyeler ed al primo accrochage della collezione (dal 5 febbraio al 7 maggio 2017), al rapporto degli artisti con la collezione (dall’11 giugno al settembre 2017) e al dialogo tra i collezionisti e la collezione (dal 15 ottobre 2017 al 1° gennaio 2018).

La comunicazione relativa a un ulteriore progetto per lo spazio pubblico seguirà separatamente in primavera. Accanto al programma espositivo di alto profilo e all’attività scientifica del museo, che si condensa nella pubblicazione di cataloghi, nella ricerca e nella conservazione, anche la mediazione artistica indirizzata a bambini e giovani si è affermata fin dall’inizio come un aspetto cruciale. Con un pacchetto di misure per giovani visitatori, già collaudato nel 2016, il museo celebra l’anno del suo ventennale preparando il terreno alla sperimentazione di nuovi format sviluppati specificamente per i giovani. Lo Young Art Club, fondato nel 2016, allo stato attuale conta già 233 membri. L’Art Lab dà a giovani di età compresa tra 15 e 25 anni organizzati in gruppi di progetto la possibilità di cimentarsi nel lavoro museale; dalla sua istituzione nella primavera 2016 si è svolto ben quattro volte. Il ciclo sun.set, un’iniziativa di cooperazione con Nordstern, Basilea, ha visto in cinque dj set nel parco Berower e aperture serali del museo la partecipazione di circa 27’000 giovani. A completare l’offerta, la Fondation Beyeler nel 2017 regala per la prima volta a tutti visitatori sotto i 25 anni l’ingresso gratuito al museo durante l’intero anno.

La Fondation Beyeler continua a essere al 1. posto in Svizzera nell’ambito digitale e in area germanofona occupa la 7. posizione della classifica, dopo musei quali BMW, Mercedes, Schirn e la galleria C/O di Berlino. Sia i like su Facebook sia i follower su Twitter hanno registrato una crescita a due cifre, rispettivamente un +23.48% e un +24.68% per rapporto all’anno precedente. In aumento anche l’interesse per azioni come #EmptyBeyeler e i blog tour sulla pagina Instagram, che ora conta 32’300 follower. Altre azioni specifiche come il “Puff-up-Club“ abbinato alla mostra “Alexander Calder & Fischli/Weiss” hanno totalizzato oltre 180‘000 visite. La raccolta permanente del museo si è accresciuta nel corso degli anni, ragione per cui nel 2017 vedrà la luce il nuovo catalogo della collezione.

A partire da gennaio 2017 la Fondation Beyeler si presenta con un nuovo sito web. L’utente può non soltanto immergersi nel mondo visuale del museo, ma anche consultare online il catalogo della collezione e accedere in modo rapido e semplice al programma museale.

Monet 22 gennaio – 28 maggio 2017

Nell’anno del suo ventennale, la Fondation Beyeler dedica una mostra a uno dei massimi artisti presenti in collezione: Claude Monet. Le atmosfere magiche delle sue tele costituiscono il punto focale dell’esposizione, che conta 50 opere del periodo compreso tra gli anni successivi al 1880 e il tempo tardo delle Ninfee. Protagonisti sono gli affascinanti giochi di riflessi e ombre della pittura di Monet: rispecchiamenti nelle acque della Senna, paesaggi costieri ombrosi e selvaggi, alberi in controluce e ponti quasi dissolti nella nebbia londinese. Nel 1879, dopo la morte della moglie, Monet si mosse verso nuovi orizzonti.

Il suo ruolo di pioniere dell’impressionismo era ormai concluso, e sempre più egli pareva eleggere il dipinto in sé a vero tema della sua arte. Le riflessioni di Monet in pittura si prestano a una duplice interpretazione. Il ripetersi dei motivi attraverso il riflesso, condotto all’estremo limite nel ciclo delle ninfee che si specchiano nello stagno, si può leggere anche come un’incessante meditazione sulle possibilità della rappresentazione. Un ulteriore passo nell’analisi di quelle che per Monet sono le potenzialità dell’immagine è il suo modo di rendere le ombre. Esse sono al contempo raffigurazione e rovescio del motivo, e la loro forma astratta conferisce al quadro una struttura che sembra travalicare la pura imitazione naturalistica.

La mostra consacrata Monet, la prima in Svizzera da oltre un decennio, presenta capolavori provenienti dalla collezione della Fondation Beyeler e dai più importanti musei del mondo, come il Metropolitan Museum of Art di New York, l’Art Institute di Chicago e il Musée d’Orsay di Parigi. L’esposizione “Monet” è appoggiata da: Beyeler-Stiftung Hansjörg Wyss, Wyss-Foundation Novartis Assicuratevi i biglietti già dal 25 novembre.

Tre mostre sulla collezione permanente per i vent’anni della Fondation Beyeler Dal 5 febbraio 2017 fino al 1° gennaio 2018

Nel 2017 la Fondation Beyeler festeggia il ventennale della sua nascita con tre mostre particolari sulla collezione del museo. La Collezione Beyeler viene osservata nel corso dell’anno da tre prospettive diverse: con un occhio al passato, uno al presente e uno al futuro. Ernst Beyeler e la sua collezione La prima mostra sulla collezione permanente (dal 5 febbraio fino al 7 maggio 2017) è un omaggio ai fondatori del museo Ernst e Hildy Beyeler e ricalca l’allestimento iniziale delle opere, pensato per l’inaugurazione della Fondation Beyeler vent’anni fa.

Ancora una volta si evidenzia la visione personale che la coppia di fondatori aveva della propria raccolta, e pertanto anche il punto di partenza per le mostre susseguenti. Gli artisti e la collezione La seconda mostra (dall’11 giugno fino al settembre 2017) presenta la raccolta allo stato attuale. Negli ultimi anni si è cominciato sistematicamente ad aprire all’arte contemporanea. Il dialogo tra le nuove acquisizioni e la collezione preesistente è un criterio importante nel valutare l’ingresso di un’opera nel museo. Questa presentazione offre un palcoscenico di grande impatto per il dialogo tra artisti e collezione.

 Wolfgang Tillmans 28 maggio – 1 ottobre 2017

La grande mostra estiva sarà dedicata all’artista Wolfgang Tillmans (*1968). L’esposizione ruota attorno allo studio inteso sia come ambiente di lavoro dove le sue fotografie sono sottoposte a un primo giudizio e prodotte, sia come luogo di socialità in cui si svolge una parte importante nella vita relazionale di Tillmans. Si tratta quindi di un’entità stratificata che, in forme diverse, agisce sulle immagini stesse.

La mostra si dipana lungo un percorso che propone immagini prese dallo studio – inquadrature all’interno dell’atelier, nature morte o ritratti. Tali lavori costituiscono al contempo punti fermi a partire dai quali nella mostra si analizzano gli inusuali esperimenti condotti da Tillmans sull’immagine e le nuove soluzioni ricche di inventiva che ne scaturiscono. Anche musica e filmati sono qui messi in campo. Tillmans ha acquisito fama fin dai primi anni 1990 grazie a scatti oggi considerati iconici sulla filosofia di vita di un’intera generazione e cultura giovanile, in precedenza priva di immagini che la rispecchiassero, di cui l’artista stesso era partecipe. Tuttavia, già presto e in maniera sempre più incisiva, Tillmans è andato ampliando la sua prospettiva e ha sperimentato il mezzo della fotografia per trovare un nuovo linguaggio visuale – lavori realizzati con o senza la macchina fotografica, come anche fotografie ottenute con la stampa c-print su carta fotografica, con la stampa inkjet su carta oppure con la fotocopiatrice.

Il lavoro di Tillmans si incentra sulla creazione di immagini al limite del visibile. Giocare con la visibilità fino a trasfigurarla è cruciale per l’artista. Perciò Tillmans dalla fine degli anni 1980 ha elaborato un corpus di opere straordinarie e di grande impatto. Con questa mostra, organizzata in stretta collaborazione con Wolfgang Tillmans, la Fondation Beyeler si confronta per la prima volta in modo estensivo con la fotografia. Accanto a una ricca scelta di stampe fotografiche cromogeniche e a getto d’inchiostro saranno presentati anche filmati e registrazioni.

Paul Klee 1 ottobre 2017 – 21 gennaio 2018

La mostra è dedicata a un aspetto finora ancora poco esplorato dell’opera di Paul Klee: l’astrattismo. Nella prima metà del Novecento l’abbandono della rappresentazione mimetica per approdare a un’arte astratta è il percorso seguito da molti pittori europei. Anche l’artista svizzero Paul Klee affronta questa sfida: dai primi lavori fino alle realizzazioni più tarde, nel suo corpus di quasi 10’000 opere si possono osservare esempi assai emblematici di processi d’astrazione e sviluppo di un universo di immagini astratte in pittura.

Gli aspetti più significativi nelle opere non figurative di Klee tra l’altro rivestono un’importanza centrale nell’intera sua produzione: la natura, l’architettura, la musica e i segni grafici. La mostra a carattere retrospettivo raccoglie un centinaio di opere di ogni stagione creativa del pittore – a cominciare dal 1913 – e si avvale di preziosi prestiti da numerose rinomate istituzioni e collezioni private europee e d’oltreoceano. Accanto ai capolavori si trovano opere solo raramente esposte, che gettano una sorprendente luce nuova sull’artista.

Con 20 opere, Klee è assieme a Picasso l’artista maggiormente rappresentato nella Collezione Beyeler. Ernst Beyeler, il fondatore del nostro museo, in qualità di collezionista e gallerista si era occupato in svariati modi del lavoro di Paul Klee. All’incirca 500 sue opere sono passate dalle mani del collezionista e gallerista basilese. La predilezione collezionistica di Beyeler andava soprattutto all’ultimo periodo della produzione kleeiana, che egli apprezzava in particolare “per la qualità coloristica e la forza espressiva”.
Nel corso degli anni Beyeler riuscì a costituire una raccolta di altissimo livello, comprendente opere chiave come Stella nascente, 1931, 230, e Segni in giallo, 1937, 210.

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