PATRIMONI SPORTIVI E IL FAMILY OFFICE

Le migliori idee nascono sempre dalle necessità e il family office è lo strumento più adeguato per aiutare tutti gli sportivi. Nel calcio, da Bierhoff a Stendardo, le idee si allineano in un’unica direzione e l’obiettivo è sempre quello di garantire un futuro concreto e dignitoso a tutti quei professionisti la cui carriera termina mediamente tra i 30- 35 anni.

Il passaggio cruciale e determinante nella strada intrapresa da un calciatore professionista è il percorso che parte dal termine carriera fino alla costruzione di un nuovo presente e l’inizio di una vita “reale”. Per alcuni è l’inizio di un nuovo capitolo, fatto di progetti, lavoro e investimenti. Per altri è un incubo apparentemente senza via di uscita. Ciò che può risultare determinante sono le persone che ogni atleta ha al suo fianco nell’arco della sua carriera. Una vecchia conoscenza del calcio italiano, Oliver Bierhoff, ex Milan e Udinese, da più di un anno è fuori dalle cariche federali in Germania dopo essere stato direttore generale della DFB per 18 anni. Dopo aver chiuso il suo percorso da calciatore e da direttore generale, l’exbomber tedesco ha deciso di vestire i panni dell’investitore. Con la collaborazione della società di gestione patrimoniale Finvia con sede a Francoforte, l’ex attaccante rossonero ha fondato una divisione chiamata Finvia Sports, per supportare i professionisti nella gestione del patrimonio, con un affiancamento costante. La gestione patrimoniale di un’atleta, identificata nel family office, è diventata negli ultimi anni materia sportiva internazionale e gli sportivi che si affidano a professionisti del settore sono sempre più in crescita. In Germania gli investimenti nel calcio sono andati di pari passo con la crescita della Bundesliga. Secondo Forbes, il massimo campionato tedesco ha un valore totale di 4,9 miliardi di dollari e come risonanza, non va trascurato l’impatto che le televisioni nazionali possono avere su un determinato mondo finanziario. I calciatori sono i primi protagonisti ma, come spesso accade, non sono affiancati nella maniera giusta per il durante e post carriera. Ne ha parlato Guglielmo Stendardo, ex difensore della Lazio, avvocato e docente di diritto sportivo. L’occasione è stata la laurea in Psicologia del capitano del Cagliari Calcio Nicolas Viola: secondo uno studio recente della Luiss di Roma il 70% dei calciatori di Serie A ha la terza media, il 26,2% ha il diploma e il 4,8% ha la laurea. I dati sono positivamente in aumento ma resta ancora tanto lavoro da fare. Specialmente in merito alla gestione individuale e patrimoniale, dove sport, istruzione e scelte di investimento oculate possono fare la differenza. Una ricerca di Lombard International Assurance dice che il 40% dei calciatori è a rischio di indigenza a 5 anni dal ritiro, mentre nel Regno Unito la percentuale è salita al 60%. Tra le motivazioni determinanti ci sono investimenti sbagliati, problemi di natura psicologica e un tenore di vita inadeguato nel post carriera. Il family office, nel processo di transizione sportiva, rimane al primo posto tra gli strumenti economici e gestionali del professionista.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.