È davvero una specie di gita fuori porta si lasciano “a casa” guide e manuali e si va a passeggio nella cultura.
Apparirà paradossale, eppure dire che il futuro dell’editoria è nell’ascolto dei libri e dei testi in genere non è un’affermazione da Fahrenheit 451. È qualcosa che sta già avvenendo. Negli Stati Uniti, il paese più proiettato nel futuro, libro ed ebook perdono terreno, il secondo in modo drammatico con un meno 21% sul 2015, mentre l’audiobook cresce di oltre il 30%. Significa che coloro che prima leggevano un libro o un ebook, oggi lo ascoltano sui loro dispositivi mobili, primo tra tutti sullo smartphone che tengono in tasca. Chi prenderà l’iphone 7 non avrà neppure bisogno del noiosissimo cavo di connessione che si arrotola e s’impiglia dappertutto, ascolterà grazie a due auricolari di pochi centimetri da appoggiare sull’orecchio.
Perché l’audiobook ha preso così tanto campo? Semplice, perché può essere attivato in molti più contesti del libro o dell’ebook. Si può ascoltare camminando, in palestra sul tapis roulant o sulla cyclette (a patto che la musica di fondo sia bassa), cucinando, stirando e addirittura nuotando. Il direttore del magazine “The Economist”, uno dei grandi think-thank mondiali che rende disponibile l’edizione settimanale in audio letta da persone e non da androidi, ci informa che un lettore lo ascolta mentre nuota.
Adesso lo si può tranquillante fare grazie alla nuova generazione di telefonini anfibi. Il book editor del “New York Times”, Alexandra Alter, quando interrogata sulla sua smisurata conoscenza delle novità editoriali, ha dichiarato che da quando ascolta i libri sul suo iPhone ha decuplicato la sua produttività. Si è trasferita in campagna e tutte le mattine nel percorso da casa alla stazione di partenza e dalla stazione di arrivo alla sede del giornale (circa un’oretta e mezzo di tempo) ascolta audiobook che scarica da Amazon, da iTunes o da Audible. Alla settimana riesce ad aggiungere quasi otto ore alla lettura, un libro intero in più!
Tutto questo non si può fare con la lettura che è un’attività bellissima ma non lascia spazio ad altro. E oggi chi ha il tempo di leggere in questo modo? Sempre meno gente, perché il tempo è l’unica risorsa che nel nostro mondo di sovrabbondanza, è affetta dalla penuria.
Ma non è solo questo. Farsi leggere qualcosa è una bellissima sensazione, se poi la lettura, come in molti audiobook, è realizzata da speaker professionisti o dall’autore stesso o addirittura da attori che recitano un testo, allora la sensazione gradevole diventa piacere. Anche la comprensione del testo ne beneficia, leggendo si tende a stancarsi prima, a saltare righe, a saltabeccare qua e là; con l’ascolto non succede: sei guidato, c’è un autista che ti porta e ti godi il panorama senza preoccuparti del traffico. L’unico effetto collaterale, forse, dell’audiolibro e che questo concilia il suono più della lettura, ma qui deve essere la storia a tenerti desto e anche l’abilità di chi la legge. Non sempre abbiamo questa magica coppia in azione.
Le farfalle di Antilia è come un cantastorie che ci permette di scoprire le curiosità e i fatti meno noti delle vite degli artisti e degli scrittori narrati. Racchiude infatti sedici brani da ascoltare in qualsiasi spazio della giornata, per trovare un momento di intimità letteraria, che ci distolga dalle abitudini e dagli impegni quotidiani.