Diana, dea della luna e della caccia, occupa un posto importante nei mondi delle corti europee e nei processi di appropriazione e rinnova-mento degli antichi apparati mitologici che li percorrono.
La dea rivive nelle rappresentazioni simboliche e allegoriche di regine, prìncipie dame, attraversa generi, iconografie e stili, solcando palcoscenici e ispirando opere e decorazioni per residenze e giardini d’Europa. Sotto il suo nume sorge nel cuore del Seicento laVenaria Reale, «palazzo di piacere e di caccia» del circuito delle residenze sabaude: la Reggia di Diana, secondo il programma iconografico interamente dedicato alla dea da Emanuele Tesauro.

Arte letteratura musica
A cura di
Giovanni Barberi Squarotti, Annarita Colturato, Clara Goria
Il volume edito da Olschki attraverso un excursus interdisciplinare, affronta vari episodi degli sviluppi del mito: dall’antichità ai rac- conti di Boccaccio, alle rivisitazioni rinascimentali;dagli affreschi del Parmigianino a Fontanellato alla pittura di Batoni; dai travestimenti mitologici e dalle composizioni musicali per la corte di Francia alla poesia di Foscolo e Leopardi, fino a più inattese disseminazioni popolari e contemporanee. Immagini, racconti, partiture, per tracciare, alla luce di differenti sguardi critici, le metamorfosi e le ambigue identità della dea che ancora oggi interrogano e seducono.