Da sempre vi è un mondo connesso a quello degli affetti, della sensibilità e del bellezza, è quello che accompagna l’immaginario floreale, che per garbo e gentilezza appartiene al mondo femminile.
Sulla scorta del successo delle Lettres élémentaires sur la Botanique (1771- 1773) indirizzate da jean Jacques Rousseau a Madame Madeleine Desessert, si moltiplicano le opere finalizzate alla diffusione di una agevole Botanica linneanna, dedicate all’istruzione delle dame.
Alcune figura femminili si impongono tra lo scorcio del Settecento e i primi dell’ Ottocento accanto a Josephine Beaharnais, nei cui giardini di Malmaison erano state introdotte e suturiate molte specie di fiori rari come rose e Iris, va ricordata la memorialist aVictorine de Chastenay, autrice di Calendrier de Flore ou Étude des fleurs d’apres Nature due volumi anonimi ispirati dal Calendarium linneanno del 1756 che videro la luce a Parigi nel 1802-1803. Alla scrittrice va il merito di aver inaugurato una fortuna di testi che elencavano i fiori che sbocciavano nelle varie stagioni dell’anno. Poco dopo Madame de Genlis (Stephanie Félicité Brûlart) pubblicò a Parigi La Botanique historique et littéraire, un’opera di successo che nel 1813 sarà tradotta in italiano e stampata a Milano dell’editore Francesco Sonzogno, fratello di Lorenzo.
In un affascinante binomio tra scienza e arte furono in tutta Europa le donne pittrici di soggetti botanici (Ernestina Panckoucke, Clara Pope, Rosine de la Porte), alcune delle quali fedeli scolare di Pierre-Joseph Redouté, professore di disegno botanico presso il Museum d’Historie Naturelle di Parigi e pittore pr diletto di Josephine. La raffigurazione di piante e fiori era stata fin dalla metà del XVI secolo un ineluttabile strumento di conoscenza e corredo dei trattati scientifici, diviene ora uno dei soggetti privilegiati della editoria non solo scientifica, ma anche di lusso..
In Italia riscosse particolare successo La Botanica de’ Fiori dedicata al bel sesso, pubblicata a Milano nel 1828-1830 da Lorenzo Sonzogno, di cui Simona Verrazzo – autrice – presenta l’intricata storia editoriale, sottolineando la dipendenza da alcuni titoli pubblicati a Parigi dai torchi de8 vari membri della famiglia Janet. La corona floreale presentata nel frontespizio dell’opera italiana è semplificata su quella che decora La Guirlande de Flore.
Non mancano riferimenti a personaggi contemporanei, alcuni senz’altro noti al grande pubblico, altri forse di una più intima conoscenza, come quando, a proposito dei garofani, cita Lorenzo Vanini, giardiniere del conte Vincenzo Dandolo, il quale ne coltiva una quantità meravigliosamente e sommamente rara. Il capitolo dedicato a Violetta gli suggerisce un anedotto riguardante la celebr attrice della Comédie Italienne e la Comédie française, Mademoiselle Claiton (Claire Joséphe Hippolythe Legris de Latude), alla quale un ammiratore faceva per venire quotidianamente un mazzetto di quei fiori, in cui essa, una volta essiccati, era solita valersi per un infuso “a foggiadi tè”.
La mitologia Botanica ci è offerta a piene mani attraverso opere di autori classici, Ovidio, Virgilio, Plinio.
Davvero una piacevole lettura!
Parlano mitologicamente della Rosa anche le favole degli antichi Persiani. Zoroastro fece crescere sull’istante in presenza del re un maestoso cipresso. Dopo questo prodigio quel re domandò a Zoroastro varii doni straordinari; e Zoroastro per poter soddisfare alla domanda di lui ricorse a certi scongiuri, ne’ quali fece uso del melograno e della rosa.
V’ha la Rosa di cento foglie
V’è la Rosa garofalata
V’è la Rosa gialla
V’è la Rosa moscata
V’è la Rosa cannellata
V’è la Rosa delle Alpi
V’è la Rosa delle quattro stagioni
V’è la Rosa.
Fonte:
La botanica de’ fiori dedicata al bel sesso. A cura di Simona Verrazzo. Introduzione di Lucia Tangiorgi Tomasi e Luigi Zangheri, premessa di Duccio Tongiorgi. Casa editrice Leo S. Olschki – 2018