Dal 9 maggio al 9 luglio 2019, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, scrigno di tesori inestimabili, ospita la mostra L’oro invisibile, che presenta 12+1 opere preziose di Giulio Manfredi, creativo tra i più apprezzati a livello internazionale.
L’esposizione, che si tiene in occasione delle celebrazioni del cinquecentenario del genio italiano del Rinascimento, curata da Alberto Rocca, direttore della Pinacoteca Ambrosiana, e Arnaldo Colasanti, con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero degli Affari Esteri, del Ministero dell’Interno, della Regione Lombardia, si compone di tredici (12+1) opere, ideate da Giulio Manfredi con materiali e pietre preziose, ciascuna di esse dedicate ai personaggi dell’Ultima Cena di Leonardo da Vinci, conservata al Cenacolo di Santa Maria delle Grazie a Milano.
L’oro invisibile nasce da un lungo studio del capolavoro vinciano e da numerose visite al Cenacolo, durante le quali, Giulio Manfredi entra in perfetta sintonia con esso, concentrandosi sulla simbologia delle figure degli apostoli e del Cristo, giungendo così all’obiettivo di reinventare l’opera leonardesca, più che a reinterpretarla.
“Colori come parole e disegni come concetti ben rappresentano l’arte di Giulio Manfredi. – dichiara Alberto Rocca – Al pari di ogni autentica creazione artistica, ogni gioiello è concepito da un pensiero raffinato e profondo, nella doverosa ambizione di cogliere un riflesso del divino, nel quotidiano pellegrinare nella storia”.
“L’indagine di Giulio Manfredi – sostiene Arnaldo Colasanti -, la consapevolezza con cui sperimenta la materia e la forma, sono la traccia di un sogno prezioso in cui l’eredità umanistica non è altro che lo sguardo verso una bellezza nuova e contemporanea”.
La ricerca di Giulio Manfredi lo ha quindi condotto a ricreare in sculture e pietre preziose il mistero del Cenacolo.
“Disegnare e realizzare queste 12+1 sculture – afferma Giulio Manfredi – significa riconquistare la grande tradizione del gioiello come valore sacro e simbolico”.
Manfredi celebra la bellezza e interpreta l’armonia del capolavoro vinciano, recuperando i colori e i movimenti dei personaggi, nonché la misteriosa e sapiente composizione dell’Ultima Cena.
Riprendendo la struttura del Cenacolo, Giulio Manfredi pone come fulcro della sua opera la figura di Gesù, rappresentato da una corona sottile, ovvero una linea orizzontale di luce in oro bianco, con i simboli di un antico alfabeto che rappresentano i valori umani come la pace, la famiglia, l’amicizia; con al centro, un granato e un diamante, contrassegno di regalità.
Ogni scultura è ricca di riferimenti alla vita e all’agiografia degli apostoli. Ecco allora che Giovanni, il discepolo preferito da Gesù, prende forma in un calice, che indica la fraternità, la convivialità e la gaiezza, impreziosito da smeraldi, simbolo di purezza e spiritualità.
Bartolomeo, conosciuto come grande predicatore che si spinse sino in India, rivive in calzari, vissuti e consumati per il lungo cammino, realizzati in oro rosa, argento e con una pietra color rosso-bruno, la sardonica, emblema di coraggio.
Matteo, autore del primo Vangelo è simboleggiato da una penna che descrive la sua metamorfosi da esattore a primo autore del Vangelo, in oro bianco e oro rosso, con l’inserimento, nella parte apicale della penna, di stelle di berillio nelle sue varianti più preziose, ovvero acquamarina, eliodoro, smeraldo o, ancora Andrea è ricordato con una croce decussata in oro rosa con malachite e zaffiro Ceylon, simbolo di speranza.
Il percorso espositivo, rappresentato in un polittico che riprende la sequenza dettata dall’Ultima Cena di Leonardo, è inoltre arricchito dai bozzetti preparatori delle opere.
La mostra in autunno sarà in Giappone, presso l’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo, prestigioso edificio progettato da Gae Aulenti.
Giulio Manfredi. Note biografiche
Giulio Manfredi decide giovanissimo di dedicarsi alla gioielleria. L’idea nasce da un viaggio in Europa: la visita alle taglierie di diamanti ad Anversa lo affascina, come lo affascina il rapporto creativo con i materiali preziosi e le infinite possibilità che la materia può offrire: “Tutto parte dal bisogno di trasformare l’idea in materia, di plasmare la natura”.
Incomincia così un’avventura che lo porta, nel 1973, a dar vita alla Manfredi, un’azienda modello, nella quale le tecniche di avanguardia si fondono con l’insostituibile mano dell’artigiano, nel recupero della più nobile tradizione dell’arte orafa italiana.
L’antica arte del gioiello trova in lui un interprete di primissimo piano, un creativo raffinato e soprattutto innovativo. Il successo deriva dall’aver saputo coniugare la tradizione classica con le forme espressive più nuove, privilegiando il momento ideale e creativo.
Nel 1979, Giulio Manfredi crea la prima collezione di gioielli Gucci; nel 1983, nasce la collezione Orologi Manfredi dalla collaborazione con Vacheron Constantin.
Giulio Manfredi utilizza leghe preziose per creare forme inedite, fluide, armoniose; gioca con i riflessi dell’oro, utilizzando tutte le sue varianti cromatiche: giallo, bianco, rosa, verde, per riflettere ed esaltare la vera protagonista dei gioielli Manfredi: la luce. Anche le pietre sono scelte per il loro valore cromatico; partendo dal concetto che tutte, come espressione di natura perfetta, hanno lo stesso valore, Giulio Manfredi realizza accostamenti personali, utilizza tagli inediti, per rendere spesso le pietre le vere protagoniste sull’oro.
Danno risalto alla sua arte i grandi riconoscimenti e gli importanti incarichi ricevuti; tra questi, nel 1992, per le celebrazioni del cinquecentenario di Piero della Francesca, l’incarico da parte del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali a creare dodici gioielli-scultura per la mostra “Con gli occhi di Piero”, che si è tenuta nella Basilica di San Francesco ad Arezzo, le opere sono tutt’ora in mostra permanente alla Fondazione Piero della Francesca. Nel 1990, l’incarico dello stato della California di creare il Magic Baton Award, premio annuale per la Young Musician Foundation, che viene consegnato a Beverly Hills a grandi artisti del mondo dello spettacolo. Nel 2006, l’incarico del Centro Nazionale Studi Manzoniani di creare sette gioielli-scultura per la mostra “L’emozione del sogno, Giulio Manfredi interpreta Alessandro Manzoni”. Le opere sono ora patrimonio del museo ed esposte in forma permanente.
Nel 2009, su incarico dell’arcidiocesi de L’Aquila, crea per l’Arcivescovo Giuseppe Molinari un nuovo anello episcopale, poiché l’originale era stato distrutto durante il terremoto.
Nel 2011, su incarico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali, Giulio Manfredi realizza “L’ORO INVISIBILE”. 12+1 Opere Preziose dedicate al Cenacolo di Leonardo da Vinci, una Collezione di opere uniche di straordinaria bellezza esposta al Cenacolo Vinciano e alla Biblioteca Nazionale Braidense. Sempre nel 2011, il cardinal Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio consiglio della Cultura, incarica Giulio Manfredi di realizzare un’opera unica per celebrare il 60esimo anniversario di ordinazione sacerdotale di Sua Santità Benedetto XVI.
Nel 2013, l’Istituto Lombardo Accademia di Scienze e Lettere, vuole far conoscere la sua attività e le eccellenze che promuove e custodisce da più di due secoli. Per questo incarica Giulio Manfredi di creare un progetto che apra le porte dell’Istituto e riveli i fili invisibili che legano la creatività e la scienza. Giulio Manfredi crea una Collezione di opere uniche che raccontano in un percorso le 7 Scienze più rappresentative dell’Istituto: Studia Humanitatis, Scienze Naturali, Matematica, Medicina, Chimica, Astronomia, Energia.
Nel autunno 2016, la Casa del Manzoni a Milano, ospita la mostra “Il Nostro Pane Quotidiano da Bonvesin de la Riva a Carlo Emilio Gadda”. Giulio Manfredi, per incarico della Regione Lombardia crea una Collezione di preziosi Gioielli Scultura dedicati al territorio Lombardo e alle sue eccellenze.
Giulio Manfredi raccoglie uomini ed idee, viaggia alla ricerca di forme e materiali nuovi, studia il suo pubblico nelle strade del mondo e, con una équipe di esperti collaboratori, crea le sue preziose collezioni. I gioielli Manfredi sono classici contemporanei, dedicati alla donna di oggi, attiva, preparata, sofisticata, attenta alle proprie scelte, che non ha bisogno di ornamenti tradizionali, ma di strumenti attraverso i quali esprimere la propria personalità.
I gioielli sono per Giulio Manfredi, al di là del loro valore intrinseco e del loro aspetto commerciale, espressioni artistiche che possono raccontare di chi li ha creati e di chi li indossa: arte indossabile, strumento di comunicazione.
Fonte: Clponline
Rossello Family Office di Cristina Rossello