UN PATRIMONIO PREZIOSO CHE CI RESTITUISCE LE ESPERIENZE DEL GRAND TOUR

Anonimo XVIII secolo , Arco di Settimio Severo, Madrid, Real Academia di San Fernando

Se non si trattasse di una storia ben documentata, potrebbe sembrare il soggetto per un film o un romanzo d’altri tempi.

Invece questa mostra nasce da uno straordinario fatto di cronaca militare svoltosi nel 1778, quando dal porto di Livorno salpa Westmorland, una veloce nave mercantile armata di cannoni.
Willis Machell, il comandante, ha il compito di condurla al porto di Londra, dove l’attendono coloro che le hanno affidato i loro tesori. Nella stiva protegge un carico diversamente prezioso: 33 grandi forme di Parmigiano e una serie di casse zeppe di opere d’arte acquistate da baronetti inglesi nel corso del loro Grand Tour in Italia.

Sono gli anni della Guerra d’Indipendenza Americana che, sul fronte del Mediterraneo, vede contrapporsi inglesi e francesi.

La sorte non favorì la Westmorland che finì catturata dalla Marina Francese e condotta, sotto scorta, fino al porto di Malaga. Lì, dopo rocamboleschi passaggi di mano, il carico di opere d’arte viene venduto al Re di Spagna che lo destina alla Real Academia de Bellas Artes de San Fernando di Madrid, dove tuttora si trova. Ben custodito ma muto e invisibile. Per la cronaca, le non memo preziose ruote di Parmigliano, e le altre derrate alimentari, furono acquistate dalla Compañía de Longistas de Madrid.

Quel fondo d’arte costituisce un patrimonio intatto e preziosissimo che restituisce a noi le esperienze di viaggio del mitizzato Grand Tour, di quel romanzo di formazione che i giovani dell’aristocrazia britannica erano tenuti a condurre.

Anonimo XVIII secolo, Veduta dell’Arco di Tito, Madrid, Real Academia di San Fernando

Da quell’ingente patrimonio, fatto di intere biblioteche, di casse piene di spartiti musicali mai più suonati, di dipinti e incisioni mai più ammirati, la Biennale Disegno ha potuto estrarre una serie di acquerelli di William Hamilton (Chelsea 1751 – Londra 1801) ma soprattutto di John Robert Cozens (Londra 1752-1797), che ritraggono laghi vulcanici della campagna romana, vedute del Vesuvio e dei Campi Flegrei, assieme ad altre testimonianze di quella eccezionale vicenda storica di una nave che invece di svolgere un viaggio geografico ne ha effettuato uno nel tempo.
Queste opere, che il pubblico può ammirare per la prima volta, costituiscono uno degli appuntamenti espositivi di punta della quarta edizione della Biennale del Disegno. La mostra (Rimini, 4 maggio – 28 luglio 2024) è a cura di José Marìa Luzòn, Direttore della sezione artistica dell’Academia Real di San Fernando di Madrid, e Massimo Pulini.
Evento nell’evento, nel periodi di mostra si prevede l’esecuzione concertistica di alcune composizioni inedite di Christian Joseph Lidarti (Vienna, 23 febbraio 1730 – Pisa,1795), presenti nel fondo madrileno.

Commento di Cristina Rossello: E’ da un patrimonio perduto o disperso che possiamo riprendere il significato, il valore di quanto la cultura possa incidere nella nostra formazione ridando così voce a note da troppo tempo mute.

Anonimo XVIII secolo , Arco di Settimio Severo, Madrid, Real Academia di San Fernando

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