Il Petit Palais di Parigi dedica all’artista Giovanni Boldini una grande mostra dal 29 marzo al 24 luglio 2022.
L’artista italiano la cui ultima retrospettiva in Francia risale a più di sessant’anni fa. Eppure il ritrattista virtuoso è stata una delle più grandi glorie del Parigi a cavallo tra 19° e 20° secolo, da osservatore attento all’alta società che ammirava e frequentava. Accompagna una scenografia suggestiva e immersiva un ricco viaggio di 150 opere che uniscono dipinti, disegni, stampe, costumi e accessori moda prestato da musei internazionali come il museo Giovanni Boldini a Ferrara, il Museo di Capodimonte a Napoli, la National Portrait Gallery di Londra, il museo d’Orsay, il Palais Galliera, il MAD tra molti altri e molte collezioni private. Attraverso l’opera di Boldini, la mostra invita il pubblico per rivivere i piaceri della Belle Époque e l’effervescenza di una capitale all’avanguardia della modernità. Nato in Italia a Ferrara nel 1842, Boldini trascorse gran parte della sua vita nella sua vita nella Città della Luce.

Fu rapidamente introdotto nei circoli artistici e divenne vicino a Degas. Protetto dal mercante Adolphe Goupil, lui si distingue per la scelta dei suoi soggetti, che evocano la modernità e la frenesia della vita parigina. Boldini ne approfitta le attività di svago offerte dalla capitale e le uscite a teatro tutte le sere, al ristorante, portando sempre con sé le sue matite. Il luci notturne create dalla nuova illuminazione elettrica affascinano così come i movimenti incessanti di questa città che non si ferma mai. I dipinti che disegna dai suoi schizzi come la scena della festa al Moulin Rouge testimonia l’effervescenza che poi afferra dalla città.

L’artista divenne anche amico del fumettista Sem e del pittore Paul Helleu e di tutti e tre diventare inseparabile. Ma al di là di queste scene di genere, sono stati i suoi ritratti a portargli il successo. Boldini afferra in chiave modernissima ma controcorrente delle avanguardie tutto ciò che conta la capitale ereditiere, principesse, dandy, artisti e scrittori. I suoi ritratti che fisseranno per sempre il tutte le Parigi della Belle Époque sono come gli equivalenti pittorici dei personaggi di À la Recherche tempo perduto di Proust, uno dei suoi più grandi estimatori.

Huile sur toile
Williamstown, The Sterling and Francine Clark Art Institute
© Image courtesy Clark Art Institute.
clarkart.edu
Con questi dipinti testimonia il pittore anche del suo spiccato gusto per la moda. Dipinge a grandi linee gli abiti più belli di couturiers Worth, Paul Poiret, Jacques Doucet e molti altri e sviluppa, su questi ordini, uno stile unico che sarà la sua firma: un tocco veloce, l’attenzione alla posa della modella, a evidenziando la linea serpentina dei corpi. Attraverso le opere presentate, la mostra offre una testimonianza accattivante e commovente di questa Parigi perduta.
L’opinione di Cristina Rossello:”Boldini non si limitava a disegnare la bellezza femminile, ma sapeva interpretare con grande sensibilità l’universo femminile, riportando l’intima essenza della donna su tela. Le sue esili donne, irrequiete e spesso provocatorie sono l’espressione di una emancipazione femminile del periodo”.
In copertina: G.Boldini, Portrait de Miss Bell, 1903 Huile sur toile Gênes, Raccolte Frugone – Musei di Nervi © Musei di Nervi, Raccolte Frugone