INVESTIMENTI NEL CALCIO: DALL’ ALLIANZ STADIUM A GIGI RIVA

Dalla partnership di lunga data tra il Bayern Monaco e il colosso Allianz, fino alla piccola realtà di Cagliari che intitola il nuovo stadio a Gigi Riva.

Allianz ha rinnovato la sua partnership con il club tedesco del Bayern Monaco per un sodalizio che prosegue da oltre 20 anni. L’accordo comprende anche i naming rights dello stadio che quindi rimarrà con lo stesso brand per i prossimi dieci anni fino al 2033. È una partnership i cui il club gioca in casa visto che Allianz è di fatto uno dei soci della Bayern Munchen AG, società partecipata al 75% da Bayern Munchen EV e al 8,33% da Adidas, Audi e appunto Allianz. Il passaggio successivo, considerato che la sede di Allianz è nella città di Monaco e quindi associata al club guidato dall’allenatore Julian Nagelsmann, sarebbe l’espansione della partnership con il club femminile e la promozione di nuovi progetti per il percorso dei giovani talenti. Secondo la stampa sportiva tedesca, il nuovo accordo sembrerebbe al rialzo in quanto l’accordo precedente prevedeva un corrispettivo di 8 milioni l’anno mentre dalla stagione la cifra dovrebbe aggirarsi intorno ai 13 milioni per un totale di 130 milioni in dieci anni. Il rinnovo di questa partnership si avvicina a quanto siglato in Italia dalla Juventus con lo stesso sponsor nel 2020 per circa 103 milioni di euro a partire dal 1° luglio 2023 per sette stagioni, che oltre a garantire introiti fissi annualmente, sarà sponsor del club bianconero anche sul kit di allenamento. Su scala diversa anche le realtà di provincia si muovono in tal senso per promuovere l’area stadio e permettere ai tifosi di fruire di più servizi in un contesto sportivo. Il Cagliari Calcio partirebbe per primo visto che il consiglio comunale, con 29 voti favorevoli e nessun astenuto, ha dato parere favorevole al nuovo stadio. La novità più esaltante per i tifosi sardi sarà il nome dell’impianto e a questo proposito si è deciso all’unanimità di intitolare la nuova arena al fenomeno Gigi Riva. La ragione di questa decisione è semplice e va ricercata nell’icona del bomber nativo di Leggiuno, che nel 1963 a soli 19 anni partì per l’isola e se ne innamorò talmente tanto da non lasciarla più, diventando simbolo del calcio italiano e cagliaritano con lo scudetto del 1970.

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