LA STORIA DEL ROYAL ALBERT HALL DI LONDRA E LE STRATEGIE DI PARTNERSHIP

Era il 20 maggio 1867 quando la regina Vittoria, vestita interamente di nero, pose la prima pietra di quella che sarebbe diventata la Royal Albert Hall. La cerimonia si è svolta sotto un vasto tendone gremito di 10.000 persone, che facevano a gara per intravedere la Regina, che raramente era stata vista in pubblico dalla morte prematura del suo amato marito, dieci anni prima.

I resoconti dell’evento dicono che la Regina parlò con una grande tensione emotiva. Usando una cazzuola d’oro, piantò la pietra, insieme a una capsula del tempo di vetro che conteneva un’iscrizione e un certo numero di monete d’oro e d’argento.

La Regina annunciò così che l’edificio sarebbe stato conosciuto come Royal Albert Hall of Arts and Sciences, in memoria di suo marito.

L’edificio rappresentava la realizzazione della visione del Principe Alberto: ispirato dalla Grande Esposizione del 1851, aveva progettato di creare una serie permanente di strutture che promuovessero la comprensione e l’apprezzamento delle Arti e delle Scienze, un’idea che doveva essere realizzata in un zona di South Kensington conosciuta come Albertopolis. Purtroppo Price Albert morì di tifo prima di realizzare il suo sogno di un quartiere culturale.

Per quanto riguarda la prima pietra posata dalla Regina nel 1867, basta sedersi nella platea K, fila 11, posto 87 e dare un’occhiata sotto il posto. Il blocco di granito rosso di Aberdeen è proprio nascosto lì.

Questo importante luogo gode di rinnovate partnership istituzionali per sostenere il proprio lavoro e consentire di mettere in scena opere di livello mondiale. Quest’anno vede Breguet. Questa nuova partnership esemplifica il legame di lunga data di Breguet con le arti, con gli orologi che portano i segni distintivi delle creazioni senza tempo di Abraham-Louis Breguet esposti nella Hall. Fin dalla sua creazione, la manifattura Breguet si è sempre distinta grazie allo spirito d’avanguardia del suo fondatore Abraham-Louis Breguet. Scienziato, tecnico e designer, è considerato l’inventore dello stile neoclassico in orologeria. In un’epoca in cui il barocco era in voga, il fondatore del marchio prediligeva l’understatement e affermava un’estetica pionieristica. Gli orologi Breguet possono essere visti nel vecchio ingresso reale della Hall – il portico della Porta 6 – e nel North Circle Bar al terzo piano.

Commento di Cristina Rossello: Risulta sempre più importante per un luogo di cultura, trovare le migliori sinergie per la sua valorizzazione. La soluzione di adottare nuove forme, sostenibili e innovative, di partnership con altre realtà, consente ai luoghi culturali di progettare e affrontare le nuove sfide del mondo contemporaneo.

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