Le Fiabe siciliane di Laura Gonzenbach, sono apparse a Lipsia nel 1870 ed è la prima grande raccolta commentata di narrazioni popolari italiane.
La Gonzenbach è considerata la donna che salvò le fiabe siciliane.
Il volume edito da LEO S. 0LSCHKI èuna monografia dedicata alle fiabe entro un quadro europeo, ma a partire dal confronto con Pitrè, dalla genesi alla storia della ricezione alla loro catalogazione secondo gli indici regionali, nazionali e internazionali. I materiali utilizzati sono i più diversi, dalla letteratura di viaggio a saggi di carattere storico ed economico sulla Sicilia a estese ricerche d’archivio in Italia, Germania, Svizzera, hanno consentito la ricostruzione della comunità evangelica messinese, dalla fine del Settecento sino al periodo postunitario, una ricca e colta borghesia di imprenditori e commercianti di cui la famiglia Gonzebach costituiva il collante.
Fonti inedite gettano una luce nuova sulla Sicilia, sulla sua economia così come sulle sue tradizioni narrative.
La Sicilia offriva una straordinaria ricchezza di materiale narrativo, come dimostrava l’esplorazione condotta a distanza di tempo in diverse aree della regione, e una ancor più straordinaria presenza di narratori abilissimi.
L’autrice della raccolta era nata a Messina da una famiglia svizzera trapiantata in Sicilia; il padre, mercante di tessuti, era una delle figure di spicco della ricca comunità di lingua tedesca cittadina e le donne della famiglia erano assolute protagoniste della vita culturale e dei salotti messinesi di metà Ottocento. Nel clima post-risorgimentale, il lavoro della Gonzenbach si inseriva nel filone nord-europeo degli studi demologici e di novellistica comparata, tendendo così a sconfessare una lettura «sicilianista» e autonomistica della tradizione favolistica dell’isola. Laura morì a Messina nel 1878. Legando indissolubilmente la sua figura ad una pagina culturale insostituibile. Un’opera che il terribile terremoto messinese del 1908 ha rischiato di cancellare per sempre, causando la dispersione di alcuni dei testi che la Gonzenbach aveva faticosamente recuperato dalla volatilità del racconto orale.
Un ruolo imprescindibile nella conservazione e la trasmissione dell’immenso patrimonio orale siciliano fu anche rivestito da Giuseppe Pitrè.
Commento di Cristina Rossello: Le origini dell’isola di “Sicilia” sono da sempre ammantate di fantastico. Dall’Isola ci giungono alcuni tra i miti più noti. Ivi sono nati i miti greci, i racconti popolari (talvolta legati alla religione), i miti pagani: tutti tramandati oralmente. Ruolo importante di trasmissione del grande patrimonio orale siciliano dunque quello rivestito dalla Gonzenbach. Altrettanto è giusto ricordare Giuseppe Pitrè e le sue raccolte : fiabe siciliane, oggetti, feste, usanze e superstizioni testimoniano l’importanza dell’eredità letteraria del mito e le sue somiglianze con le fiabe. Come non pensare ad un loro recupero attraverso lo storytelling per una seducente promozione culturale-turistica?