PRESEPI DI CARTA, UN COLLEZIONISMO RAFFINATO. UNA PREZIOSA ESPOSIZIONE AL MUSEO DIOCESANO DI MILANO

Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano in occasione del Natale 2023 ospita una mostra che ricostruisce la ricca tradizione dei presepi di carta, a partire dalla figura di Francesco Londonio (1723-1783), pittore e incisore milanese quasi esclusivamente legato a temi bucolici e pastorali e autore del Presepe del Gernetto, uno dei capolavori di quella particolare tipologia, conservato proprio al Museo Diocesano di Milano.

Il percorso espositivo prende avvio con un nucleo di opere di Francesco Londonio, esempio della sua attività pittorica e grafica interamente dedicata al mondo pastorale: sono stati selezionati dipinti, studi e disegni, provenienti dalla Pinacoteca e dal Gabinetto dei Disegni del Castello Sforzesco, che illustrano temi e motivi di quella “formula” che riflette la visione del mondo tipica dell’artista, sospesa fra Arcadia e Illuminismo; da qui scaturisce naturalmente la sua produzione di presepi di carta. Il confronto fra questo nucleo e il Presepe del Gernetto del Museo Diocesano permette di comprendere come la sua attività legata ai presepi non sia un semplice passatempo ma venga da lui considerata al pari della sua produzione più impegnata. Sono esposte in questa sezione anche una serie di acqueforti tutte incentrate sul mondo agreste e destinate al Conte Giacomo Mellerio, committente del Presepe del Gernetto.

Proprio a partire dai primi esempi realizzati da Francesco Londonio, i presepi di carta si diffondono in Lombardia e dai suoi modelli prende avvio una tradizione di presepi da ritagliare, documentata dalle opere della Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, che ne confermano il perdurare della fortuna, dal Settecento fino all’inizio del XX secolo. Gli esemplari più antichi, incisi all’acquaforte e colorati a mano, risalgono al tempo di Londonio e sono legati alla produzione degli editori Remondini.

In mostra anche una serie di cartoline di auguri e di biglietti pop-up di varie epoche, nella quale i presepi e la carta restano i protagonisti.

L’iniziativa si completa con la grande teca che ospita il Presepe del Gernetto, per la prima volta esposto interamente restaurato. L’opera, che deve il nome alla villa Gernetto a Lesmo, in Brianza, per la quale fu realizzata, probabilmente su commissione del conte Giacomo Mellerio intorno agli anni sessanta-settanta del Settecento, si compone di circa 60 figure – tra le quali la Sacra Famiglia con i re Magi, pastori, paggi, fanciulli, contadini e animali – dipinte a tempera su carta e cartoncino sagomati.

La rassegna, che comprende circa quaranta opere oltre al presepe della collezione del Museo Diocesano, curata da Alessia Alberti, conservatrice del Gabinetto dei Disegni e Raccolta delle Stampe “A. Bertarelli” del Castello Sforzesco di Milano e Alessia Devitini, conservatrice del Museo Diocesano di Milano, organizzata in collaborazione con le Raccolte Grafiche e le Raccolte Artistiche del Castello Sforzesco di Milano, col patrocinio di Regione Lombardia, sponsor Comieco, Ispe, Associazione Consiglieri Lombardia, celebra un doppio anniversario, ovvero l’ottavo centenario della prima rappresentazione del Presepe, avvenuta a opera di San Francesco a Greccio nel 1223 e il terzo centenario dalla nascita di Londonio.


Francesco Londonio, Re giovane con due paggi, Milano Museo Diocesano Carlo Maria Martini

Commento di Cristina Rossello: Il presepio di carta è una tradizione che sviluppa in Italia a partire dal XVIII sec. Con rammarico una buona parte di questo patrimonio artistico è andato perduto, sia perchè la carta ha una facile deperibilità sia per un fattore culturale che vedeva nel Presepio in carta, quello “dei poveri”, espressione cioè di coloro che non potevano permettersi d’acquistare delle figure in materiale diverso, come il legno o la terracotta. Ma visto il particolare soggetto, il presepe di carta negli ultimo anni è diventato molto ricercato sia da collezionisti privati che realtà museali. Altrettanto interessanti sono le collezioni di biglietti d’auguri, che ci riportano a un mondo apparentemente lontano ma sempre presente nell’intimo di tutti noi.


Francesco Londonio, Gruppo di contadini che recano doni, Milano Museo Diocesano Carlo Maria Martini

 

 

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