Un libro “Fuori dal Mondo” scritto da Livio Caputo che ha ricevuto recentemente anche il premio Luca Hasdà 2016, con questa motivazione: “Livio Caputo ha fatto parte di un ristretto nucleo di giornalisti che con Indro Montanelli ha risvegliato le coscienze del Paese dall’assuefazione ad una deriva comunista, in un periodo in cui la libertà di pensiero si pagava a caro prezzo. Con i suoi documentati articoli di politica estera, fondati anche su una profonda esperienza e conoscenza, continua ad offrirci chiavi di lettura critica ed anticonformiste di fenomeni politici e sociali complessi”.
ascolta il primo capitolo letto da Angelo Santoro
“Le parole di Barak Obama sulle spalle di Matteo Renzi fanno bene solo al premier. Gli schiaffi che l’Italia prende sulla scena internazionale, invece, fanno male a tutto il Paese. Il caso marò, l’omicidio Regnani, le porte in faccia dell’Europa su conti e migranti: sono solo alcuni dei recenti fallimenti del governo italiano in politica estera. Ma come si è arrivati a perdere quel peso diplomatico che da De Gasperi a Craxi fino a Berlusconi l’Italia era riuscita a guadagnarsi? Livio Caputo lo spiega, analizzando questi anni dolorosi fatti di tagli pacifisti alla difesa, politica estera “leggera” è masochismo nazionale”.
Livio Caputo è un giornalista di lunga esperienza internazionale. È stato corrispondente da Bonn, da Londra e da New York prima di rientrare in Italia come inviato e poi come direttore di Epica. È sta inviato de il Giornale, direttore de la Notte, capo degli Esteri del Corriere della Sera per rientrare come vicedirettore a il Giornale, per cui oggi commenta in politica estera. Nel 1994 è stato sottosegretario agli Esteri ne primo governo Berlusconi.