PALADOZZA A BOLOGNA: NUOVO MUSEO DEL BASKET

Parlando di promozione sociale e nell’ottica di valorizzare Bologna e la sua tradizione sportiva, sia come risorsa turistica che come asset per far crescere la città e proiettarla nel futuro,  è partito da poco un nuovo e ambizioso progetto, tuttora unico in Italia: un Museo del Basket che parli di cultura legata alla pallacanestro, nel quadro di un rinnovamento generale del PalaDozza, rimesso a nuovo negli spazi e sempre più vicino e conforme alle grandi Arene di eventi a livello internazionale.

Bologna è una storica città conosciuta a livello sportivo e culturale non solo in Italia, ma anche all’estero. Considerata la Basket City, dotata di un Palazzetto costruito nel 1956 e definito il “salotto” dello sport bolognese o anche “il piccolo Madison”.

Il modello sarà il Museo del Barcellona nella capitale catalana. Tanto che a sorpresa il direttore Jordi Penas farà parte della giuria del concorso di idee: sarà un grande spazio dedicato non solo allo sport ma anche all’esperienza interrativa degli utenti, i quali potranno interagire attraverso tecnologie di ultima generazione e fruire dei contenuti storici e sportivi del basket bolognese e non solo. É prevista una parte di cimeli dei club di basket più importanti, ma si punterà principalmente sulla digitalizzazione dei documenti, perché il museo diventerà anche un luogo di lavoro, in continuo mutamento.

Il progetto del Museo del Basket nasce attraverso un Concorso di idee lanciato dal Comune di Bologna e da Bologna Welcome, società nata per iniziativa della camera di commercio di Bologna, al fine di raccogliere i migliori spunti per la costruzione del Museo, che sorgerà nei primi mesi del  2020 all’interno del PalaDozza, un’area che fino a qualche anno fa ospitava gli uffici del Coni, ma che interesserà in maniera diffusa tutta la struttura del Palazzetto dello Sport. Si realizza un sogno e la Basket City potrà fondere la storia centenaria della pallacenstro con le più moderne piattaforme di condivisione, ponendosi come precursore indiscusso nel panorama italiano. Sarà la creazione di uno spazio aperto con l’intero palasport coinvolto, aperto sette giorni su sette con eventi, spazi per l’animazione e la ristorazione. Un impianto fruibile non solo per le partite di Virtus e Fortitudo, le 2 squadre protagoniste di Bologna, ma anche come luogo per incontri, conferenze, eventi con svaghi e attrattive per i turisti in visita alla città.

Il progetto sarà realizzato dal Comune di Bologna e Bologna Welcome, il gestore del PalaDozza, con la collaborazione della Federazione italiana pallacanestro.  Un luogo già presente nelle più importanti metropoli americane come Los Angeles e Chicago, e per la prima volta a Bologna. Verrà dato grande spazio alla multimedialità, al digitale, all’interazione, secondo alcune linee guida espresse nei mesi scorsi da un comitato scientifico creato appositamente. Ovviamente non potranno mancare i cimeli sportivi che hanno portato il basket al raggiungimentodi questo status: il Museo spazierà dalla Nazionale ai club, dai grandi campioni stranieri che hanno giocato in Italia alla storia di Basket City.

Le linee guida tracciate da un Comitato scientifico composto dai principali esperti di basket nazionale chiedevano ai concorrenti di presentare delle proposte di contenuto che guidassero il visitatore in un percorso narrativo fatto di cimeli e trofei in esposizione ma, principalmente, di supporti e piattaforme multimediali che potessero offrire un’esperienza coinvolgente e favorissero l’interazione del visitatore con la storia della pallacanestro italiana.
Il focus nel processo di digitalizzazione è il miglioramento dei servizi al pubblico e in questo senso il museo del Basket segue appieno il Piano Triennale per la Digitalizzazione e l’Innovazione dei Musei Piano con lo scopo di fornire un quadro di riferimento nell’adozione di soluzioni digitali

Questo sarà possibile attraverso:

  • L’adozione del Catalogo dei servizi museali.
  • Metodi per la definizione di processi di digitalizzazione quali la creazione di modelli in 3D, – soluzioni di realtà aumentata ed esperienze di gaming.
  • Sistemi integrati di Analytics, Business Intelligence e Big Data con flussi di dati strutturati, in piena sicurezza e nel rispetto dei regimi di riservatezza.
  • Azioni di customer satisfaction e di monitoraggio della qualità dei servizi.
  • Soluzioni innovative di geolocalizzazione con la creazione di guide museali personalizzate.

Tra il 22 al 24 maggio 2019 a Bologna si è riunita la giuria internazionale, fatta di personalità legate sia al mondo dello sport che dei musei sportivi, ma anche giornalisti e istituzioni del mondo della cultura, chiamate a valutare le proposte ricevute.

Dei 22 progetti candidati, 3 sono state le proposte premiate come vincitrici del concorso.

Primo Classificato: Arch. Valerio Vincioni, Dott. Edoardo Traversa, Arch. Emanuele Fortunati, Ing. Lu-ca Tiozzo, Marcello Natalini, Dott. Giacomo Tampelli

Secondo Classificato: Ing. Daniele Mazza, Martina Anelli, Ing. Massimo Di Marco, Dott. Giuseppe Ciro De Gregorio, Dott. Veronica Schiaroli

Terzo Classificato: Arch. Marina Giuffrè, Arch. conservatore Daniela Maisano, Arch. Angela Cazzo

L’apertura è prevista nei primi mesi del 2020 e il costo si aggirerà sui 500 mila euro.

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