RASSEGNA DI OPERE D’ARTE PER DESCRIVERE L’IMPORTANZA DELLA FERROVIA

Fino al 24 aprile 2022, il m.a.x. museo di Chiasso (Svizzera) accoglie la mostra TRENI FRA ARTE, GRAFICA E DESIGN, che indaga come uno dei mezzi di trasporto più rivoluzionari nella storia della mobilità abbia saputo influenzare l’arte, la grafica e il design, dalla fine del XIX secolo, per tutto il Novecento, fino ai nostri giorni.

L’esposizione, curata da Oreste Orvitti, direttore del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, Napoli-Portici, e Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x museo, presenta un articolato percorso all’interno dell’universo ferroviario, composto da opere d’arte, manifesti, oggettistica di design, dépliant, cartoline, modelli ferroviari, treni storici e molto altro ancora.

Una rassegna che riveste un particolare significato anche per il luogo che la ospita. Il Ticino e Chiasso, con la sua stazione internazionale, al confine con l’Italia, hanno svolto un ruolo di mediazione e di cerniera fra appartenenze nazionali e culturali diverse, sia verso l’Europa continentale sia verso il Mediterraneo. Chiasso, in particolare, ha conosciuto un notevole sviluppo in stretta correlazione con la ferrovia, in linea con quanto è avvenuto nel resto d’Europa e in America, dove già sul finire dell’Ottocento l’avvento e l’affermazione della ferrovia hanno contribuito alla crescita economica, sociale e culturale di un paese.

Molti pittori – da Joseph Turner nel 1844 al futurista Fortunato Depero nel 1924 – hanno raffigurato la locomotiva come il simbolo della velocità e del progresso. “Le locomotive dall’ampio petto”, scriveva Filippo Tommaso Marinetti nel Manifesto del Futurismo (1909), “scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi”, celebrando la folle corsa di convogli ferroviari. A testimoniare il fascino che treni e locomotive hanno sempre esercitato su molti artisti – in particolar modo i Futuristi, al m.a.x museo di Chiasso si possono ammirare opere di Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Fortunato Depero, Filippo Tommaso Marinetti.

L’età dell’oro delle locomotive a vapore della Belle Époque è coronata dalla realizzazione dell’Orient Express, dove tutto l’arredo è disegnato per garantire il massimo comfort e bellezza. Il Liberty e l’Art Déco contribuiscono ad offrire nuovi spunti di linee di design. All’eleganza ridondante dei convogli di inizio Novecento, quelli dell’Alta Velocità – in tempi più recenti – hanno sostituito le linee essenziali del design contemporaneo, conservando intatto il loro fascino.

La comunicazione visiva avviene essenzialmente attraverso la réclame, grazie al manifesto e alla carta stampata, veicolata su cromolitografia. Con la nuova arte della cartellonistica i treni e le locomotive hanno popolato il nostro immaginario, anche dal punto di vista artistico. A subire il fascino travolgente delle ferrovie sono soprattutto artisti della réclame di inizio Novecento, come Leopoldo Metlicovitz, Achille Luciano Mauzan, Daniele Buzzi, Plinio Codognato, o il mitteleuropeo Emil Schulthess, o ancora Louis Koller e François Jacques. Il manifesto, strumento pensato per veicolare l’informazione sulle nuove opportunità offerte dal trasporto ferroviario, sul finire del XIX secolo ha beneficiato dello sviluppo tecnico a stampa cromolitografica.

Una sezione, che si inserisce nella dodicesima Biennale dell’immagine di Chiasso, è dedicata a cartoline e fotografie storiche, ai treni e alla ferrovia, per evidenziare l’evoluzione storica del ruolo svolto dalla cittadina di confine.

Leopoldo Metlicovitz Opening of the Simplon Tunnel, International Exhibition Milan 1906, Cromolitografia 193,7 x 95,3 cm, Collezione privata Alessandro Bellenda, Alassio Immagine © Marco Maria Pasqualini

L’esposizione è in collaborazione con FFS Historic di Windisch, il Museum für Gestaltung di Zurigo, il Verkehrshaus di Lucerna, Swiss Railpark di Biasca, il MASI di Lugano, l’Istituto Svizzero di Roma, la Galleria Baumgartner di Mendrisio, e nasce in sinergia e come progetto integrato di mostra con il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, Napoli-Portici. La rassegna, con il patrocinio del Consolato Generale d’Italia a Lugano, vanta prestigiosi prestiti da istituzioni pubbliche e da importanti collezionisti privati, fra i quali si evidenziano Alessandro Bellenda (Alassio) e Walter G. Finkbohner (Zurigo) ed è resa possibile grazie al Dicastero Attività culturali del Comune di Chiasso, con il sostegno della Repubblica e Cantone Ticino – Fondo Swisslos, di “Cultura in movimento” dell’Aiuto federale per la lingua e la cultura italiane, del main sponsor UBS e dell’AGE SA, e il contributo dell’associazione amici del m.a.x. museo (aamm).

È inoltre possibile vivere la mostra con il proprio cellulare attraverso l’applicazione per smartphone smARTravel, di facile utilizzo, concepita come guida multimediale in ambito culturale, museale e di valorizzazione territoriale; è adattata ad hoc per una fruizione da dispositivo mobile, con sistema Android (Google) o iOS (Apple).

Accompagna la mostra un catalogo italiano/inglese, con saggi di Stefano Maggi, Luigi Sansone, Mario Piazza, Roberto Scanarotti, Clive Lamming, Nicoletta Ossanna Cavadini, Remigio Ratti e Mike Robinson, e un ricco apparato di immagini. A questo si aggiunge un mini-catalogo italiano/inglese con una selezione di immagini storiche della stazione di Chiasso, corredate da un testo di Nicoletta Ossanna Cavadini.

L’opinione di Cristina Rossello:“Importante segnalare che l’avvento della ferrovia o “strada ferrata” avvenne sul finire dell’Ottocento sia in Europa che in America e diede all’economia un importante impulso a diversi livelli. I trasporti via terra divennero così rapidi da contribuire significativamente al progresso in generale, allo sviluppo, alla condivisione di idee, conoscenze e possibilità di incontro tra culture diverse.”

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