UNA MOSTRA FOTOGRAFICA A MILANO DOCUMENTA UNA PARTE DELLA STORIA DEL NOVECENTO

Dal 1° marzo al 1° maggio 2022, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano ospita Uno sguardo sulla nostra storia, la mostra che presenta 30 fotografie di grande formato di Maurizio Galimberti (Como, 1956), autore italiano tra i più conosciuti e celebrati del panorama artistico italiano e internazionale.

Galimberti, Ambassador Fuji dal 2017, si è affermato grazie alle sue composizioni a mosaico, realizzate con macchine fotografiche istantanee, nelle quali, il soggetto – sia esso una persona o una porzione di città – viene scomposto in numerosi scatti, spesso corrispondenti a diverse prospettive, e ricomposto in una immagine sfaccettata.

In questa rassegna, curata da Denis Curti, Maurizio Galimberti, famoso per i suoi ritratti alle celebrità del cinema, dello sport, della cultura, della società, si confronta con la storia del Novecento, ripercorrendola attraverso i suoi protagonisti, quali Giovanni Paolo II, Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta.

“Con questo nuovo progetto – afferma Denis Curti – il nostro Instant Artist prende in analisi alcune icone della nostra storia recente e, attraverso la poetica del ready made, restituisce nuova forza a quelle immagini così conosciute e, forse, fin troppo radicalizzate”.

“In questo percorso – sottolinea Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano di Milano – la storia del Novecento viene vista attraverso episodi fortemente drammatici, con immagini che in molti casi sono rimaste impresse in ciascuno di noi, ma anche attraverso personaggi, volti e gesti che raccontano la possibilità di sguardo positivo sul reale”.

“Il progetto – ricorda Maurizio Galimberti – nasce da confronto con Paolo Ludovici, che ha prodotto l’intero lavoro e ha prestato tutte le opere esposte, con il quale condivido una sincera amicizia e una complicità progettuale capace di rinnovarsi ogni giorno”.

Usando la sua particolare tecnica, Galimberti esplora il Secolo breve, dando nuova vita e nuovi significati agli scatti realizzati da altri autori. Il percorso espositivo si compone di sezioni che ritraggono i principali attori del Novecento, qual è stato papa Giovanni Paolo II, o Nelson Mandela nel suo simpatico incrocio di pugni con Muhammad Ali, o Nikita Krusciov mentre sbatte la propria scarpa sullo scranno dell’Assemblea delle Nazioni Unite a New York, o ancora di madre Teresa di Calcutta nel tenero gesto di abbracciare un bambino.

Ed è proprio attraverso i volti dei più piccoli, quasi fossero dei profughi dei sogni, in urgenza di un futuro che appare arduo se non impossibile da affrontare, che Galimberti predilige raccontare le tragedie del ‘900.

Ecco allora le drammatiche immagini dei bambini di Auschwitz, della Cambogia di Pol Pot, del Vietnam, di Srebrenica, o ancora dei piccoli migranti morti su una spiaggia o separati dai genitori sul confine tra Starti Uniti e Messico, o che cercano salvezza tra le braccia dei soldati.

Galimberti non si dimentica di documentare la piaga del terrorismo, come l’attentato alle Olimpiadi di Monaco del 1972 o quello alle torri gemelle o ai militari italiani a Nassiria.

L’opinione di Cristina Rossello: “Una mostra che ci riconduce ad eventi che hanno segnato la storia del ‘900. Immagini che ci ricordano episodi cruciali come la guerra fredda, l’attentato delle Twin towers e infine la pandemia che ancora non è un ricordo. Le immagini proposte da Galimberti sono la sintesi di quello che non dimenticheremo mai.

Foto di copertina, dettaglio: Maurizio Galimberti, Amal, Yemen, 2018, fotografia di Tyler Hicks

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