ATALANTA – MODELLO PLUSVALENZE CON VISTA NEXT GENERATION

L’Atalanta sembra confermarsi società modello con pochi eguali in Europa e, oltre all’accademia giovanile Favini invidiata da molti club, sembra porsi come esempio economico di riferimento nel panorama futuro del calcio sostenibile.
La Dea chiude il bilancio al 30 giugno 2022 con un utile pari a 11 milioni di euro, spinto soprattutto dai ricavi derivati plusvalenze. Nei sei mesi dal 1° gennaio al 30 giugno 2022, considerato che il club ha modificato la data della chiusura del bilancio, il fatturato dei bergamaschi è stato più che positivo e il patrimonio netto del club è salito a quota 177 milioni di euro. Il motivo numero uno pare essere il mercato plusvalenze, il quale ha registrato incassi per 44,2 milioni di euro e diritti tv pari a 37,6 milioni.
I nomi che sembra abbiano generato i maggiori ricavi sono tantissimi e tra i principali figurano Robin Gosens all’Inter per 25 milioni con una plusvalenza generata di 24,1 milioni, Colpani al Monza per 9 milioni con una plusvalenza di 8,8 e Filippo Melegoni al Genoa per un valore cresciuto di quasi 4 milioni. Sulla base di questi numeri che certificherebbero  un lavoro costante a medio lungo termine, l’Atalanta sembra  mettere sul piatto l’idea di una squadra Next Gen Under 23, sulla scia di quanto espresso dalla Juventus in questi ultimi anni.
Seguendo i bianconeri in questo percorso di crescita dal lontano 2018, gli orobici si attesterebbero ufficialmente come seconda squadra italiana pronta ad abbracciare un progetto funzionale e innovativo che però dalle premesse avrebbe dovuto coinvolgere i maggiori club di Serie A. Sembrerebbe  infatti questa la direzione che la squadra di Gasperini e Percassi vogliono prendere nel 2023 con un’attenzione specifica ai giovani: i vari Scalvini, Hojlund, Soppy e Lookman si candidano come pilastri per le prossime stagioni, seguiti dai giovani in uscita dall’Accademia Favini che tanto ha reso celebre la Dea negli ultimi vent’anni.
Per i calciatori il cui futuro è ancora incerto, solitamente il percorso comune dopo il campionato primavera è il prestito in altri club per fare esperienza, spesso in categorie minori. Nel 2023 tuttavia l’obiettivo per quei profili ancora acerbi per la Serie A parrebbe quello di creare un’Atalanta bis che dalla serie C possa lottare per il campionato cadetto, così come fatto dalla Juventus Next Gen dal 2018 ad oggi.
Il progetto da quanto risulta non avrebbe ancora trovato molti partecipanti per i costi alti e le pesanti restrizioni in termini di regolamento ma, secondo le parole del Presidente Gravina, potrebbero essere attuati dei miglioramenti da febbraio 2023 e i tanti giocatori in prestito andrebbero a creare una rosa per il campionato 23/24.
Il binomio ideale che tante società sognano per gli anni a venire tra una crescita costante dei prodotti del vivaio e una valorizzazione interna della rosa a disposizione.

 

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