TRA RINASCIMENTO E BAROCCO: CAPOLAVORI A PALAZZO MARTINENGO DI BRESCIA DA GENNAIO 2023

Dal 21 gennaio all’11 giugno 2023, Palazzo Martinengo a Brescia accoglierà i capolavori dei più importanti maestri dell’arte attivi tra il Cinquecento e il Settecento a Brescia e Bergamo. Per la prima volta, la mostra Lotto, Romanino, Moretto, Ceruti. I campioni della pittura a Brescia e Bergamo metterà in dialogo la cultura e la produzione artistica espressa dalle due città.

Giacomo Ceruti detto Pitocchetto, Il suonatore di colascione Collezione privata

 

L’esposizione, una delle più attese del programma per “Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023”, curata da Davide Dotti, organizzata dall’Associazione Amici di Palazzo Martinengo, col patrocinio della Provincia di Brescia, del Comune di Brescia, del Comune di Bergamo, della Fondazione Provincia di Brescia Eventi, presenta una selezione di oltre ottanta capolavori provenienti da collezioni pubbliche e private sia italiane che estere, che darà vita a un vero e proprio derby culturale e artistico: i lavori dei grandi maestri bresciani del Rinascimento quali FoppaMorettoRomanino, Savoldo Gambara saranno messi a confronto con quelli dei bergamaschi MoroniPalma il Vecchio, Cariani, Previtali Lotto – che visse e lavorò per oltre dodici anni nella Città dei Mille – per comprendere come il comune substrato culturale lombardo, ravvivato dalle novità proposte dai pittori veneziani (Bellini e Tiziano in primis), abbia dato vita a linguaggi espressivi in alcuni casi similari, in altri antitetici.

Giovan Battista Moroni, Ritratto di gentiluomo (il poeta sconosciuto), Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo

Di estremo interesse sarà poi avvicinare tele eseguite nel corso del quinto decennio del ‘500 da Moretto e da Moroni che, in quegli anni, si trovava a Brescia nella bottega del Bonvicino, da cui assimilò quell’intenso naturalismo che caratterizza la poetica del genio bresciano.

Lo stesso inedito ed emozionante parallelo tra gli esponenti delle due scuole pittoriche verrà proposto nelle sale successive dedicate al tema della “ritrattistica” – MoroniCeresa Fra Galgario da un lato, BellottiCifrondi Giacomo Ceruti detto il Pitocchetto dall’altro -, della “pittura barocca”, della “natura morta” – Baschenis Bettera campioni nella Città dei Mille, Rasio Duranti in quella della Leonessa – e della “pittura di genere” dove protagonisti saranno gli irriverenti dipinti con nani e pigmei di Bocchi e dell’allievo bergamasco Albrici, i paesaggi di Roncelli e i rustici interni di cascinali e osterie di Botti.


Fra Galgario, Ritratto di Elisabetta Pievani Ghidotti, Bergamo, Accademia Carrara

Il percorso espositivo proseguirà poi al piano nobile della storica residenza cinquecentesca con una sorprendente “mostra nella mostra”, costituita da quattro approfondimenti dedicati a temi caratterizzanti l’identità culturale e la storia delle due città, dove s’incontreranno sculture, disegni, strumenti musicali, dipinti, cimeli storici, documenti antichi e fotografie d’epoca.

In particolare, verranno indagate le figure dei due papi del ‘900, il bergamasco Giovanni XXIII e il bresciano Paolo VI, e il loro rapporto con l’arte e gli artisti, da Picasso a Chagall, da Matisse a Dalí fino a Manzù; le tradizioni gastronomiche e quelle musicali tra Rinascimento e XX secolo; infine un focus particolare sarà riservato all’avventura del grande architetto Marcello Piacentini, attivo nei primi decenni del Novecento tra Bergamo e Brescia, dove trasformò il volto urbano delle due città.

“Per un anno unico e irripetibile come sarà per Brescia e Bergamo il 2023 – afferma il curatore Davide Dotti – ho ideato un’esposizione speciale e diversa rispetto alle ultime otto curate in Palazzo Martinengo. La mostra, infatti, sposando il significato profondo della Capitale Italiana della Cultura 2023, proporrà un inedito ed emozionante confronto tra i più grandi pittori attivi nelle due città durante i quasi quattro secoli di dominazione veneziana, dando così vita un vero e proprio derby artistico e culturale che proseguirà al piano nobile di Palazzo Martinengo nelle sezioni dedicate all’architettura, alla musica, alle tradizioni gastronomiche e ai due grandi papi del Novecento e al loro rapporto con l’arte e gli artisti.”

Commento di Cristina Rossello: “Quattro secoli di dominazione veneziana hanno sicuramente portato in queste due città arte e artisti di grande importanza nella storia dell’arte italiana. Un lungo viaggio senza tempo che ci introduce ad un confronto e quel legame fra arte lombarda e veneta dei grandi maestri. Un modo per riscoprire costumi e legami di due regioni autonome ma vicine da sempre. “

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