PALAZZO DUCALE DI VENEZIA CELEBRA CARPACCIO CON 45 DIPINTI DI TEMA RELIGIOSO E PROFANO

Prestiti concessi generosamente da musei, chiese, istituti e collezioni private, d’Europa e degli Stati Uniti, consentono di riportare a Venezia opere da secoli lontane dalla laguna; talune inviate dallo stesso artista negli antichi territori un tempo legati alla Serenissima come l’Istria e la Dalmazia e mai finora tornate. Esse sono essenziali per poter ora proporre nelle sale dell’Appartamento Ducale un itinerario che documenta nella maniera più oggettiva e completa l’evoluzione dell’arte di Carpaccio. 45 dipinti di tema religioso, profano o di genere – tra essi alcuni di grandi dimensioni – evidenziano le grandi doti immaginative, narrative, descrittive, oltre alla sapiente tecnica pittorica dell’artista. Unitamente, un folto nucleo di disegni dimostra la sua speciale capacità di ‘studiare’ in maniera minuziosa e dettagliata la realtà, rivelando i suoi peculiari interessi per la natura, per la prospettiva, per i costumi del suo tempo, per gli effetti della luce.

La grande retrospettiva si è potuta concretizzare grazie alla collaborazione tra i Musei Civici Veneziani e la National Gallery di Washington. La curatela del progetto è stata affidata Peter Humfrey, riconosciuto specialista del pittore e del suo contesto, con Andrea Bellieni, curatore dei Musei Civici di Venezia, e Gretchen Hirschauer, curatrice della pittura italiana e spagnola alla National Gallery of Art di Washington.Da notare che la precedente monografica dedicata al maestro veneziano risale al lontano 1963. “Con questa magnifica mostra, che giunge a conclusione di scoperte e nuove attribuzioni, nonché di restauri straordinariamente rivelatori, si è oggi in grado di proporre al pubblico e agli studiosi un’aggiornata rilettura storico-critica della pittura di Carpaccio e della sua evoluzione, dagli inizi e fino alle opere tarde, solitamente sminuite dalla critica”, afferma Andrea Bellieni, Responsabile del Museo Correr.

Un occasione per ammirare finalmente riunite, le due parti di una scena già compiuta ed unitaria, separate in circostanze sconosciute verso la fine del Settecento: le “Due dame” del Museo Correr, possedute a Venezia da Teodoro Correr, si ricongiungono con la “Caccia in laguna”, già presente a Roma nella collezione dello zio cardinale di Napoleone e oggi nel Getty Museum di Los Angeles; si riforma così la conturbante scena con le due elegantissime nobildonne veneziane in annoiata attesa del ritorno dei mariti dalla caccia in laguna con archi e ‘ballotte’; una ‘storia’ psicologica raccontata da Carpaccio con sottile sensibilità e sublime fascino immaginativo (il grande storico inglese John Ruskin alla fine del secolo XIX ne fu letteralmente soggiogato), dipinta su quella che, in origine, quasi certamente era un’anta di porta a soffietto posta tra due ambienti di un raffinato, privatissimo interno veneziano.

“La pittura di Vittore Carpaccio (1460/66 c. – 1525/26 c.) celebra – sottolinea la Presidente Gribaudi – la grandezza e lo splendore di Venezia al volgere del XV secolo, quando la città lagunare dominava un vasto impero marittimo e fioriva come centro di commerci internazionali e di cultura. I dipinti narrativi dell’artista – specie i famosi cicli realizzati per varie confraternite religiose – trasportano le storie sacre nella vita vera, collocandole in scenari fantastici, benché arricchiti con infiniti dettagli e riferimenti contemporanei. Ispirato dall’ambiente e dalla società della sua straordinaria città, Carpaccio unisce l’attenta osservazione della scena urbana con il suo particolare trasporto per il poetico e il fantastico”.

Commento di Cristina Rossello: La pittura di Vittore Carpaccio, non può che celebrare questo importante maestro e tutta Venezia nella sua grandezza. Con le opere esposte in Palazzo Ducale si è creato un maggiore legame con i due capolavori del pittore già presenti in città nelle loro sedi di origine: il ciclo di sant’Orsola presso le Gallerie dell’Accademia e il ciclo di San Giorgio degli Schiavoni nella omonima Scuola. Un percorso completo che ci conduce in un’epoca per l’arte senza precedenti.

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