ALLA NATIONAL GALLERY VA IN SCENA SAN FRANCESCO, UN VIAGGIO PER CONOSCERE IL SUO VERO VOLTO

Allegro e altruista, San Francesco D’assisi è doverosamente presentato nel suo percorso religioso, artistico e sociale dal Rinascimento al presente, ispirato dalla natura, dal misticismo e dai valori radicali e sociali. Alla National Gallery va in scena l’esibizione di una delle figure religiose più apprezzate in tutto il mondo, per il suo pensiero ancora oggi contemporaneo, volto all’espressione massima dei valori sociali e cattolici che accompagnano la vita di un individuo. La canzone di un’allodola, una farfalla bianca, il sorgere della luna, i cavalli al galoppo: questo è quello che vide l’artista Richard Long nel suo pellegrinaggio in Umbria seguendo i passi di San Francesco.

Le sue frasi illuminanti sono distribuite sui muri della National Gallery seguendo la forma naturale del sole tanto citato dal Santo.

La mostra ha ripreso non solo otto giorni visti attraverso gli occhi di San Francesco, ma il carattere dell’uomo stesso: il suo amore per il cielo stellato, i valori terreni, gli esseri viventi, il brivido della brezza attraverso gli alberi italiani. Un inizio di esibizione definito da molti perfetto per l’espressione dei valori in gioco.

Nato nel 1181 da una famiglia benestante, ha lasciato dietro tutta la sua ricchezza per dedicarsi agli altri. Il suo legame con la natura è
indissolubile e lo si percepisce nei ritratti e nelle opere dedicate dagli artisti al Santo di Assisi. È stato un viaggiatore, ha conosciuto in Egitto un sultano e più di una volta è andato in visita al papa; entrambi sono stati affascinati dalla figura di Francesco. Il passo successivo per il Santo è stata la fondazione dell’ordine francescano. San Francesco oggi viene visto come un santo per tutte le stagioni: un pioniere per tutti gli artisti del Rinascimento, un mistico per i visionari, una fonte d’ispirazione per i romantici, una figura radicale trasportata nel presente. Francesco rappresenta pace, amore e speranza, uguaglianza, fraternità ed ecologia.

Non è un caso che Papa Francesco abbia preso proprio il suo nome.

Il Santo è ancora oggi un modello di riferimento artistico, anche per la sua contemplazione di Dio attraverso l’arte. In questa unica esibizione alla National Gallery, Francesco si presenta come un protagonista moderno, e le sue immagini, opere e testimonianze arrivano da ogni paese, per raccontare il suo percorso di vita coinvolgente. Per capire quanto sia stata risonante la figura di Francesco nell’immaginario artistico collettivo, basta osservare con attenzione il “San Francesco in meditazione” del pittore spagnolo Francisco de Zurbarán.

Uno dei più rappresentativi e spirituali lavori del pittore, dove San Francesco si dedica con fervente passione alla preghiera con le sue mani giunte che sembrano cullar un teschio, nel contrasto vita morte che subito balza all’occhio dell’osservatore. Alcune ombre oscurano il volto del santo, fornendo allo spettatore solo un assaggio delle espressioni nel volto in meditazione. Non si può non notare la caratteristica tunica dell’ordine dei Francescani, ritratto significativo dei valori di povertà, compassione e
carità portati avanti da tutti i membri dell’ordine. Zurbarán ha la capacità di ritrarre il vero momento di contemplazione, con lo sguardo rivolto verso l’alto e la bocca leggermente aperta. La meditazione sulla morte era una caratteristica dell’ordine gesuita e spesso i santi venivano raffigurati nel diciassettesimo secolo nel momento di rivelazione più profondo sulla morte.

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