IL VIAGGIO DI BOCCIONI DA ROMA A VENEZIA E MILANO IN UN RACCONTO DI CENTO OPERE ESPOSTE ALLA FONDAZIONE MAGNANI ROCCA

UMBERTO BOCCIONI

La Fondazione Magnani Rocca dal 9 settembre al 10 dicembre 2023 nella sede di Mamiano di Traversetolo presso Parma dedica a Umberto Boccioni una grande mostra – a cura di Virginia Baradel, Niccolò D’Agati, Francesco Parisi, Stefano Roffi – composta da oltre cento opere, tra cui spiccano alcuni capolavori assoluti dell’artista. Il tutto ripercorre gli anni della formazione di questo importante maestro e i diversi momenti della sua vita e della sua attività.

Il percorso è stato suddiviso in tre macro sezioni geografiche legate alle tre città che più di tutte hanno rappresentato punti di riferimento formativi per l’artista: Roma, Venezia e Milano le cui sezioni sono curate rispettivamente da Francesco Parisi, Virginia Baradel e Niccolò D’Agati.

Giovanni Sottocornola Mariuccia 1903 (pastello su carta)

Roma
Partendo dalla prima tappa che ha segnato indelebilmente l’evoluzione artistica di Boccioni, si dedica attenzione agli anni del soggiorno romano, quando Giacomo Balla aveva introdotto il giovane Boccioni alla nuova tecnica del divisionismo “senza tuttavia insegnarcene le regole fondamentali e scientifiche” come ricordava nelle memorie il compagno Gino Severini. In mostra, si documenta anche la produzione “commerciale” di Boccioni affiancandola ai modelli ai quali si rivolgeva l’artista per la realizzazione dei propri lavori, passando per i nuovi riferimenti visivi rappresentati dalla grafica modernista inglese con Beardsley. Questo, dal momento in cui il periodo romano non segnò solo il progressivo avvicinamento dell’artista alla pittura, ma anche a quello dell’illustrazione commerciale – la réclame – che rappresentava come prodotto artistico, una perfetta e “straordinaria espressione moderna”.

Umberto Boccioni Ritratto di giovane donna 1907-1908 (pastello su tela) Collezione privata.

Venezia
Il secondo polo della formazione boccioniana è rappresentato dai soggiorni padovani e dall’ultimo soggiorno veneziano che coincide con la Biennale del 1907. Questa sezione intende mettere a fuoco tanto il progredire della pittura di Boccioni, quanto la posizione estetica dell’artista rispetto a ciò che ha modo di osservare e conoscere a Venezia. Sono esposte le principali opere realizzate da Boccioni soprattutto durante l’ultimo soggiorno padovano prima di trasferirsi a Venezia, dove ha modo di mettere frutto quanto maturato a Parigi, e opere significative di pittori veneziani che l’artista stesso commenta nelle proprie riflessioni sulle Biennali. Ciò funge da importante testimonianza che permette al visitatore di comprendere appieno le inclinazioni e le predilezioni estetiche di Boccioni nei confronti di un’arte che rechi “un’impronta nobilissima di aspirazione a una bellezza ideale” come scrisse commentando la Sala dell’arte del Sogno. Riguarda il periodo veneziano il secondo focus presente nella mostra relativo all’avvicinamento dell’artista al mondo dell’incisione, sotto la guida di Alessandro Zezzos. In tale sezione vengono infatti esposte opere grafiche di Boccioni che permettono di ricostruire lo sviluppo della sua attività incisoria nel periodo veneziano e successivamente milanese; per la prima volta vengono presentate le lastre metalliche incise da Boccioni, recentemente ritrovate.

Milano
Come terza tappa fondamentale per lo sviluppo della propria carriera artistica, Boccioni giunge a Milano nel settembre del 1907. L’importanza del confronto con il capoluogo lombardo è inserita nella mostra tramite l’accostamento delle opere di Boccioni a quelle degli artisti attivi a Milano a inizio secolo, in particolare Previati, cercando di mettere in evidenza il posizionamento dell’artista e l’originalità della sua ricerca all’interno di una frangia dell’avanguardia più sperimentale e di nicchia che aveva come punto di riferimento la Famiglia Artistica, associazione frequentata dallo stesso Boccioni che costituisce un importante punto di contatto fra l’artista e i futuri aderenti al movimento futurista.

Commento di Cristina Rossello: Sarà interessante poter conoscere la vita e l’opera di Umberto Boccioni alla Fondazione Magnani Rocca. Fondazione fondata nel 1977 da Luigi Magnani per onorare la memoria del padre Giuseppe e della madre Donna Eugenia Rocca con lo scopo di favorire e sviluppare attività di carattere letterario, artistico e musicale. Oggi la gestione di un patrimonio artistico familiare è una esigenza particolarmente sentita dalle nuove generazioni ed è per questo che la sua valorizzazione passa anche dalla condivisione di mostre come questa.

 

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