NATALE E CAPODANNO NELLA COLLEZIONE “EPHEMERA ANTIQUES MENUS” DI CRISTINA ROSSELLO

Ogni Stato, Regione e territorio custodisce le proprie tradizioni culinarie e gastronomiche che vengono sapientemente tramandate mantenendone sempre le caratteristiche originali. Lo stesso riguarda l’utilizzo di quei cartoncini chiamati “Menù” messi accanto ai commensali e che descrivono le pietanze e i vini scelti specificatamente per ogni singola ricorrenza. L’ abitudine di creare il menù di carta “artistico” come accompagnamento di un pranzo o cena nasce nell’Ottocento e prosegue per tutto il Novecento coinvolgendo non solo cuochi ma anche artisti e disegnatori che non disdegnano di contribuire al meglio con la loro vena ispiratrice. Ed è così che i menù cambiano con le stagioni e diventano veri “libretti” da esporre sul tavolo in occasione di celebrazioni, anniversari sia privati che istituzionali.

Oggi questi preziosi documenti non mancano sulle tavole ma hanno perso quel significato storico, culturale e artistico che troviamo invece in quelli antichi accuratamente conservati allo scopo di valorizzare un particolare patrimonio.

 

 

Il pranzo di Natale rappresenta un momento importante dell’anno e nella nostra cultura significa prendersi cura degli altri nel ritrovarsi a festeggiare in famiglia a casa o al ristorante.

A Natale i menù diventano cartoncini singoli e piegati colorati di oro e di rosso con ghirlande e drappeggi teatrali e spesso legati con nastri e cordoncini, come nel caso della cena al Foyer della Scala di Milano. Sontuose cornici per testi “gustosi” scritti in corsivo o a mano magari personalizzati con il nome dell’ospite. Un ricordo da conservare e da collezionare.

Mentre a Capodanno ci si unisce e riunisce attorno alla tavola in una festa di condivisione e degustazione e così salutare l’anno che sta per andarsene e brindare a quello nuovo come auspicio che sia migliore, i menù di carta si trasformano privilegiando cibi e vini più sofisticati come caviale, foie gras e champagne, tutto coronato da “cotillon”, mentre, la parte grafica si accende con disegni di feste, balli, fuochi d’artificio e brindisi.

In una collezione importante come nel caso della Collezione “Ephemera: Antiques Menus” non mancano menù italiani ma anche molti stranieri che ci narrano queste festività.  Composta da oltre 5.000 menù italiani e internazionali, questa collezione costituisce un’ importante testimonianza culturale di storia della civiltà occidentale. Il pregio che ne traspare è la grande attenzione della collezionista Cristina Rossello per una ricerca attenta al contesto storico e sociale del menù accompagnato poi dalla bellezza della grafica, dalla stampa e dalla provenienza.

Oggi, dopo anni in cui l’attenzione per la buona cucina aveva lasciato posto a metodi standardizzati da una società industrializzata, diventa indispensabile ridefinire il concetto di tale cultura e perciò ecco l’importanza di valorizzare quei documenti che hanno segnato la tradizione nei secoli. Questo è anche il significato di offrire a studiosi, appassionati della cultura gastronomica e collezionisti, la possibilità di conoscere e apprezzare questa collezione.

Interessanti sono anche i menù legati al viaggio, treno, aereo e nave.

Il veglione di Capodanno offerto dalle grandi navi da crociera ha sempre rappresentato un momento di grande festa per gli ospiti e i menù di carta venivano stampati in più copie con cartoncini pregiati, di grandi dimensioni e dipinti con molta cura da artisti incaricati come dovessero realizzare delle vere opere d’arte.

 

La progettazione dell’archiviazione digitalizzata realizzata dai Centri Studi e Ricerca R.F.O. di Cristina Rossello presenta oggi l’implementazione di schede per realizzare un museo virtuale. Il lavoro di archiviazione e digitalizzazione dei menù ha visto l’implementazione di tutte le attività necessarie atte a garantire la durata nel tempo e la conservazione di informazioni artistico-storico-culturali dell’epoca in formato digitale con idonei piani formativi.

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