700° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DI POLO: VIAGGIATORE, MERCANTE, AMBASCIATORE E SCRITTORE.

Il Milione di Marco Polo

Quest’anno ricorrono i 700 anni dalla morte di Marco Polo (Venezia, 1254 – Venezia, 9 gennaio 1324) e Venezia si prepara a omaggiare. Fu  mercante, viaggiatore ed esploratore ancora oggi considerato tra i più importanti della storia europea.

Vissuto nella parte successiva del XIII secolo, l’importanza di Marco Polo è strettamente associata al successo del suo lavoro intitolato Il Milione. Quest’opera rappresenta una dettagliata narrazione dei suoi viaggi compiuti tra il 1271 e il 1295.  In quel tempo Venezia fungeva da porta d’accesso alle ricchezze dell’Asia durante un’ epoca di crescente commercio. Nel suo porto attraccavano navi provenienti da tutto il Mediterraneo orientale. Mercanti e commercianti salpavano da Venezia per Costantinopoli (oggi Istanbul) e il Mar Nero per prendere merci dalla Russia e dai mercanti che percorrevano le Vie della Seta, un sistema di rotte commerciali da e per la Cina che attraversava le montagne e i deserti dell’Asia centrale.

Al momento della nascita di Marco, suo padre, Niccolò, e due zii, tutti mercanti, erano via a commerciare. Presumibilmente stavano visitando le città sul Mar Nero, ma le loro avventure in realtà li avevano portati fino alla capitale mongola della Cina, Khanbaliq (città del Khan). Lì ebbero un’udienza con il sovrano più potente dell’epoca, Kublai Khan, nipote dell’imperatore fondatore, Genghis Khan. Quando i tre Polo tornarono a Venezia dopo un’assenza di 16 anni, Niccolò scoprì che sua moglie era morta e che aveva un figlio di 15 anni, Marco, di cui non sapeva l’esistenza.

Nel 1271, Niccolò Polo e suo fratello Maffeo ripartirono portando con sé il diciassettenne Marco. Questa volta puntarono direttamente alla corte di Kublai Khan, per portargli i documenti del papa e l’olio santo di Gerusalemme che aveva richiesto. Anche con un passaporto d’oro di Kublai Khan, che consentiva ai viaggiatori di utilizzare alloggi e cavalli inviati dai Mongoli lungo le rotte della Via della Seta, impiegavano tre anni e mezzo per arrivare. Dopo aver raggiunto il palazzo estivo di Kublai Khan nel 1275, Niccolò presentò suo figlio e lo offrì al servizio dell’imperatore.

Un giovane talentuoso, Marco aveva imparato diverse lingue lungo il percorso, incluso il mongolo, e aveva padroneggiato quattro alfabeti scritti.

Due anni prima dell’arrivo di Marco, Kublai Khan aveva completato la conquista di tutte le parti della Cina e aveva bisogno di amministratori non mongoli nelle aree che resistevano alle autorità mongole. Marco assunse così vari tipi di ruoli diplomatici e amministrativi per l’imperatore dalla sua base a Dadu, che Kublai Khan costruì vicino a Khanbaliq. Sia Dadu che Khanbaliq si trovavano in quella che oggi è Pechino. Dopo più di 16 anni in Cina, i Polo chiesero a Kublai Khan il permesso di tornare a casa a Venezia. Apparentemente si erano rivelati così utili al khan che non voleva che se ne andassero.

Al termine dei suoi viaggi trascorse il resto della sua vita a Venezia, sposando nel 1300 una nobildonna veneta di nome Donata Badoer, dalla quale ebbe tre figlie; dopo la morte del padre Nicolò e dello zio Matteo, nella parte restante della sua vita non proseguì più l’attività di mercante, rimanendo lontano anche dalla vita politica veneziana fino alla sua morte, avvenuta l’8 gennaio del 1324.

Commento di Cristina Rossello.:“Nella formazione classica di giovani italiani Marco Polo è uno dei primi incontri.  Vuoi perché lo si incontra con le prime esplorazioni, nello studio della geografia, vuoi perché lo si scopre nello studio della storia comparata delle civiltà del passato. C’è però anche la  vecchia tradizione (per ora fortunatamente ancora in uso) della raccolta dei libri classici che formano la Libreria degli Adolescenti. E uno dei primi testi che vi campeggia e’ proprio Il Milione. Non va trascurato il bello di una tradizione che non deve scomparire e che va coltivata nelle generazioni perpetrando una testimonianza che ci giunge attraverso 7 secoli”

 

POLO, Marco (1254-1324). Marco Polo venetiano. In cui si tratta le meravigliose cose del mondo per lui vedute. Venice: Matteo Pagano, [1555]. Christie’s 2019, 35,000 GBP

Dal punto di vista collezionistico in ambito bibliofilo non mancano le curiosità come questo volume: Marco Polo venetiano. In cui si tratta le meravigliose cose del mondo per lui vedute. Venice: Matteo Pagano, [1555]. Un rara prima edizione dei viaggi di Marco Polo, la prima ricca e vibrante immagine dell’Asia a pervadere e ispirare il mondo occidentale. “Come una storia di avventure, un resoconto delle esperienze di uno dei più grandi viaggiatori mai vissuti, il libro è rimasto vivo” (PMM). Questa pietra miliare della scrittura di viaggio circolò ampiamente per tutto il XIV secolo sotto forma di manoscritto, affascinando i lettori di tutta Europa: “Marco Polo fu il primo a fornire un resoconto quasi corretto e dettagliato della Cina e dell’Estremo Oriente” (PMM), e il suo testo fu abbastanza affidabile da costituire la base per gran parte dei portolani e delle mappe prodotti fino al XVII secolo – Colombo fu tra i più importanti lettori e annotatori di questo straordinario resoconto. Pubblicato per la prima volta in una traduzione tedesca (1477), apparve stampato in latino nel 1483-5 e poi in italiano nel 1496: la versione più letta e influente. Questa è una prima ristampa del testo del 1496. “I viaggi di Marco Polo in Oriente reclamano un posto in una collezione americana in conseguenza delle osservazioni di illustri geografi che furono esaminati da Colombo… e stimolarono il grande navigatore a compiere attraverso il mare, ciò che il viaggiatore veneziano aveva da terra» (Sabin).

POLO, Marco (1254-1324). Marco Polo venetiano. In cui si tratta le meravigliose cose del mondo per lui vedute. Venice: Matteo Pagano, [1555].

 

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