OTTOCENTO LOMBARDO. RIBELLIONE E CONFORMISMO DA HAYEZ A PREVIATI

Quasi cento opere, tra dipinti e disegni dei principali protagonisti dell’Ottocento lombardo: da Hayez al Piccio, da Faruffini a Cremona, da Medardo Rosso a Previati e Segantini

Il percorso espositivo, organizzato per aree tematiche, analizza sia i movimenti e le tendenze iconografiche, sia la biografia e la personalità dei singoli artisti, offrendo al visitatore l’opportunità di scoprire un universo dinamico e sorprendente, artisticamente e intellettualmente molto raffinato e sperimentale, e di indagare la società del tempo seguendo un filo narrativo che si propone di far luce su un tema non sempre così noto, come la scena artistica lombarda dell’Ottocento.

La mostra, pur tenendo come fulcro l’ambiente milanese – in particolare il magistero dell’Accademia di Brera –, indaga anche la situazione delle altre province lombarde. Nella Sala Espositiva dei Musei Civici di Monza verrà allestita una sezione dedicata alla scena artistica della città di Monza, città natale di pittori straordinari quali Pompeo Mariani, Mosé Bianchi, Eugenio Spreafico ed Emilio Borsa.

La rassegna si apre con la stagione romantica in cui primeggia la figura di Francesco Hayez, maestro e modello di intere generazioni di artisti. La sua lunga presenza nel ruolo di direttore a Brera ha lasciato un segno profondo sull’indirizzo culturale milanese. Insieme ad Hayez saranno esposte le opere di alcuni pittori che da lui presero insegnamento per il proprio percorso e quelle di maestri a lui contemporanei, quali Giacomo Trecourt, Massimo d’Azeglio e Giuseppe Molteni. La sezione successiva è dedicata ai vedutisti e ai “prospettici” della prima metà del secolo, quali Giovanni Migliara, Angelo Inganni e Luigi Bisi, che con i loro scorci cittadini e le scene di vita quotidiana offrono uno sguardo prezioso anche sull’urbanistica e sulla società del tempo. Il percorso passa poi al periodo delle guerre di Indipendenza, con dipinti incentrati alle tematiche risorgimentali, tra cui spiccano autori quali Gerolamo e Domenico Induno, noti anche per le loro scene di genere, che narrano la vita delle classi meno abbienti e per quelle, eleganti e frivole, che raccontano immaginari incontri galanti ambientati nei loro salotti borghesi.


Gerolamo Induno, Il ritorno dal campo, 1869, olio su tela, 78,5x96cm, collezione privata courtesy Enrico Gallerie d’Arte, Milano

La personalità, visionaria e unica, di Giovanni Carnovali detto il Piccio introduce al sensibile cambio di rotta della seconda metà del secolo. Artista fuori dal proprio tempo, straordinario anticipatore di soluzioni linguistiche illuminanti per le generazioni successive, il Piccio è stato fondamentale per autori quali Federico Faruffini e, soprattutto, Tranquillo Cremona. Il primo, uomo tormentato e irrisolto, aprirà le porte a moderne interpretazioni della pittura storicista e letteraria; il secondo, con Daniele Ranzoni e Giuseppe Grandi, fonderà la Scapigliatura, movimento che si espresse tanto in letteratura quanto nelle arti visive, e cercherà risposte ai propri dubbi esistenziali e alla propria vocazione ribelle in atteggiamenti ostentatamente bohémien e con un linguaggio artistico sperimentale e moderno, sul quale affonderà le proprie radici molta della pittura dei decenni successivi.


Emilio Gola, Lavandaie sul Naviglio, 1895, olio su tela, collezione privata courtesy Quadreria dell’800, Milano

La mostra aperta dal 13 aprile al 28 luglio 2024, l’Orangerie, Reggia di Monza e i Musei Civici di Monza propone anche una serie di focus su alcuni artisti forse non così noti, ma che hanno profondamente segnato gli sviluppi della pittura dell’epoca, come i citati Piccio e Faruffini, ma anche come Luigi Conconi.

Nella seconda metà dell’Ottocento, anche il genere del paesaggio raccolse grande fortuna. Molte sono le tele che ritraggono le campagne brianzole, le vette alpine e le suggestive acque dei laghi, dipinte da artisti quali Eugenio Gignous, Silvio Poma e Filippo Carcano. La mostra si ferma alle soglie della nascita del Divisionismo, con alcune opere giovanili di Previati e Segantini, quando la loro poetica era ancora vicinissima alla Scapigliatura, seppur già sensibile alle atmosfere del Simbolismo. La mostra è curata da Simona Bartolena, prodotta e realizzata da ViDi cultural, in collaborazione con il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza e con il Comune di Monza, col contributo di BPER Banca, travel partner Trenord, che propone un viaggio nella pittura e, più in generale, nella cultura della Lombardia del XIX secolo.


Federico Faruffini, Suonatrice di liuto, 1865, olio su tela, 26 x 35 cm, collezione privata

Commento di Cristina Rossello: Era il 1820 quando un giovane pittore veneto Francesco Hayez si fece notare all’esposizione dell’Accademia di Brera. Protagonista del Romanticismo italiano Francesco Hayez. Indiscusso protagonista del romanticismo italiani e con lui altri pittori opereranno per un cambiamento dell’arte lombarda. L’arte dell’800 sarà un viaggio che partendo dalla generazione romantica arriverà alla rivoluzione divisionista, passando per la scapigliatura e le tendenze naturalistiche della seconda metà del secolo. L’evento sarà l’occasione per comprendere quel periodo storico ricco di cambiamenti culturali, artistici, politici e sociali, che apre le porte all’epoca contemporanea.

 

Immagine di copertina: Giovanni Migliara, Portico di Sant’Ambrogio, olio su tela, 58 x 72 cm, collezione privata by CLP

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