SINERGIA ISTITUZIONALE DI VALORIZZAZIONE DEL PATRIMONIO: MUSEO DEL PETIT PALAIS, IL LOUVRE E LA CITTA DI AVIGNONE

Esperimento pilota di decentramento culturale negli anni ’70, l’eccezionale collezione di 320 opere dal XIII al XVI secolo depositata al Petit Palais dal museo del Louvre torna a vivere!

La partnership tra il Museo del Louvre e la città di Avignone si rafforza attraverso la firma di un nuovo accordo. Laurence des Cars, Presidente e Direttore del Museo del Louvre, e Cécile Helle, sindaco di Avignone, hanno in firmato in questi giorni un accordo che rafforza la collaborazione tra il Museo del Louvre e la città. Insieme, il Louvre e la città di Avignone lavoreranno per il restauro del suo percorso museale, l’accessibilità del museo e la visibilità di questo deposito eccezionale che costituisce un insieme unico, senza equivalenti in Francia. Antico palazzo arcivescovile, il Petit Palais d’Avignon ospita dal 1976 un’eccezionale collezione di “primitivi italiani” creata dal marchese Campana nel XIX secolo. Questa collezione, sotto la responsabilità del Louvre e gestita quotidianamente dall’équipe del Petit Palais nei musei di Avignone, è completata dal deposito di parte delle collezioni medievali del museo Calvet. La creazione del museo Petit Palais nel 1976 fu, in Francia, il primo forte atto di decentramento culturale, su iniziativa di Henri Duffaut, ex sindaco di Avignone e Michel Laclotte, ex presidente e direttore del Museo del Louvre. Costituisce una tappa storica nella riflessione portata avanti dallo Stato in termini di diffusione e influenza delle collezioni nazionali sul territorio.

In vista delle celebrazioni di Avignon Terre de culture 2025 e dei cinquant’anni del museo Petit Palais nel 2026, la città di Avignone e il museo del Louvre riaffermano oggi il loro impegno e il loro sostegno ai progetti di sviluppo del museo.

Sandro Botticelli, la Vierge à l’Enfant dite « Madone Campana », vers 1470 @ Musée du Petit Palais / Fabrice Lepeltier

Il museo del Petit Palais presenta una delle collezioni di primitivi italiani (tardo Medioevo e primo Rinascimento) più importanti al mondo.

Questo eccezionale insieme deve la sua ricchezza al Marchese Campana, appassionato collezionista d’arte italiana del XIX secolo. Il suo clamoroso fallimento nel 1857 portò alla dispersione dei suoi beni, parte dei quali furono acquistati da Napoleone III. Da quel momento è iniziata la riflessione su come riunire questi capolavori sparsi. Essa prese forma solo nel secondo dopoguerra, sotto la guida di Jean Vergnet Ruiz, ispettore generale dei musei provinciali e di Michel Laclotte, uno dei più eminenti specialisti dei primitivi italiani, futuro direttore del Dipartimento di Pittura del Louvre, poi presidente e direttore del museo. Se il principio del raggruppamento è già stabilito, la scelta del museo resta aperta: spicca subito la città di Avignone, antica città dei Papi e importante centro artistico nel XIV secolo. È così che il Louvre deposita, nell’ex palazzo arcivescovile, più di trecento dipinti italiani, provenienti principalmente dalla collezione Campana ma anche diverse importanti opere acquisite sotto l’Impero. Lì troviamo grandi nomi dell’arte, come Lorenzo Monaco, Bartolomeo della Gatta, Carlo Crivelli, Sandro Botticelli e Vittore Carpaccio. È il deposito di dipinti più eccezionale del Louvre, per la sua natura e il suo volume, sul territorio francese.

Lo spirito del luogo Una collezione eccezionale e una museografia originale firmata André Hermant e Alain Richard

La presentazione della collezione è stata ideata da Michel Laclotte, seguendo un percorso cronologico sequenziato secondo le diverse scuole regionali. Ci permette di abbracciare tutte le forme e i soggetti della pittura italiana dal XIII al XVI secolo. Particolare attenzione è stata posta all’approccio museografico: immaginata dall’architetto-museografo André Hermant e progettata dal decoratore Alain Richard, si ispira direttamente alle scenografie divenute “cult” di Carlo Scarpa. Secondo un principio di “distanziamento” tra contenuto e contenitore, prevale il pregiudizio della sobrietà: scelta di materiali grezzi e moderni, minimalismo degli arredi museali e sobrietà dei sistemi di sospensione o presentazione, il tutto in una scenografia raffinata. Questo spirito del luogo, così unico, verrà preservato nell’ambito dei lavori di aggiornamento del percorso di visita che si svolgeranno presso il museo.

Una nuova fase rivitalizzare il legame tra il Louvre e la città di Avignone aprire il museo del Petit Palais alla città e al suo pubblico

Insieme alla città di Avignone, in particolare ai musei di Avignone, nonché alla Direzione regionale degli affari culturali Provenza-Alpi-Costa Azzurra (DRAC), il museo del Louvre mette a disposizione del museo del Petit Palais la sua competenza scientifica per definire nuovi orientamenti e ripensare il percorso permanente. Oltre allo sviluppo di mostre collettive e alla realizzazione di un’ambiziosa politica di prestiti e depositi, il Louvre continuerà la sua missione di consulenza in materia di restauri e acquisizioni e si sforzerà di sostenere l’integrazione del Museo del Petit Palais in una fitta rete di partner su scala nazionale ed internazionale. Il gruppo mk2, fedele partner del Louvre per il festival “Cinéma Paradiso” che si tiene ogni estate alla Cour Carrée du Louvre, sta attualmente studiando una versione di questo programma ad Avignone. Attraverso una nuova firma “musée du Petit Palais – Louvre en Avignon”, le due istituzioni riaffermano il posto del Louvre nella storia di questa eccezionale collezione e nell’ambizione di condividerla e promuoverla al più vasto pubblico. L’azienda beneficerà di un forte sostegno da parte dello Stato, sia tecnico che finanziario, per ridisegnare il percorso delle collezioni e in vista dei cinquant’anni del museo. 

Commento di Cristina Rossello: Attraverso questa partnership e questo rinnovato impegno nei confronti della città di Avignone, il Petit Palais si inserisce nell’ampio e prestigioso progetto del Louvre sia per consentire a quante più persone possibile di scoprire le straordinarie collezioni che di mettere in luce lo straordinario percorso museale offerto dalla città di Avignone. Le sinergie “culturali” quando sono gestite tra realtà pubbliche sono la migliore garanzia della valorizzare del Patrimonio di qualsiasi Paese.

Musée du Petit Palais, cloitre @ Empreinte d’Ailleurs

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