BRIGHTON, UN MODELLO DI SVILUPPO PATRIMONIALE: SOSTENIBILITÀ E INDIPENDENZA ECONOMICA

Il bilancio 2023 del Brighton è in attivo per quasi 150 milioni, frutto soprattutto del lavoro svolto da Roberto De Zerbi e dal Chairman Tony Bloom.

Negli ultimi 2 anni gli abitanti di Brighton e tutti gli appassionati di calcio internazionale hanno assistito a qualcosa di unico. I Seagulls, in 2 anni hanno raggiunto obiettivi inimmaginabili, coronati quest’anno con la partecipazione all’Europa League e un gioco che tutto il mondo calcistico invidia ai ragazzi di Roberto De Zerbi. Sul fronte economico e patrimoniale, le plusvalenze hanno spinto i conti con un fatturato da oltre 400 milioni di euro. Il bilancio al 30 giugno 2023 ha registrato un utile record di ben 122,8 milioni di sterline, un risultato straordinario se si considera la storia del club, in netto miglioramento rispetto all’esercizio 2021/22, che si era chiuso con un utile di 24,1 milioni di sterline. La Il club inglese ha registrato un fatturato in crescita con ricavi complessivi pari a 350,8 milioni di sterline, rispetto ai 237 dell’esercizio 2021/22. Nel complesso si parla quindi nell’anno 2022/23 di ricavi par ben 410 milioni di euro, con un aumento esponenziale del 50%. voce più rilevante, se si analizzano in profondità i numeri, è rappresentata dal player trading, che ha generato ricavi per più di 140 milioni di euro, grazie alle illustri cessioni di Mac Allister, Yves Bissouma, e Marc Cucurella, senza dimenticare il passaggio dell’allenatore Graham Potter al Chelsea. Inoltre, una voce maiuscola sta nei diritti TV che hanno raggiunto la cifra di 181 milioni di euro, con i ricavi da matchday in costante aumento. Tony Bloom, chairman del club, ha tracciato un bilancio degli obiettivi raggiunti nel corso della scorsa stagione, evidenziando il fatto che una corretta gestione patrimoniale del club ha attirato l’interesse di numerosi investitori. Nel futuro del club ci sono parole come sostenibilità e indipendenza economica, senza tralasciare i miglioramenti effettivi che rendono nel tempo un club attrattivo. I piazzamenti in Europa e la lotta per i trofei più importanti sono la diretta conseguenza di un lavoro lungimirante portato avanti dal club negli ultimi 3 anni. Il 53enne Tony Bloom, presidente del club da quindici anni, ha alle spalle una generazione già calcistica dato che il nonno fu già vicepresidente del Brighton negli ani 70 e Tony non ha mai nascosto la sua passione per il club. Diventato famoso e ricco nel campo delle scommesse sportive in Asia, quando prende in mano il Brighton il club era in terza serie e giocava in affitto al Withdean, mini-stadio di atletica dove gareggiava il mitico Steve Ovett. Due anni dopo, con il passaggio in Championship, avviene l’inaugurazione del nuovo Flamer Stadium, un gioiellino da 31mila posti, fino ai risultati straordinari di questo biennio. Un modello gestionale intelligente, tra operazioni di mercato, investimenti e un grande lavoro analitico e statistico.

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