La Madonna delle ciliegie è uno dei dipinti più celebri di Quentin Metsys, il padre della scuola di Anversa, al quale la National Gallery di Londra ha dedicato lo scorso anno una mirata mostra.
L’immagine sarà uno dei momenti salienti della vendita Old Masters Part I presso la sede di Christie’s a Londra il 2 luglio, durante la Classic Week (stima: £ 8.000.000-12.000.000). Dipinta nella maturità di Metsys intorno al 1520, La Madonna delle ciliegie è un’opera che ha avuto un’influenza ampia e duratura, ispirando generazioni di artisti e dando origine a numerose copie e varianti. Il dipinto è esposto da Christie’s a New York fino al 22 maggio, prima di tornare a Londra per la mostra pre-vendita dal 28 giugno al 2 luglio.
PROVENIENZA: UN’OPERA PREGIATA DEL GENIO
Nell’agosto del 1615, i sovrani dei Paesi Bassi spagnoli, l’arciduca Alberto VII d’Austria e l’arciduchessa Isabella Clara Eugenia fecero visita al ricco mercante di spezie di Anversa Cornelis van der Geest (1577–1638), uno dei principali collezionisti d’arte e intenditori della sua arte. età. Dai tesori del suo gabinetto, i reggenti si offrirono di acquisire il suo bene più prezioso: la Madonna delle ciliegie di Quentin Metsys. La loro visita fu commemorata tredici anni dopo da Willem van Haecht nel suo dipinto Il gabinetto di Cornelis van der Geest del 1628 (Anversa, Rubenshius), in cui van der Geest è circondato da uno stuolo semi-immaginario dell’élite artistica e sociale di Anversa, tra cui Peter Paul Rubens e Anthony van Dyck, nonché il nipote di van der Geest Cornelis de Licht e il collezionista di Anversa Peter Stevens, entrambi i quali avrebbero successivamente posseduto La Madonna delle ciliegie. La Kunstkammer di Van der Geest rappresentava sia un omaggio al ruolo di Anversa nelle arti che alla pittura fiamminga, al centro della quale La Madonna delle Ciliegie era lo zenit.
UN TRATTAMENTO CONSERVATORE TRASFORMATIVO
Tutte le tracce della Madonna delle ciliegie di Metsys andarono perdute in seguito alla sua vendita dopo la morte di Peter Stevens nel 1668. Quando il dipinto riemerse a Parigi in una vendita nel 1920, la sua composizione era stata modificata inclusa l’aggiunta di una tenda sulla finestra. e paesaggio e non fu più riconosciuto come il dipinto che un tempo era appartenuto a van der Geest. Con la ridipintura e uno spesso strato di vernice scolorita, il dipinto fu messo in vendita in queste Sale nel 2015 come variante di studio derivante dall’originale di Metsys, riflettendo l’opinione degli studiosi dell’epoca. Il successivo intervento di restauro è stato trasformativo, rivelando le eccezionali condizioni della superficie pittorica originale e consentendo agli studiosi di riconoscerla come l’opera prima della Madonna delle ciliegie di Metsys.
Commento di Cristina Rossello: La bellezza di questa opera e l’importanza del lavoro di restauro svolto rivelano quanto siano importante la ricerca scientifica, la documentazione, la conservazione e il restauro dei dipinti. Pratiche fondamentali per preservare e salvaguardare un patrimonio artistico per le generazioni future. Inoltre, rappresentano un impegno etico e culturale, un vero tributo alla nostra storia, alla nostra arte e alla nostra identità.