Il J. Paul Getty Museum presenta Il libro delle meraviglie: meraviglia e paura nel Medioevo, una mostra di manoscritti miniati che raffigurano e descrivono diversi luoghi, popoli e costumi del mondo dal punto di vista degli europei medievali.
In mostra al Getty Center dall’11 giugno al 25 agosto 2024, la mostra presenterà due copie illustrate strettamente correlate del Libro delle meraviglie del mondo, debuttando con una recentemente acquisita dal Getty Museum nel 2022, la seconda prestata dal Getty Center. The Book of Marvels: Wonder and Fear in the Middle Ages è curato da Elizabeth Morrison, curatrice senior di manoscritti al Getty Museum, e Kelin Michael, ex stagista curatoriale laureata al Getty Museum.
Scritto nella Francia medievale come un’enciclopedia delle meraviglie globali, il testo intreccia racconti di popoli vicini e lontani, basati su fonti antiche, folklore medievale e presunti viaggi di testimoni oculari. Le località globali evidenziate nel manoscritto erano abbinate a scene di storie e creature fantastiche che gli europei medievali avrebbero trovato accattivanti e persino bizzarre. I luoghi visti nelle illuminazioni sfumavano il confine tra realtà e finzione, con i luoghi situati lontano dall’Europa spesso visti come pericolosamente diversi. I manoscritti gemelli contenenti il Libro delle Meraviglie metteranno in risalto le immagini della Scizia e dell’India, due dei numerosi luoghi menzionati nel testo. Gli Sciti, conosciuti come temibili guerrieri nomadi, abitavano una vasta area che si estendeva dalla Cina al nord del Mar Nero dal 900 al 200 a.C. circa.
Nel Libro delle Meraviglie, sono descritti semplicemente come brutali aggressori provenienti da una terra molto lontana nel tempo e nella geografia dall’Europa medievale, quando in realtà gli Sciti possedevano una cultura sofisticata con risultati impressionanti nella tecnologia e nelle arti.
Durante il Medioevo europeo, tra il 500 e il 1500 d.C. circa, l’India era un luogo di culture, lingue e religioni altamente sviluppate e interconnesse, ma nelle pagine dei manoscritti medievali veniva erroneamente descritta come una terra di popoli selvaggi e strane usanze. Le raffigurazioni della Scizia e dell’India nella mostra offrono esempi di come manoscritti come il Libro delle Meraviglie riducessero le identità di popoli sconosciuti e instillassero preconcetti nella mente dei lettori.
Commento di Cristina Rossello: Le descrizioni del Libro delle Meraviglie avevano lo scopo di attirare i lettori europei con meraviglia, stupore e ponendo l’accento soprattutto sulle paure del medioevo e quanto certe scarse conoscenze sui popoli abbiano influenzato la percezione di luoghi e culture diverse, come può accadere ancora oggi se non approfondisce la storia dei singoli popoli.