Oggi ci troviamo a Parigi per visitare la mostra dedicata al grande maestro Matisse “L’Atelier rouge “e altri sei dipinti, tre sculture e una ceramica riprodotta nel dipinto, realizzati tra il 1898 e il 1911. Un evento organizzato dalla Fondazione Louis Vuitton
Alcuni sono famosi, come Il giovane marinaio (II) (1906) – che sarà esposto in Francia per la prima volta dopo trentuno anni -, altri meno conosciuti, come Corsica, il vecchio mulino (1898); altri ancora sono stati identificati recentemente. Tre opere appartengono alla SMK – Les Baigneuses (1907), Le Luxe (II) (1907-1908) e Nudo con una sciarpa bianca (1909) -, mentre il piatto dipinto dall’artista nel 1907 appare in primo piano de L’ Atelier rouge proviene dalla collezione del MoMA.
La Fondazione Louis Vuitton, in collaborazione con il Museum of Modern Art (MoMA), New York, e l’SMK – Statens Museum for Kunst, Copenhagen (Museo Nazionale d’Arte della Danimarca), ospita la mostra “Matisse, L’Atelier red” , dedicato alla genesi e alla storia di questo famoso capolavoro del 1911, una delle opere emblematiche del MoMA sin dalla sua acquisizione nel 1949. L’artista rappresenta il suo studio e i dipinti, le sculture e gli oggetti decorativi in esso contenuti. La mostra riunisce per la prima volta le opere presenti nell’Atelier rouge da quando hanno lasciato lo studio di Matisse a Issy-les-Moulineaux. È arricchito da documenti d’archivio e opere inedite che fanno luce sul contesto della creazione e sull’avventura di questo dipinto.
La mostra che resterà aperta fino al 10 settembre 2022, poi proseguirà al MoMA di New York e dal 13 ottobre 2022 al 26 febbraio 2023 all’SMK di Copenhagen
La mostra comprende anche opere strettamente legate a L’Atelier rouge, come La Fenêtre bleue (1913) del MoMA e Grand Interior rouge (1948) del Mnam/Centre Pompidou, che permettono di ricostruire il complesso percorso della pittura di Matisse e della contesto della sua acquisizione da parte del MoMA. Una ricca selezione di documenti d’archivio e fotografie, molti dei quali mai pubblicati né esposti, fanno luce sulla storia dell’opera. Infine, un filmato presenterà le scoperte più recenti sul processo di realizzazione del dipinto.
L’Atelier Rouge di Matisse rappresenta il suo ambiente di lavoro a Issy-les-Moulineaux.
Il dipinto fu dipinto come continuazione dei lavori commissionati da Sergei Shchukin, il più fedele e audace dei primi mecenati di Matisse. Sebbene Shchukin abbia immediatamente acquistato L’Atelier rose, si rifiutò di acquisire L’Atelier rouge. Il dipinto rimase in possesso di Matisse per sedici anni. In questo periodo fu presentato alla seconda mostra post-impressionista a Londra nel 1912, poi all’Armory Show di New York, Chicago e Boston nel 1913. L’Atelier rouge fu acquisito nel 1927 da David Tennant, fondatore a Londra di il Gargoyle Club dove si incontrano aristocratici e artisti. Il dipinto rimase in questo club fino all’inizio degli anni Quaranta, prima di essere poi acquistato da Georges Keller, direttore della galleria Bignou di New York.
Finalmente, nel 1949, L’Atelier rouge entra al MoMA.
Poi inizia la sua seconda vita. Dal 1949, infatti, gli artisti newyorkesi e tutti quelli di passaggio si fermavano davanti a questo dipinto di cui si riscopriva improvvisamente la radicale novità. Lo stesso Matisse ritorna, alla fine degli anni Quaranta, su ciò che rendeva specifico il lavoro del 1911: la sua “astrazione” attraverso la presenza ossessiva del rosso, nonostante una descrizione precisa dei mobili, dei quadri e degli oggetti che allora contenevano il suo laboratorio di Issy- les-Moulineaux. Disegna una nuova serie di dipinti prendendo come soggetto l’ambiente familiare del pittore, in particolare il Grand Interior rouge del 1948, entrato a far parte della collezione del Museo Nazionale d’Arte Moderna nel 1950 dopo essere stato esposto a New York dal figlio Pierre Matisse nel febbraio 1949. Quest’opera è presente in mostra, permettendoci di evocare l’importanza della pittura di Matisse negli anni del dopoguerra, a Parigi come a New York, e la presenza dell’artista al Mnam come al MoMA.
Il dialogo tra L’Officina Rossa del 1911 e il Grande Interno Rosso del 1948 viene particolarmente messo in risalto nella mostra della Fondazione, mostrando, quasi quarant’anni dopo, la rilettura di Matisse di questo dipinto fondamentale nel momento in cui l’opera del pittore sta nuovamente vivendo un cambiamento profondo. I due dipinti proseguiranno successivamente le loro vite parallele, fondando per innumerevoli artisti americani ed europei.
Commento di Cristina Rossello: La Fondazione Louis Vuitton è da sempre impegnata nella presentazione di “opere emblematiche della modernità”, celebrando gli artisti che, pur essendo parte di questa storia, hanno proposto nuovi modelli e sconvolto le nostre percezioni. Il dipinto, Atelier Rouge è stato ampiamente influente per altri artisti. In particolare, l’ovvio successore di Matisse fu l’artista americano Mark Rothko, che riconobbe il suo debito dopo aver compiuto frequenti pellegrinaggi per vedere questa opera di Matisse quando fu installato al Museum of Modern Art di New York City nel 1949.