Il Louvre Abu Dhabi ha svelato nuovi importanti prestiti e acquisizioni nelle sue gallerie, molte delle quali esposte per la prima volta nella regione. Evidenziando nuove storie di connessioni interculturali, queste aggiunte sottolineano la dedizione del museo alla scoperta della storia della creatività umana e offrono una nuova esperienza che promette di attrarre nuovi visitatori da tutto il mondo
Le nuove acquisizioni del Louvre Abu Dhabi includono:
• Candeliere in ottone intarsiato in oro e argento proveniente dall’Iraq, Mosul del 1275 circa, uno spettacolare esempio di lavorazione metallica islamica medievale. Il pezzo squisito mette in mostra l’intricata maestria e l’estetica sofisticata, riflettendo l’opulenza e la ricchezza culturale del periodo.
• Grande quadrante arabo di astrolabio con linee di preghiera, XV-XVI secolo proveniente dal Maghreb o dalla Siria, un sofisticato strumento progettato per la misurazione e la navigazione astronomica che svolgeva un ruolo cruciale nelle pratiche religiose per determinare i tempi di preghiera. Il pezzo rappresenta la conoscenza scientifica avanzata e la squisita maestria dell’epoca.
• Sgabello Asante della Regina Madre del Ghana del XIX secolo che incarna il ricco patrimonio e l’abilità artistica del popolo Asante. Realizzato in legno e ornato con argento, il pezzo evidenzia l’attenzione ai dettagli caratteristica dei suoi artigiani. Lo sgabello illustra la posizione stimata e il ruolo della Regina Madre nel governo e come leader della comunità, fornendo informazioni sulla struttura sociale e sulle tradizioni artistiche del Ghana del XIX secolo.
Inoltre, interessanti i prestiti con opere da Rembrandt a Chardin fino ad antiche sculture greche
La collezione del museo è arricchita da importanti prestiti da parte di musei e istituzioni culturali partner. Il Musée du Louvre ha contribuito in modo significativo all’ultima raccolta di prestiti con capolavori attualmente esposti nelle gallerie del museo. Il filosofo in contemplazione di Rembrandt van Rijn (Leida 1606 – Amsterdam 1669) e Il giovane disegnatore che affila la matita di Jean-Baptiste-Siméon Chardin (Parigi 1699 – 1779), in prestito dal dipartimento di pittura del Museo del Louvre, rappresentano esempi unici aspetti della riflessione artistica e filosofica. L’opera d’arte di Rembrandt, dipinta nel 1632, cattura la profondità dell’introspezione umana attraverso un drammatico gioco di luci e ombre, a simboleggiare l’illuminazione che deriva dalla profonda contemplazione. Al contrario, le opere d’arte di Jean-Baptiste Chardin catturano un momento di preparazione mirata in un’atmosfera serena e intima, evidenziando la dedizione e la maestria richieste nella ricerca dell’arte.
Altri prestiti includono due statue gigantesche: la statua colossale di Iside dal Dipartimento di Antichità greche, etrusche e romane e la statua di Mercurio dal Dipartimento di sculture del Museo del Louvre. Queste statue si trovano nei vestiboli del museo per valorizzare ulteriormente questi spazi, invitando i visitatori a riflettere sulla bellezza e sul significato delle opere d’arte. La colossale statua di Iside (117-138 regno di Adriano), una monumentale statua in marmo nero della potente dea della maternità, rappresenta il ricco arazzo culturale e religioso dell’antico Egitto. La statua è di grandi dimensioni con dettagli intricati, che esemplificano un’eccezionale maestria. Il corpo fu ritrovato separato dalla testa, che fu acquistata da Papa Benedetto XIV nel 1753. La testa fu scoperta nel 1726 ad Adriana. La testa fu infine riunita al corpo nel 1815. La statua di Mercurio fa parte della commissione scultorea privata più significativa del XVIII secolo. Creato per il Controllore Generale delle Finanze sotto Luigi XV, era destinato alla sua residenza parigina ma non fu completato durante la sua vita. La scultura riflette i doveri del ministro con Mercurio che funge da allegoria del commercio, il fulcro delle sue responsabilità a significare l’importanza del commercio durante l’epoca, il che la rende un’esposizione interessante con una ricca storia. Un’altra piccola scultura in bronzo argentato prestata dal Museo del Louvre è la Morte di Ailly (1800-1900) dello scultore francese Jean François Théodore Gechter (1796-1844).
I punti salienti delle nuove acquisizioni includeranno un destriero araldico ispano-moresco in terracotta blu e lucida (1456 circa – 1461) proveniente da Valencia; e un piatto circolare in smalto di Limoges raffigurante la punizione di Niobe da parte di Diana e Apollo (XVI secolo) di Pierre Courtoys, da Giulio Romano. Un punto culminante significativo e una splendida opera d’arte islamica è la Pisside a nome di Al-Mughira, in prestito dal dipartimento di arti islamiche del Museo del Louvre. Questo squisito contenitore in avorio proveniente da Madinat al-Zahra in Spagna, realizzato nel 968 d.C., sarà esposto per la prima volta al Louvre Abu Dhabi. La sua partenza dal Museo del Louvre segna un momento storico, consentendo ai visitatori degli Emirati Arabi Uniti di apprezzarne l’intricato artigianato e il significato storico.
Commento di Cristina Rossello: Interessante come si possa condividere un patrimonio indipendentemente dalle culture diverse. Opere del mondo islamico medievale si incontrano con i capolavori della pittura e della scultura occidentale, nonché con le ricche tradizioni artistiche delle culture dell’Africa e dell’Oceania. Insieme, danno forma a una storia dinamica e interconnessa, intrecciando così un quadro più ampio di conoscenza ed espressione artistica senza più confini prettamente culturali