PARTE IL CAMPIONATO ITALIANO DI MOTONAUTICA 2020

Finalmente anche la FIM può ripartire e lo fa con il Campionato Italiano di Moto D’Acqua 2020 grazie ad un ricco programma di 4 eventi nelle migliori location italiane. Il mondo della Motonautica vede all’orizzonte un’insperata quanto attesa ripartenza anche grazie ad un importante partnership tra Yacht Club Italiano e Marina Militare.

Preparazione atletica e tecnica tra gli elementi fondamentali per avere successo in questa disciplina  sportiva. La moto d’acqua è considerata la più attraente e divertente attività della motonautica in tutto il mondo. Un settore dinamico e giovane, in costante espansione in cui forza fisica e grinta del pilota, purché sempre espresse nel rispetto dell’avversario, dominano e guidano il mezzo. La prima tappa del Campionato Italiano Moto d’Acqua si è tenuta a Santa Cesarea Terme, in provincia di Lecce, sabato 18 e domenica 19 luglio,  primo evento della Federazione Italiana Motonautica e organizzato dalla ASD Hardwave con il patrocinio appunto del Comune di Santa Cesarea Terme: i 60 piloti presenti in Puglia provengono da tutta Italia e per la prima volta figurano ben 4 veneziani in gara. L’ Appuntamento successivo e quindi la seconda tappa del Campionato Italiano si terrà sul litorale di Anzio tra l’11 e il 13 settembre.

È di questi ultimi giorni la notizia che lo Yacht Club Italiano è al lavoro per portare l’evento mondiale della F1 motonautica a Como nel giugno 2021. Di recente allo Yacht Club di viale Puecher si è svolto l’incontro decisivo tra il promoter della serie iridata, Nicolò di San Germano, il riconfermato presidente Giancarlo Ge e il dieci volte campione del mondo Guido Cappellini, attuale team manager del team Abu Dhabi.

Per la motonautica il Lago di Como, un po’ per lo scenario e un po’ per la sua storia è sempre stato il luogo più indicato. Possiamo dire che il Lario, infatti, al di là della tradizione nella motonautica a livello imprenditoriale, è stato proprio la culla della Formula 1. Ma se il posto è quello giusto, i tempi di realizzazione di un progetto di questa portata vanno di pari passo con le incognite che inevitabilmente affiorano in questo clima di incertezze. Il presidente dello Yacht Club ha già aperto un dialogo con le istituzioni preposte all’organizzazione dell’evento mentre il numero uno della Federazione motonautica Vincenzo Iaconianni ha dato il via libera alla manifestazione, garantendo il suo supporto. Un segnale di approvazione anche dal Comune di Como in attesa di aprire un dialogo con la Regione Lombardia.

Sostenibilità economica e tempi di realizzazione saranno i tasselli decisivi per la riuscita dell’evento. Ma lo Yacht Club non si ferma qui e contribuisce alla campagna solidale dell’Unità della Marina con la missione Nave Italia. Infatti è salpato dal porto militare della Spezia  il brigantino più grande del mondo, gestito dalla Fondazione “Terder to” Nave Italia e armato interamente con un equipaggio della Marina Militare. Il progetto di Nave Italia, nato grazie alla collaborazione di enti importanti nel campo della Nautica, rappresenta uno dei tanti esempi di attività che la forza armata svolge a favore della comunità, in un’ottica di solidarietà che da sempre contraddistingue il grande equipaggio della Marina. La missione di Nave Italia è di promuovere la cultura del mare attraverso la navigazione a vela quale strumento di formazione, riabilitazione e inclusione sociale. La nave scuola quest’anno accoglierà a bordo un centinaio di giovani marinai per offrire loro un’esperienza unica e irripetibile: si tratta di equipaggi particolari, quelli che a turno saliranno su Nave Italia, ragazzi di Ial Lombardia di Cremona, Fondazione Aquilone Onlus di Milano, Associazione Italiana Sindrome di Williams Onlus di Roma, dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, dell’associazione Sclerosi Tuberosa di Roma, dell’Istituto superiore Stradivari di Cremona e del Cisita della Spezia. In sintesi ciò che unisce queste iniziative allo sport in mare sono valori fondamentali quali educazione, riabilitazione e inclusione sociale permettendo un miglioramento dell’autostima e una maggiore autonomia a persone affette da disabilità fisiche e cognitive.

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