Il collezionismo di autografi è stato, fra Otto e Novecento, un fenomeno di portata internazionale, che ha visto la nascita di una letteratura specialistica e la formazione di importanti raccolte. Anche in Italia si sono avuti appassionati “raccoglitori”, tra cui il modenese Giuseppe Campori (1821-1887), erudito e collezionista di codici, manoscritti, opere d’arte. Alla sua morte, l’autografoteca di oltre centomila esemplari che aveva costituito fu donata alla città natale ed è oggi conservata presso la Biblioteca Estense Universitaria.
Questo volume, curato da Matteo Al Kalak e Elena Fumagalli, rappresenta il primo studio complessivo dell’Autografoteca Campori. I vari saggi ripercorrono la storia di alcune collezioni italiane di rilievo, quelle di Gaetano Ferrajoli, Carlo Piancastelli e Pietro Bastogi, per poi passare ad analizzare la costituzione e l’accrescimento della raccolta Campori e di alcuni nuclei documentari in essa nascosti. Sullo sfondo, la storia del collezionismo di autografi e le pratiche che, in Italia e in Europa, ne determinarono la straordinaria fortuna.
This volume constitutes the first comprehensive study of the collection of more than one hundred thousand autographs that Modena nobleman Giuseppe Campori (1821-1887) gathered over a lifetime. His autograph library, now kept at the Biblioteca Estense Universitaria in Modena, is presented in the context of the collecting of the time: the various essays trace its constitution and growth, exploring some nuclei that show the extraordinary richness of the documentation.