CRISTINA ROSSELLO E IL DIRITTO DI FAMIGLIA: LE LINEE GUIDA IN 6 PUNTATE (5a)

Cristina Rossello
Avv. On.le Cristina Rossello

Molti patti di famiglia e/o statuti escludono il passaggio delle quote al coniuge in caso di morte del possessore di azioni familiare. È giusto? Come si fa?

 L’assistenza dei soggetti con grave disabilità dopo la morte dei genitori (a cui si fa riferimento con la locuzione “dopo di noi”) ha sempre rappresentato un problema sino a poco tempo fa senza soluzioni adeguate.

Il legislatore si è proposto di risolverlo con una nuova normativa specifica. Il 16 giugno 2016 è stata approvata la Legge n. 112/2016 sul «Dopo di Noi» (D.D.L. “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno famigliare”), entrata in vigore il 25 giugno 2016 per tutelare i diritti dei disabili gravi rimasti privi del sostegno familiare disegnando, per la prima volta, un piano importante di aiuto e di supporto per i disabili in gravi condizioni di salute.

Si propone di promuovere e favorire il benessere, l’inclusione sociale e l’autonomia delle persone con disabilità; obiettivo principale è quindi favorire l’autonomia delle persone affette da grave disabilità e di evitare il ricorso, spesso ancora obbligato, all’assistenza sanitaria.

Per la prima volta nell’ordinamento giuridico vengono riconosciute specifiche tutele per le persone affette da disabilità al momento della perdita dei genitori, supporto indispensabile nella loro vita quotidiana.

Obiettivo è favorire l’indipendenza e l’inclusione sociale dei disabili sulla base degli articoli 2, 3, 32, 30 e 38 della Costituzione, nonché della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità del 13/12/2006.

L’articolo 4 della legge fissa le finalità del Fondo istituito ad hoc per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare:

realizzare percorsi di supporto alla domiciliarità in abitazioni o gruppi-appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare;

creare soluzioni di co-housing, che comprendano il pagamento degli oneri di acquisto, di locazione, di ristrutturazione e di messa in opera degli impianti e delle attrezzature necessari per il funzionamento degli alloggi medesimi, anche sostenendo forme di mutuo aiuto tra persone con disabilità;

sviluppare programmi di accrescimento della consapevolezza, di abilitazione e di sviluppo delle competenze per la gestione della vita quotidiana e per il raggiungimento del maggior livello di autonomia possibile delle persone con disabilità grave.

La legge prevede:

agevolazioni fiscali per i disabili: detrazione Irpef al 19% delle spese sostenute per le polizze assicurative per una spesa massima di 750 Euro;

possibilità di istituire trusts ovvero fondi con patrimonio autonomo e fondi speciali in favore di soggetti in grave stato di disabilità esentati dal pagamento di imposta di successione e donazioni;

possibilità per le famiglie con persone in stato di grave disabilità di ricorrere a negozi atipici quali strumenti di tutela del patrimonio in base al disposto dell’articolo 2645 ter del Codice civile, nonché di utilizzare i fondi costituiti per mezzo di contratti di affidamento fiduciario assoggettati a vincolo di destinazione anche a favore di organizzazioni non lucrative di utilità sociale che operano nel settore della beneficenza.

Impatto della legge dalla sua entrata in vigore:

la normativa è stata applicata in modo non omogeneo e spesso in ritardo da parte degli Enti Locali, in particolare dalle Regioni, con la conseguenza che, rispetto alla platea dei potenziali beneficiari, soltanto un numero limitato di soggetti ne ha usufruito (circa 150mila persone);

 le Regioni più virtuose sono state la Lombardia e il Piemonte.

Riforma della normativa in materia di disabilità

È stata pubblicata la legge n. 227 del 22 dicembre 2021 per il riassetto delle disposizioni vigenti in materia di disabilità, in attuazione della riforma 1.1 prevista dalla Missione 5 “Inclusione e Coesione”, Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore” del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

La riforma prevede:

  1. approvazione di una legge di delegazione riguardante tutte le persone con disabilità, avente il suo fulcro nel progetto di vita personalizzato e partecipato diretto a consentire alle persone con disabilità di essere protagoniste della propria vita e di realizzare una effettiva inclusione nella società;
  2. significativa revisione della normativa sulla disabilità, al fine di razionalizzare e unificare in un’unica procedura tutti gli accertamenti che riguardano l’invalidità civile, la cecità civile, la sordità civile, la sordocecità, l’accertamento della disabilità ai fini dell’inclusione lavorativa, fino alle valutazioni sul possesso dei requisiti per accedere a agevolazioni fiscali, tributarie e della mobilità.

Ambiti di intervento:
a) definizione della condizione di disabilità, oltre che revisione, riordino e semplificazione della normativa di settore;
b) accertamento della condizione di disabilità e revisione dei suoi processi valutativi di base;
c) valutazione multidimensionale della disabilità, realizzazione del progetto di vita individuale, personalizzato e partecipato;
d) informatizzazione dei processi valutativi e di archiviazione;
e) riqualificazione dei servizi pubblici in materia di inclusione e accessibilità;
f) istituzione di un Garante nazionale delle disabilità;
g) potenziamento dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, istituito presso la Presidenza del Consiglio dei ministri.
Altro tema è quello delle malattie neurodegenerative (sclerosi laterale amitrofica, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, malattia di Huntington etc.), che possono causare problemi nel

controllo dei movimenti, problemi mentali cognitivi (demenza) e altri sintomi secondari. Le malattie neurodegenerative rappresentano una delle emergenze sociali, spesso sottovalutata, del ventunesimo secolo.

Alcuni numeri: la demenza di Alzheimer colpisce circa 900mila persone in Italia, il morbo di Parkinson 250mila, la sclerosi multipla un abitante ogni 1.100, tra i 15 e i 50 anni; inoltre, le tendenze demografiche e i cambiamenti negli stili di vita porteranno inevitabilmente a un’esplosione del problema nei prossimi decenni: l’impatto sociale e i costi saranno elevatissimi, al punto da mettere a repentaglio la sostenibilità dei sistemi di welfare.

Tali patologie potrebbero interessare anche un imprenditore a capo di un’azienda. È bene che provveda per tempo alla propria pianificazione successoria, con testamento ed eventualmente con lo strumento del patto di famiglia, per il tempo in cui non potrà provvedervi per incapacità o aggravamento delle proprie condizioni.

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