CRISTINA ROSSELLO E IL DIRITTO DI FAMIGLIA: LE LINEE GUIDA IN 6 PUNTATE (6a)

Cristina Rossello
Avv. On.le Cristina Rossello

In Italia si inizia a fare testamento ma ancora troppo poco. Qualche consiglio? Il testamento ha in sé una componente psicologica importante.

Il testamento è un atto revocabile con il quale qualsiasi persona, capace di intendere e di volere, dispone delle proprie sostanze per il tempo in cui avrà cessato di vivere. L’importanza del testamento, spesso sottovalutata, è legata ad un argomento importante, delicato e complesso. Il testamento permette all’individuo di destinare il proprio patrimonio a chi vuole e come desidera e potrebbe essere utile per prevenire contrasti tra gli eredi, magari consentendo anche un risparmio fiscale.

In talune situazioni sarebbe assolutamente opportuno per evitare di causare problemi agli eredi. Un soggetto coniugato senza figli potrebbe essere portato a pensare che, anche senza fare testamento, le sue proprietà passeranno automaticamente al proprio coniuge. Ciò è vero soltanto in mancanza fratelli e sorelle e qualora i genitori non siano più in vita. In caso contrario, al coniuge andrà solo una parte dell’eredità (il restante sarà diviso tra i genitori, i fratelli e le sorelle, anche nel caso in cui uno di questi ultimi siano premorti, poiché in tal caso i rispettivi discendenti subentrano nella quota a loro spettante per il meccanismo della “rappresentazione”).

In presenza di figli, pur essendo prevista una tutela ex lege nei loro confronti, è fortemente consigliato redigere un testamento per stabilire come devono essere divisi i beni tra loro per prevenire qualsiasi lite o incomprensione, nonché per evitare ulteriori spese per un successivo atto di divisione.

In presenza di figli minori, l’apertura della successione presenta particolari complicazioni: la quota di patrimonio ereditario destinato ai minori rimane soggetto al controllo del giudice tutelare fino al raggiungimento della maggiore età. Per evitare che il coniuge superstite si trovi in difficoltà, può essere opportuno prevedere in un testamento la divisione dei beni ereditari tra il coniuge e i figli, attribuendo al coniuge, in tutto o in parte, il patrimonio finanziario, e ai figli, in tutto o in parte, il patrimonio immobiliare, eventualmente riservando il diritto di usufrutto vitalizio al coniuge.

Con il testamento è inoltre possibile destinare beni a persone non familiari, enti e organizzazioni benefiche (in mancanza di eredi legittimi, è possibile disporre dell’intera eredità). In assenza di figli e coniuge, la redazione del testamento è particolarmente importante: in tal modo può scegliere le persone o gli enti a cui lasciare il proprio patrimonio, anziché lasciare che sia la legge a individuare gli eredi.

Infine, per quanto concerne i conviventi, la legge non prevede alcun diritto sull’eredità a loro favore nonostante la recente Legge Cirinnà. L’unico strumento disponibile per trasmettere, in tutto o in parte, il proprio patrimonio al convivente è il testamento.

Quanto al contenuto del testamento, generalmente sono inserite disposizioni di carattere patrimoniale, che possono essere sia a titolo universale che a titolo particolare. Nel primo caso si parla di istituzione di erede, nel secondo caso invece si tratta di legati. L’istituzione di erede comporta l’attribuzione dell’intero patrimonio del defunto, quindi l’insieme di tutti i suoi beni ma anche i diritti e gli obblighi che facevano alla sua persona.

Il legato invece ha per oggetto un particolare bene o un diritto specificamente individuato.
Nel testamento possono essere contenute anche altre disposizioni di carattere patrimoniale, come ad esempio l’imposizione di un onere a carico dell’erede o del legatario, la divisione dei beni tra gli eredi, oppure alcune indicazioni sulle modalità di divisione.

È possibile inserire, accanto a tali disposizioni, anche disposizioni testamentarie di carattere personale.
Da quanto detto finora è emerso che occorre valutare al meglio come disporre del proprio patrimonio per il futuro. Per fare ciò può essere utile il supporto di un avvocato, non solo per valutare l’opportunità o meno di fare testamento, ma anche per scegliere (tra 37 le tipologie offerte dalla legge) la forma di testamento da redigere secondo la propria effettiva volontà e per guidare gli eredi negli adempimenti successivi alla morte del testatore.

 

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