CATERINA DE’ MEDICI, LA REGINA CHE PORTO CON SÈ IN FRANCIA IMPORTANTI EREDITÀ DELLA CUCINA TOSCANA

Caterina era la figlia di Lorenzo di Piero de’ Medici, duca di Urbino, e Madeleine de La Tour d’Auvergne, una principessa borbonica imparentata con molti nobili francesi.

Caterina de’ Medici (1519 a Firenze — 1589 a Blois, Francia) fu la regina consorte di Enrico II di Francia (regnò dal 1547 al 1559) e successivamente reggente di Francia (1560–74 ), che fu una delle personalità più influenti delle guerre cattolico-ugonotte. Tre dei suoi figli furono re di Francia: Francesco II, Carlo IX ed Enrico III. Rimasta orfana in pochi giorni, Caterina fu altamente istruita, addestrata e disciplinata dalle suore di Firenze e Roma e sposò nel 1533 da suo zio, papa Clemente VII, a Enrico, duca d’Orléans, che ereditò la corona francese da suo padre, Francesco I. nell’aprile del 1547.

Artistica, energica ed estroversa, oltre che discreta, coraggiosa e allegra, Caterina fu molto stimata presso la splendida corte di Francesco I, da cui trasse sia le sue attitudini politiche che la sua passione edilizia.

Dei castelli da lei stessa progettati, comprese le Tuileries, Chenonceaux fu il suo capolavoro incompiuto. Nonostante il costante attaccamento di Henry alla sua amante Diane de Poitiers, il matrimonio di Catherine non ebbe successo e, dopo 10 anni ansiosi, lei gli diede 10 figli, di cui 4 maschi e 3 femmine sopravvissero. Lei stessa ha supervisionato la loro educazione. Così occupata, Caterina visse privatamente anche se fu nominata reggente nel 1552 durante l’assenza di Enrico durante l’assedio di Metz. La sua abilità ed eloquenza furono acclamate dopo la vittoria spagnola di Saint-Quentin in Piccardia nel 1557, forse all’origine della sua perpetua paura della Spagna, che rimase, nonostante le mutevoli circostanze, la pietra di paragone dei suoi giudizi. È essenziale comprenderlo per discernere la coerenza della sua carriera.

La prima grande crisi politica di Caterina avvenne nel luglio 1559 con la morte accidentale di Enrico II, un lutto traumatico dal quale è dubbio che lei non si riprese mai.

Sotto suo figlio, Francesco II, il potere fu mantenuto dai fratelli Guisa. Iniziò così la sua lotta, che durò tutta la vita – esplicitata nella sua corrispondenza – con questi estremisti che, sostenuti dalla Spagna e dal papato, cercavano di dominare la corona e di estinguerne l’indipendenza nella combinazione degli interessi del cattolicesimo europeo e dell’esaltazione personale. È anche necessario comprendere questa lotta politica della corona cattolica con i suoi estremisti ultramontani e percepirne le fluttuazioni al mutare delle circostanze, per realizzare la coerenza fondamentale della carriera di Caterina.

“(…) Non sono mai stata una sentimentale. Neanche in gioventù ero incline a malinconia e rimorsi. Raramente mi sono guardata indietro, o mi sono fermata a rimuginare sul tempo che passava. Si potrebbe dire che io non conosca il significato della parola rimpanto. (…)” C. dé Medici

La sua influenza essenzialmente moderata fu percepibile per la prima volta durante la Congiura di Amboise (marzo 1560), un esempio di tumultuose petizioni da parte della nobiltà ugonotta, principalmente contro la persecuzione dei Guisardi in nome del re. Al suo misericordioso editto di Amboise (marzo 1560) seguì, in maggio, quello di Romorantin, che distingueva l’eresia dalla sedizione, separando così la fede dalla fedeltà.

Prima puntata...

Commento di Cristina Rossello: Sono molte le narrazioni che ruotano attorno alla figura di Caterina de’ Medici. Descritta da storici e scrittori come una regina dalla personalità oscura e malvagia nonostante le sue grandi doti di sovrana. Mentre tra le curiosità a suo riguardo, ci sono informazioni che la descrivono come una vera amante del buon cibo e a lei anche il merito di aver trasformato la cucina francese introducendo ingredienti e piatti della cucina italiana in uso soprattutto alle corti fiorentine nella tradizione dei de’ Medici.

 

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