L’intero Fondo Manoscritti di Antonio Canova, patrimonio della Biblioteca Civica di Bassano del Grappa, è on line. Un lavoro e tecnologie d’avanguardia consentono a chiunque, nel mondo, di visionare, ad alta definizione e nella perfetta cromia originale, le oltre 40 mila pagine dei 6658 diversi documenti manoscritti del Fondo Canoviano: lettere, innanzitutto, ma anche diari di viaggio, appunti, riconoscimenti e diplomi, persino un prezzario delle opere e il quaderno su cui l’artista appuntò le sue lezioni di inglese. Poi i sonetti, che gli estimatori gli facevano pervenire quale segno della loro ammirazione, appunti, testimonianze in prima persona degli incontri con le maggiori personalità del tempo, Napoleone in primis.
Sono materiali che hanno un valore unico ma che non mancano, spesso, anche di interesse artistico, dato che il Maestro era solito appuntare schizzi, intuizioni, appunti visivi su quanto attraeva il suo interesse.
“Omo senza lettere” come si definiva, in realtà Canova ha, paradossalmente, scritto molto e accumulato un epistolario immenso, mano a mano che la sua fama cresceva e che le relazioni con amici, estimatori, collezionisti e conoscenti lo hanno costretto a scrivere e a far scrivere, a ricevere, leggere e farsi leggere migliaia di missive sui più svariati argomenti: da quelli più strettamente legati agli affetti famigliari e all’attività professionale fino agli obblighi formali derivanti dai molteplici incarichi pubblici che l’artista ricoprì.
Soprattutto a partire dal suo trasferimento a Roma, la corrispondenza diventava per lui indispensabile per intrattenere rapporti con i famigliari a Possagno, gli amici bassanesi, tra i quali Tiberio Roberti, e l’ambiente veneziano da cui si era staccato, ma con l’intenzione di tenere ben stretti i legami. A ciò si aggiungono i contatti epistolari con i committenti e con l’enorme numero di persone con cui l’artista venne in contatto: intellettuali, artisti italiani e stranieri, l’ambiente ecclesiastico, l’ampio entourage della nobiltà italiana ed europea, scrittori, scienziati, militari, uomini di governo, principi, imperatori”, evidenzia il Direttore Pagliantini.
Il Fondo dei manoscritti di Canova giunse a Bassano grazie Giovanni Battista Sartori Canova, fratellastro dello scultore, tra il 1852 e il 1857, assieme agli album dei disegni, alla racconta di incisioni in volume e a gran parte della biblioteca personale dell’artista per la parte di “belle arti”.
Il Fondo vanta infatti ben 1756 disegni custoditi nel Gabinetto delle stampe e dei disegni del Museo Civico. I Musei Civici conservano inoltre i celebri monocromi, una delle più rare e singolari espressioni non solo dell’opera di Antonio Canova, ma più in generale dell’arte neoclassica, e una sessantina di sculture tra cui i preziosi bozzetti preparatori come quello per le Tre Grazie, celebri gessi quali la Venere Italica e Ebe, o, ancora, la serie dei ritratti e delle “teste ideali”».
Il fondo è consultabile al link: archiviocanova.medialibrary.it
Rossello Family Office di Cristina Rossello