ANDRE DEVAMBEZ ARTISTA DELLA BELLE EPOQUE AL PETIT PALACE DI PARIGI

Organizzato con il Museo di Belle Arti di Rennes, il Petit Palais presenta una retrospettiva inedita dedicata ad André Devambez, artista della Belle Époque, la personalità accattivante e con umorismo sfrenato.

Un vero tuttofare, pittore, incisore e illustratore, oscilla tra argomenti seri e leggeri. Il Petit Palais desidera mettere in risalto questo artista oggi sconosciuto al grande pubblico, ma che durante la sua vita ha ricevuto tutte le onorificenze e ne ha beneficiato di grande fama.

Con quasi 250 opere, il percorso espositivo propone una passeggiata nell’immaginario straripante di questo artista e testimonia allo stesso tempo un gusto per la modernità e una grande fantasia creativo. André Devambez è nato a Parigi ed è cresciuto nel mondo della Maison Devambez, l’azienda di famiglia di incisione ed editoria creato da suo padre Édouard. Mostra predisposizioni precoci per il disegno e iniziò rapidamente gli studi accademici all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi. Ottiene il Prix ​​de Rome che gli permette di perfezionare il suo apprendistato nella Città dei Medici.

l suo ritorno a Parigi, André Devambez si voltò verso scena di genere e trae ispirazione da essa famiglia. Si dedica all’arte del ritratto e rappresenta la sua figlio Pierre e figlia Valentine in tempi diversi di la loro vita. Da flâneur incallito, fa Parigi e i suoi abitanti uno dei suoi soggetti preferiti. Devambéz rappresenta la metropolitana di Parigi e la sua folla ammassata sul banchina, i clienti abituali dei caffè che sgranocchia con umorismo, il sale per spettacoli e i loro spettatori, che cattura tutti gli angoli. Le sue rappresentazioni della capitale con la loro veduta dall’alto testimoniano il suo gusto per l’inquadratura innovativa. Le sue opinioni potevano, si diceva, far girare la testa! E il suo sempre dall’alto che Devambez sceglie il suo punto di vista quando rappresenta una scena di zuffa nel capitale, La Charge, uno dei capolavori dell’artista. È anche appassionato di invenzioni moderne comprese automobili, autobus a due piani, dirigibili e soprattutto aeroplani. Visita regolarmente sugli aeroporti e come un attento osservatore li ritrae nelle sue “vedute aeronautiche” con precisione Perfetto.

Allo stesso tempo, intraprende la carriera di illustratore per riviste come Le Figaro illustré o l’Illustration, e opere come “La Fête à Coqueville” di Émile Zola o “I viaggi di Gulliver” di Jonathan Rapido. Con questo mezzo, Devambez si lascia vagare la sua fervida immaginazione. Convoca le folle personaggi brulicanti, terreni, mostri spaventoso, come i “Macrobi” per cui inventa un romanzo di fantascienza. Mostra anche a attrazione per i soggetti per bambini con il suo libro “Auguste ha un brutto carattere” che presenta un bambino grande capriccioso. Sfrutterà ampiamente l’universo dei racconti e leggende nei suoi “Bambini”, piccoli quadri miniature di pochi centimetri che costituiscono oggetti veri pieni di curiosità.

Curatore generale: Annick Lemoine, direttrice del Piccolo palazzo Curatore: Maïté Metz, curatrice del patrimonio al Petit Palais e Guillaume Kazerouni, capo di collezioni d’arte antica presso il Museo di Belle Arti di Renna.

Commento di Cristina Rossello: “André Devambez rappresenta non solo là Belle Époque ma anche un momento storico e artistico di grande creatività. Non a caso l’illustrazione entra nei libri – e non solo per bambini – che attraverso le immagini introduce il lettore ad una sorta di gita fuori porta in uno spazio immaginario”.

Immagine di Copertina André Devambez, Le seul oiseau qui vole au-dessus des nuages, 1910. Paris, musée d’Orsay. © RMN-Grand Palais (musée d’Orsay) / Hervé Lewandowski

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