L’ARMADIO DEGLI ARGENTI DI BEATO ANGELICO: CAPOLAVORO PER MILANO 2023

Una delle più complesse e affascinanti opere di Fra Giovanni da Fiesole, meglio noto come il Beato Angelico (Vicchio in Mugello 1395/1400 circa – Roma 1455) è il Capolavoro per Milano 2023, iniziativa giunta alla sua 15^ edizione

Il Museo Diocesano Carlo Maria Martini di Milano accoglie lo straordinario scomparto dell’Armadio degli Argenti dedicato alle Storie dell’Infanzia di Cristo, dall’Annunciazione alla Disputa fra i Dottori, introdotte dalla Visione di Ezechiele, proveniente dal Museo di San Marco a Firenze, che custodisce la più grande collezione di opere di Beato Angelico, tra i maggiori pittori del Rinascimento italiano.

Si tratta di una delle ante dell’Armadio degli Argenti, così chiamato in quanto i trentasei scomparti che lo componevano erano in origine gli sportelli esterni dell’armadio ligneo che raccoglieva le offerte votive destinate all’immagine miracolosa della Vergine nella chiesa fiorentina della SS. Annunziata, ancor oggi tra le più venerate a Firenze.

Commissionata nel 1448 da Piero Cosimo de’ Medici, la tavola (123×123 cm), composta da nove formelle quadrate, è stata dipinta tra il 1450 e il 1452, al culmine della carriera del Beato Angelico. L’opera presenta una ricchissima sequenza narrativa, una vera e propria Bibbia illustrata, in cui tutti gli otto episodi dell’infanzia di Cristo sono inquadrati, in alto, da un cartiglio con una profezia del Vecchio Testamento e, in basso, dalla citazione del Vangelo corrispondente.

I pannelli dell’Armadio degli Argenti condensano al loro interno la summa dell’Angelico. Alcune scene infatti ripropongono, mai in maniera ripetitiva, temi iconografici e soluzioni compositive o formali già adottate in precedenza dall’artista. L’Annunciazione, ad esempio, in cui il dialogo fra l’Angelo dalle ali variopinte e la Vergine in umile preghiera avviene in un loggiato umanistico, rinvia in primo luogo al veneratissimo affresco trecentesco dell’Annunziata a Firenze, ma soprattutto a quella all’inizio del corridoio dell’ex dormitorio del vicino convento di San Marco. L’impianto frontale dell’Adorazione dei Magi ripropone, inoltre, quello analogo nella predella dell’Annunciazione del Museo del Prado a Madrid e della cella numero 5 dell’ex dormitorio di San Marco.

Tra le altre formelle spiccano l’intima e intensa Natività, con uno straordinario effetto di luce artificiale, la Circoncisioneambientata in un tempio che rivela anche l’aggiornamento del pittore sulle novità architettoniche del tempo e quella tra le più complesse, la Visione di Ezechiele, che ricalca uno schema a doppia ruota concentrica, con i quattro evangelisti e i quattro apostoli in quello interno, i dodici profeti in quello esterno, e le figure di Ezechiele e di San Gregorio Magno accovacciate negli angoli inferiori.


Beato Angelico, Storie dell’infanzia di Cristo; primo pannello dell’Armadio degli Argenti; tempera su tavola; 123 × 123 cm; Firenze, Museo di San Marco

Per tutta la durata dell’esposizione, il Museo Diocesano organizzerà una serie di proposte didattiche, rivolte agli adulti e agli studenti delle scuole, oltre ad eventi collaterali, come laboratori, conferenze, incontri, concerti e molto altro ancora.

L’esposizione indaga e amplifica la cornice narrativa dell’opera esposta al Museo Diocesano di Milano. Ciascuno dei nove riquadri delle Storie dell’infanzia di Cristo è stato fotografato ad altissima definizione e stampato in grande dimensione, corredato da una seconda immagine che ne propone un dettaglio significativo.

Commento di Cristina Rossello: L’Armadio degli argenti sul piano teologico pone l’attenzione sul tema dell’unità tra la vecchia legge dei patriarchi e la nuova legge introdotta da Cristo. Infatti ogni tavoletta  mostra un episodio biblico, con un doppio rotolo di pergamena che riprende una frase rispettivamente del Vecchio e del Nuovo Testamento. Un’opera di grande significato artistico e religioso tutto racchiuso in una porta.


Beato Angelico, Presentazione al tempio, particolare del primo pannello dell’Armadio degli Argenti. Firenze, Museo di San Marco.

La mostra è curata da Angelo Tartuferi, direttore del Museo di San Marco di Firenze, Nadia Righi, direttrice del Museo Diocesano di Milano, Gerardo De Simone, storico dell’arte, e vede il patrocinio del Comune di Milano e il sostegno di Fondazione Bracco.

Grazie al sostegno di Fondazione Bracco, in collaborazione con lo spin off di IUSS-Pavia DeepTrace Technologies, l’Università Milano Bicocca, l’Università Statale di Milano e la Fondazione Centro per la Conservazione ed il Restauro dei Beni Culturali “La Venaria Reale”, in occasione della mostra l’opera è stata sottoposta a una serie di indagini diagnostiche non invasive che hanno aggiunto importanti tasselli alla conoscenza della tecnica e dei materiali impiegati dall’artista. In contemporanea, la Fondazione Bracco promuove, negli spazi del CDI Centro Diagnostico Italiano di via Saint Bon 20 a Milano, la mostra fotografica, a ingresso gratuito, Beato Angelico. L’arte nei luoghi di cura, nuovo appuntamento del progetto finalizzato a incoraggiare la fruizione culturale nei luoghi di cura quale stimolo per il benessere della persona.

 

 

 

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