I dipinti del Nuovo Testamento adottano la palma in due narrazioni principali della vita di Gesù: la fuga in Egitto, quando era bambino, e il suo ingresso trionfale a Gerusalemme all’inizio della Passione, in quella che è diventata la Domenica delle Palme
Parliamo delle palme e la loro raffigurazione prima nei dipinti sulla mitologia classica e poi nelle opere religiose cristiane. Secondo l’Eneide di Virgilio, durante il suo lungo viaggio dalle rovine di Troia per fondare quella che poi divenne Roma, Enea visitò l’isola di Delo dove gli alberi gemelli commemoravano la nascita dei gemelli Diana e Apollo alla dea Leto (Latona).
Leonardo da Vinci e la Vergine delle Rocce
Le foglie di palma sono un elemento controverso della prima versione di uno dei dipinti più famosi di Leonardo da Vinci: la Vergine delle Rocce ora al Louvre di Parigi, che fu probabilmente completata tra il 1483 e il 1485 circa. La sua complessa composizione a più figure, ambientata in un paesaggio riccamente dettagliato, rende questo il più ambizioso dei primi dipinti di Leonardo. La figura centrale è la Vergine Maria, la cui mano destra stringe la schiena del bambino San Giovanni Battista. Con lei c’è un angelo, la cui mano sinistra sostiene la parte bassa della schiena del bambino Gesù più giovane. Il suo paesaggio è riccamente dettagliato, con abbondanza di simboli. Le foglie di palma dietro il bambino Giovanni sono associate alla fuga in Egitto e alla Passione, e recentemente è stato proposto che modellino conchiglie di capesante, che conducono a un altro regno simbolico. La sua seconda versione di questo motivo omette misteriosamente le foglie di palma.
Fra Bartolomeo e la Fuga in Egitto
l riposo durante la fuga in Egitto di Fra Bartolomeo del 1500 circa è una composizione tradizionale che mostra Maria e Giuseppe durante il loro viaggio in Egitto. Fu questo uno dei ultimi quadri che Baccio della Porta, com’era allora ancora, fece prima di farsi frate domenicano; entrò nel monastero di San Marco l’anno successivo. Quando Fra Bartolomeo riprese a dipingere dopo il 1504, era giusto che tornasse sullo stesso motivo.
Raffaello e la Sacra Famiglia
La Sacra Famiglia con palma di Raffaello del 1506 mostra un gruppo familiare più allargato, presumibilmente durante la fuga in Egitto, secondo l’indizio visivo della palma. Quella palma è raffigurata nei minimi dettagli, fino al suo tronco realisticamente irsuto.
Tintoretto e la Fuga in Egitto
La Fuga in Egitto di Tintoretto del 1582 circa mostra la Sacra Famiglia che cammina attraverso una valle lussureggiante, con terreno più aspro sulle colline lontane e una palma esuberante sulla destra. Sullo sfondo, i contadini locali pescano sul fiume e dietro la loro umile fattoria si nasconde una piccola città. All’estrema destra in primo piano, una croce di legno grezzo è un toccante promemoria di ciò che sarebbe accaduto nella vita adulta di Cristo. La corda con cui Giuseppe conduce il loro asino forma un collegamento pittorico con le scene della Passione di Tintoretto nell’albergo della Scuola Grande di San Rocco a Venezia.
Tintoretto e Santa Maria d’Egitto
Mentre il ritratto di Santa Maria d’Egitto di Jacopo Tintoretto del 1582-83 mostra un’ex ragazza fuggitiva e dissoluta che viveva in Egitto, che alla fine si convertì al cristianesimo e divenne un’asceta nel deserto oltre il fiume Giordano. Tintoretto lo stabilisce visivamente con il fiume accanto al quale sta leggendo e lo collega alla Fuga in Egitto con la sua grande palma, che è anche un ricordo della Passione a venire. Attraverso il suo significato per l’Egitto, quindi l’inclusione nelle immagini della Fuga in Egitto, la palma diventa un attributo della Vergine Maria.
Tiepolo e l’Immacolata Concezione
L’ultimo della serie di dipinti di Tiepolo dell’Immacolata Concezione, del 1767-68, è il più florido. La sua Vergine Maria non guarda il cielo, ma sembra assaporare il suo ruolo di sconfiggere il serpente dell’Eden. Più curiosamente, nascosto ai piedi, dietro una palma, c’è uno specchio incorniciato, il cui simbolismo è aperto alla speculazione.
Commento di Cristina Rossello: Secondo la tradizione il nome dato a questa giornata, deriva dal racconto dell’ingresso di Cristo a Gerusalemme. Un evento raccontato in tutti e quattro i Vangeli, Matteo e Marco descrivono che la gente sventolava fronde prese dai campi, Luca non ne fa menzione. Invece Giovanni, parla di palme e l’episodio rimanda alla celebrazione della festività ebraica di Sukkot, la cosiddetta “festa delle Capanne”, in occasione della quale i fedeli arrivavano in massa in pellegrinaggio a Gerusalemme e salivano al tempio in processione. In Italia si usa benedire e distribuire ai fedeli rami di ulivo anziché di palma perché è una pianta più diffusa e con un forte simbolismo religioso e di pace.