CARLO V DAGLI UFFIZI A PALAZZO BESTA: UN ESEMPIO DEL PROGETTO DEL MINISTERO DELLA CULTURA

Il grande Ritratto dell’Imperatore Carlo V, attribuito a Tiziano e alla sua bottega, patrimonio della Galleria degli Uffizi, è giunto il 5 aprile 2022 a Palazzo Besta, a Teglio, dove sarà posto a confronto con il ritratto dello stesso imperatore affrescato nel Salone d’Onore del Palazzo.

Tiziano Vecellio e bottega, Ritratto di Carlo V a figura intera armato, 1550 ca., olio su tela, 196 x 100,5 cm, Firenze, Galleria Palatina

L’assegnazione temporanea della grande tela tizianesca al Museo valtellinese avviene in rispondenza a uno dei criteri individuati dalla Direzione Generale per i Musei Statali del Ministero per la movimentazione delle 100 opere, quello che prevede il deposito presso musei dove le opere “inserite nelle collezioni di destinazione, diano vita ad accostamenti interessanti e favoriscano l’apertura dei musei verso nuovi pubblici”. Ed è esattamente il caso di Palazzo Besta perché il Carlo V fiorentino qui potrà essere collocato vis à vis con il ritratto dello stesso imperatore affrescato nel Salone d’Onore del palazzo valtellinese.
“Sarà un confronto stimolante”, anticipa il Direttore regionale Musei Lombardia, Emanuela Daffra. “Il Carlo V affrescato in Palazzo Besta è un imperatore pacificatore, la sua effige non è in arme ma coronata da un serto di alloro, lo sguardo rivolto al cielo, sereno nella sua piena funzione regale. È la veste con la quale si propose in Lombardia, dopo avere sconfitto Francesco I di Francia, che pure ci guarda dalle pareti del Salone. Il Carlo V dipinto da Tiziano e da suoi allievi è invece un uomo cupo, più avanti negli anni, in assetto da battaglia, integralmente protetto da una armatura. Le due facce del potere insomma. Questa presenza inoltre, ci imporrà di mettere maggiormente a fuoco l’iconografia di questo ciclo, ancora sfuggente, perfetto esempio della cultura di una zona di frontiera in una età turbolenta”, chiosa la Direttrice Daffra.

“Il museo possiede uno straordinario patrimonio di opere dei maggiori artisti di area veneta. Questo dipinto, in particolare, fu inviato, come testimonia anche Giorgio Vasari, personalmente da Tiziano a Cosimo I de’ Medici intorno al 1553: restò esposto in Palazzo Vecchio fino alla fine del Seicento, quando il Gran Principe Ferdinando lo fece spostare di là d’Arno, volendolo per il suo quartiere personale nella reggia di Palazzo Pitti”. Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi.

Giuseppina Di Gangi, direttore del Museo di Palazzo Besta, ha previsto che il ritratto fiorentino sia allestito nel Salone d’Onore, come si conviene ad un ospite tanto illustre, posto su una struttura di supporto che consenta di ammirare l’opera senza nulla togliere al godimento della maestosità del magnifico Salone. La mostra è aperta al pubblico dal 6 aprile 2022 ed è articolata in un percorso scandito da pannelli che illustrano la figura dell’imperatore e che ne consentono l’inquadramento anche con gli altri personaggi: Ariosto, l’Aretino, Erasmo da Rotterdam e gli stessi padroni di casa, Azzo II Besta e la moglie Agnese Quadrio, espressione di una vera e propria corte rinascimentale.

Il viaggio e l’allestimento nel palazzo dove l’Imperatore per un anno avrà dimora saranno oggetto di un documentario che Rai 5 sta realizzando su questa iniziativa del Ministero della Cultura.

Commento di Cristina Rossello: “Questa mostra è un esempio di che cosa significhi partecipare – anche con una sola opera –  al progetto di diffusione di arte sul territorio promosso dal Ministro della Cultura. Un progetto che vede cento opere custodite nei depositi di quattordici tra i musei più importanti d’Italia, dalle Gallerie nazionali Barberini Corsini alle Gallerie degli Uffizi, dal Museo di Capodimonte alla Pinacoteca di Brera, dalla Galleria Borghese al Museo archeologico nazionale di Ferrara, dal Museo archeologico di Napoli al Museo nazionale di Matera, tornano finalmente nelle sale dei musei e ritrovano visibilità”

 

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