DAI ROMANTICI A SEGANTINI, OPERE IN MOSTRA A PADOVA PROVENIENTI DALLA FONDAZIOBE REINHART

La mostra è volta a far conoscere il punto di partenza dell’arte in Europa a inizio Ottocento, il romanticismo. Per questo motivo è la Germania ad essere al centro della mostra, assieme alla Svizzera con la quale condivide, almeno in una parte del secolo, intenzioni simili soprattutto sul versante del realismo.
Ovviamente le distinzioni poi non mancano, poiché proprio la Svizzera, tra Ottocento e Novecento, con alcuni incantevoli pittori, da Hodler a Segantini giunto dall’Italia, fa comprendere come essa sia più aperta verso il nuovo. La costruzione della mostra si appoggia sulla stupefacente collezione compresa nella Fondazione Oskar Reinhart, facente parte della straordinaria rete del Kunst Museum di Winterthur, uno dei poli artistici di maggior interesse della Confederazione elvetica.

Caspar David Friedrich, Le bianche scogliere di Rügen, 1818, olio su tela, cm 90 x 70 Kunst Museum Winterthur, Fondazione Oskar Reinhart © SIK-ISEA, Zurigo (Philipp Hitz)

Poco rivolto all’arte dell’impressionismo francese, contrariamente ai maggiori collezionisti svizzeri del suo stesso tempo, Oskar Reinhart aveva nei libri e nelle teorie di Julius Meier-Graefe il suo punto di riferimento” annota Goldin. “La grande mostra berlinese del 1906, che lo stesso Meier-Graefe, assieme a Lichtwark e Von Tschudi, dedicò alla riscoperta dell’arte tedesca del XIX secolo, rimase per lui sempre un esempio e da lì nacque il suo collezionismo. Fu quella l’esposizione, tra l’altro, che tornò a rivelare alla pubblica attenzione il romanticismo tedesco. Ma soprattutto riportò in auge la figura inarrivabile di Caspar David Friedrich, incredibilmente, ma comprensibilmente date le nuove spinte culturali dell’epoca, caduto nell’oblio dopo la morte avvenuta prima della metà del secolo. La collezione Reinhart include cinque dipinti meravigliosi di Friedrich, tutti presenti a Padova. Tra essi spicca il capolavoro, Le bianche scogliere di Rügen, universalmente noto e uno degli emblemi del romanticismo.

Oggi, a distanza di quasi tre decenni da quella prestigiosa tournée, 75 opere dalla Fondazione Oskar Reinhart, scelte personalmente da Marco Goldin, giungono a Padova per aprire il grande progetto sulle “Geografie dell’Europa”. A partire proprio dal romanticismo in Germania, con i suoi esponenti maggiori da Friedrich a Runge a Dahl. Sei sezioni tematiche, cronologicamente distese lungo i decenni, che consentiranno al visitatore di “appropriarsi” dell’arte svizzera e tedesca dell’Ottocento.

Giovanni Giacometti, Ottilia Giacometti, 1912, olio su tela, cm 61 x 50 Kunst Museum Winterthur, Fondazione Oskar Reinhart © SIK-ISEA, Zurigo (Philipp Hitz)

“La mostra – a indicarlo è ancora il suo curatore – è n racconto appunto nuovo e pieno di fascino per il pubblico italiano, che verrà condotto a viaggiare, attraverso opere di grande bellezza, entro una pittura che dalla strepitosa modernità dei paesaggi di fine Settecento in Svizzera di Caspar Wolf, che quasi anticipa Turner, arriverà fino a Segantini. In mezzo, una vera e propria avventura della forma e del colore, con paesaggi meravigliosi e ritratti altrettanto significativi. Come detto, procedendo poi dal romanticismo ai vari realismi sia tedeschi sia svizzeri. Quindi, vere e proprie sezioni monografiche come quelle dedicate a Böcklin e Hodler, fino all’impressionismo tedesco e alle novità, francesizzanti, del colore di pittori svizzeri come Cuno Amiet e Giovanni Giacometti, il papà del grande scultore Alberto.

La grande mostra di Padova, Dai romantici a Segantini. Storie di lune e poi di sguardi e montagne. Capolavori dalla Fondazione Oskar Reinhart è aperta fino 5 giugno 2022.

Albert Anker, Louise, la figlia dell’artista, 1874, olio su tela, cm 80.5 x 65 Kunst Museum Winterthur, Fondazione Oskar Reinhart © SIK-ISEA, Zurigo (Philipp Hitz)

Commento di Cristina Rossello: “Questa mostra nella città di Padova, recentemente riconosciuta Patrimonio Unesco per il suo essere “Urbs Picta” offre a tutti un’occasione di comprendere come sia importante il collezionismo e il suo ruolo nel tempo. Le Fondazioni non solo custodiscono patrimoni culturali ma sono anche quel luogo di conservazione e tutela di ogni oggetto attentamente custodito. I prestiti museali sono un mezzo importante per poter valorizzare ogni patrimonio, che diversamente resterebbe sconosciuto. Questa mostra è l’occasione per scoprire sia le opere che le passioni di un collezionista.”

Immagine di copertina:Ferdinand Hodler Sguardo nell’infinito, 1913-1914, olio su tela, cm 138 x 245 Kunst Museum Winterthur, regalo dell’Associazione delle Gallerie, 1923 © SIK-ISEA, Zurigo (Jean-Pierre Kuhn)

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