IL RITORNO ALL’ EPOCA VITTORIANA E UN CONFRONTO SUGLI NFT NEL COMMENTO DI CRISTINA ROSSELLO

Il revival classico nella pittura vittoriana fu l’ultima grande genesi neoclassica nella storia dell’arte mondiale. Il potere riverberante dell’antichità classica sull’Inghilterra imperiale, in effetti sulla maggior parte dell’Europa, risuonò con molti dei principali pittori britannici. Quasi quattrocento artisti in esposizione durante la seconda metà del diciannovesimo secolo attestano il fascino in corso della materia greco-romana. In un certo senso, tuttavia, era più una visione dell’immagine di sé vittoriana che stilisticamente classica. 

Lord Leighton (1830-1896)

Frederick Lord Leighton era considerato uno degli artisti inglesi, se non il più importante, nella seconda metà del 19° secolo e il leader del risorgente movimento classico antico dal 1860 in poi. Ha avuto una lunga e fortunata redenzione come Presidente della R.A. dal 1878 al 1896 e le sue connessioni sociali e il suo prestigio furono ben riconosciuti. A parte la politica, il suo lavoro era classicamente potente e adorato. Usando colori vivaci influenzati dalla scuola nazarena tedesca, dipinge scene di grande bellezza, spesso scene della mitologia greco-romana come nel suo Giardino delle Esperidi, ma anche teneri momenti romantici o quelli tra una madre e un bambino. Fu anche riconosciuto per la sua ritrattistica ed era particolarmente noto per la pelle bianca di porcellana luminosa che possedevano molte delle donne nei suoi dipinti. Il suo lavoro può anche essere classificato come parte del Movimento Estetico, come Poynter, Alma-Tadema e soprattutto Albert Joseph Moore, il cui lavoro sarà discusso in questo capitolo. L’olio più famoso di Leighton e una delle immagini più iconiche del periodo è il suo dipinto di Flaming June (1895 circa). I toni caldi catturano la sensazione dell’estate con la figura addormentata vestita di tessuto traslucido, arancione, diafano. La luce cattura l’acqua dietro di lei ei fiori del giardino si posano sulla panca di marmo bianco. La striscia con motivi dorati nella parte superiore dell’immagine si fonde con il design della cornice del dipinto in modo che anche a una distanza ravvicinata non sembri dipinto. A causa di questo elemento di trompe l’oeil, i fiori sembrano sporgere dalla tela. Questo dipinto incarna pienamente l’idea dell’arte come “bellezza per amore della bellezza”, sebbene con essa arrivi l’amore per l’umanità, la vita e lo splendore di queste cose preziose.

Sebbene Sir Lawrence Alma-Tadema sia nato nei Paesi Bassi e sia olandese, si è trasferito a Inghilterra nel 1870 e dove vi trascorse il resto della sua vita. Divenne un pittore molto importante in Inghilterra ed è spesso considerato inglese, ricevendo una negazione (forma speciale di cittadinanza) ed essendo nominato cavaliere dalla regina. Era molto estroverso e socialmente aveva molta influenza. Era meglio conosciuto come pittore dell’antichità di soggetti romani, greci ed egizi, spettacolare colorista e disegnatore.

Sir Lawrence Alma-Tadema Il ritrovamento di Mosè

La sua opera detiene attualmente i due prezzi più alti per le opere non impressioniste di questo periodo acquistate all’asta, ovvero 35.922.500 dollari USA per il suo dipinto Il Ritrovamento di Mosè e 29.202.500 dollari USA per l’incontro di Antonio e Cleopatra. Altri artisti furono fortemente influenzati dal suo lavoro tra cui John William Waterhouse; i cui primi lavori ricordano da vicino quello di Alma-Tadema, così come John William Godward, che, sebbene un introverso agorafobico, aveva un talento straordinario ed è diventato un artista molto ricercato nella scena delle aste del 21° secolo.

Sir Lawrence Alma-Tadema
Antony and Cleopatra

Commento di Cristina Rossello: ” Partendo proprio dal ritorno di questo movimento, non possiamo non riflettere come l’arte sia influenzata dal momento storico. Oggi, se da un lato abbiamo un ritorno del collezionismo per importanti opere classiche, registriamo un forte curiosità per quelle opere chiamate NFT di ogni genere. Ad esempio il 18 giugno scorso è andata in asta la ricostruzione digitale del bacio tra Liz Taylor e Richard Burton (Cleopatra e Antonio) durante le riprese di Cleopatra del 1962. Mentre la tecnica cambia ecco che la storia vince su tutto e il collezionismo trova nuovi segmenti per investire, specie nelle nuove generazioni sempre più attratte dall’arte digitale.”

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