RAILROAD MUSEUM: IL MUSEO FERROVIARIO DELLA PENNSYLVANIA E LE STORIE DEL COMMONWEALTH

Il Railroad Museum of Pennsylvania è una realtà che si concentra non solo sul “Pennsylvania Railroad Museum”  ma su tutte le ferrovie che servono il Commonwealth e la Pennsylvania, passato e presente. Un museo dedicato a raccontare le ricche storie delle ferrovie che hanno impegnato imprese e uomini.

Il Railroad Museum of Pennsylvania è stato creato da un atto del legislatore statale (1963), con un sito selezionato a Strasburg, nella contea di Lancaster (1965). Molto gradualmente il Museo iniziò ad acquisire le prime locomotive e vagoni ferroviari già dalla metà alla fine degli anni ’60. La prima fase di costruzione del Museo ha comportato l’installazione di una piattaforma girevole da 100 piedi e di binari da cantiere dell’ex Reading Company (1970-1971), mentre la seconda fase ha visto il completamento dell’edificio del Museo (1972-1974). Nell’aprile 1975 fu aperto al pubblico il Railroad Museum of Pennsylvania, la prima struttura in Nord America costruita appositamente come museo ferroviario.

Interessante come il treno veniva utilizzato per il trasporto di qualsiasi materiale e adattato al fine prescelto, come nel caso del vagone espresso per la posta. Questo modello 6076 fu costruito nel 1899 dalla Pennsylvania Railroad di Filadelfia rimase in uso fino al 1939. La posta e le spedizioni espresse costituivano in quel periodo alcune delle attività più redditizie della ferrovia.

Le compagnie ferroviarie svilupparono il vagone espresso per gestire spedizioni di alto valore, aggiungendo porte e serrature più pesanti e meno finestre con sbarre e più piccole. La ferrovia ha noleggiato questo vagone alla Adams Express Company, un precursore della Railway Express Agency, e successivamente a FedEx o UPS.

Un altro modello interessante legato al trasporto di materie deperibili come lo zucchero era il Waimanalo Sugar Company “Olomana” costruito da 1883 da Baldwin Locomotive Works di Filadelfia e utilizzato fino al 1944. Olomana trascorse la sua vita spostando vagoni ferroviari a quattro ruote carichi di canna da zucchero tagliata dai campi alla raffineria. A causa delle sue piccole dimensioni e del suo peso relativamente leggero, riusciva facilmente a spostarsi su binari da un campo all’altro. Poiché Olomana era una locomotiva cisterna, poteva trasportare anche il carburante e l’acqua sulla locomotiva stessa. Il combustibile, originariamente carbone, veniva immagazzinato nella parte posteriore e l’acqua veniva trasportata nel “serbatoio a sella” a forma di U che sovrastava la caldaia. Curiosità: Olomana arrivò in California alla fine degli anni ’40 dopo essere stata acquistata da Gerald Best e fu il migliore animatore di Disney, Ward Kimball, che restaurò e gestì la locomotiva sulla ferrovia privata.

Con l’avvento dell’elettricità furono introdotti nuovi vagoni. Nel 1931 dalla Bethlehem Steel Company, Wilmington Delaware costruì il Reading Company No. 800 che fu dismesso nel 1980. Il 26 luglio 1931, regolarmente programmato, iniziò il servizio di treni elettrici verso le comunità suburbane di Filadelfia e le carrozze passeggeri elettriche a più unità erano destinate a sostituire il vapore su queste linee.

Queste autovetture a più unità acceleravano più rapidamente e offrivano ai passeggeri altri servizi come il riscaldamento elettrico e riduzione del rumore e del fumo. Un numero di 800 e altre carrozze a unità multiple di Reading avevano connettori bus ad alta tensione caricati a molla sul tetto che davano energia alle altre carrozze quando veniva stabilito il contatto. Ciò ha consentito il funzionamento di un treno a più unità con un solo, ma in genere due, pantografi sollevati, una deviazione dal bisogno di ogni pantografo sollevato. Ciò ha praticamente eliminato le scintille e ridotto l’usura dei cavi aerei. Curiosità: un tragitto di 10,8 miglia da Filadelfia a Chestnut Hill che una volta richiedeva 40-44 minuti con il treno a vapore è stato ridotto a soli 29 minuti con il treno elettrico.

Commento di Cristina Rossello: Nel volume “IMPRESE PER STRADE FERRATE” presento un’ampia raccolta di titoli, azioni e obbligazioni dal grande valore storico-documentario nonché estetico e artistico: questi certificati finanziari mostrano inoltre sovente un decoro caratterizzato da peculiari scelte iconografiche – legate per lo più ai concetti di potenza, velocità e progresso – e dall’elevata qualità del progetto. Si analizzano documentazioni otto e novecentesche relative a quei Paesi che diedero immediato sviluppo a sistemi estesi di vie ferrate. Il libro racconta lo sviluppo dell’economia  odierna come effetto di scelte di sistemi estesi di strade ferrate del secolo XIX.

 

 

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