LA SICILIA DI FERDINANDO SCIACCA A CATANIA

Il Castello Ursino di Catania ospita una mostra fotografica di Ferninando Sciacca che evidenzia il forte legame con Leonardo Sciascia.

Diverse città siciliane propongono sempre più interessanti eventi e spesso a dare maggiore lustro alle mostre sono proprio gli ambienti storici prescelti. In questo caso è giusto ricordare un po’ della storia di Catania, proprio per introdurci e comprendere meglio questa mostra allestita a Castello Ursino che con le sue quattro torri angolari, fu costruito (1239–50) per Federico II e servì a lungo come modello di architettura militare. Oggi ospita il Museo Civico in modo permanente ricche collezioni d’arte e reperti archeologici.

Catania fu fondata nel 729 a.C. dai Calcidesi (coloni provenienti da Calcide, nell’isola greca di Eubea) da Naxos, 50 miglia (80 km) a nord. Acquistò importanza nel V secolo aC con Gerone I, tiranno di Siracusa, e suo figlio Deinomene, che la conquistarono e la ribattezzarono Aetna, dal nome del vulcano. Gli abitanti ripristinarono l’antico nome dopo aver scacciato i seguaci di Deinomene. Una delle prime città siciliane a cadere in mano ai Romani (263 a.C.), Catania fu fondata da Ottaviano (in seguito imperatore Augusto). I cristiani lì soffrirono sotto le persecuzioni degli imperatori Decio e Diocleziano, e tra i martiri catanesi figurava Sant’Agata, patrona della città. Dopo le invasioni barbariche, Catania cadde successivamente nelle mani dei Bizantini, degli Arabi e dei Normanni. Fu ostile agli imperatori svevi e venne saccheggiata da Enrico VI e Federico II. Vi risiedettero spesso i sovrani aragonesi del Regno di Sicilia. Nel corso dei secoli XVI e XVII la città fu afflitta da disordini civili, incursioni piratesche, epidemie, carestie e calamità naturali, tra cui l’eruzione dell’Etna nel 1669 e un terremoto nel 1693. Successivamente divenne soggetta al regno borbonico di Napoli. I disordini civili scoppiati durante l’epidemia di colera del 1837 furono repressi con forza e, quando nel 1848 Catania si unì alle altre città dell’isola nel rivendicare l’autonomia della Sicilia, anche questo movimento fu represso con la forza. Durante la Seconda Guerra Mondiale la città subì gravi danni a causa dei bombardamenti e dei pesanti combattimenti del 1943.

Il centro della vita civica moderna è la Piazza del Duomo, circondata da palazzi settecenteschi e aperta su ampie strade. Della struttura originaria della cattedrale fondata dal conte normanno Ruggero I nel 1091 restano tre absidi di lava scura e parte del transetto. Dopo il terremoto del 1693 fu ricostruita dagli architetti Fra Fiolamo Palazotto e Giovanni Battista Vaccarini (1702–68). La cattedrale contiene le reliquie di Sant’Agata e la tomba del compositore Vincenzo Bellini, originario di Catania. La Chiesa di San Nicolò (1693–1735), la più grande della Sicilia, è collegata all’omonimo ex monastero benedettino; fu iniziato nel XIV secolo e completato nel XVII secolo. L’Università, la prima in Sicilia, fu fondata nel 1434 da Alfonso d’Aragona e la sua biblioteca (1755) possiede importanti manoscritti medievali. Altri monumenti degni di nota includono la chiesa barocca di Santa Agata, il municipio di Vaccarini, la fontana dell’elefante (1736) in piazza del Duomo, la Collegiata (o cappella reale), l’osservatorio astronomico e la casa natale di Vincenzo Bellini, ora un museo.

Ferdinando Scianna/Magnum Photos
Ferdinando Scianna, è un fotografo italiano nato a Bagheria, in Sicilia, nel 1943. Si dedica alla fotografia già da giovanissimo raccontando per immagini la cultura e le tradizioni della sua terra d’origine. Nel 1961 si iscrive a Lettere e Filosofia presso l’Universitá di Palermo, e la sua passione per la fotografia inizia a farsi forte. Conosce Enzo Sellerio, a cui mostra le proprio foto, e con cui inizia ad esplorare nuove possibilitá visive ed intellettuali. Circa due anni dopo fa un incontro determinante per la sua vita professionale e personale: entra in contatto infatti con Leonardo Sciascia, lo scrittore con il quale a soli 21 anni pubblica il saggio Feste Religiose in Sicilia, libro che ottiene il prestigioso Premio Nadar. Scianna si trasferisce a Milano dove lavora per l’Europeo come fotoreporter, inviato speciale e corrispondente da Parigi, dove vive per 10 anni. A Parigi inizia anche a dedicarsi con succeso alla scrittura. Collabora con varie testate giornalistiche, fra cui Le Monde. “ Mi ritrovavo piú a scrivere che a fotografare, ma sapevo di essere un fotografo che scrive”, racconta Scianna. Proprio nella capitale francese, il suo lavoro viene particolarmente da Henry Cartier Bresson, che lo inviterá ad essere membro della Magnum nel 1982.

Commento di Cristina Rossello: Solo a ricordare che questo fotografo fu intimo amico dello scrittore Leonardo Sciascia come testimoniano moltissime fotografie. Un legame di terra e di cultura che ancora oggi riesce a trasmettere l’amicizia e l’amore per la loro isola, dal raccontare e fotografare le Feste Religiose in Sicilia all’attualità, la guerra, il viaggio e altro ancora. Palazzo Ursino sembra il luogo ideale per raccontare la loro storia e quella della Sicilia.

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