Secondo l’ultimo aggiornamento di Forbes, Magic Johnson è stato inserito come il quarto sportivo nella prestigiosa élite dei miliardari, entrando di fatto in un club super esclusivo di cui fanno già parte nomi come Michael Jordan, LeBron James e Tiger Woods. Magic, 64 anni, ci è riuscito grazie al suo fiuto per gli investimenti fuori dal campo, anche se non sono mancati gli errori che gli avrebbero permesso alla leggenda dell’NBA di diventarlo molto prima. Non è mai troppo tardi per diventare miliardari e, a 64 anni, Magic Johnson ci è finalmente riuscito.
Il prestigioso magazine Forbes ha dedicato un dettagliato report nel quale descrive il valore dei numerosi investimenti della stella dell’NBA che avrebbero superato il miliardo di dollari complessivi, avvicinandosi alla cifra di 1,2 miliardi
Così facendo la stella dell’NBA entra in un club super esclusivo considerato che solo Michael Jordan, LeBron James e Tiger Woods sono attualmente gli sportivi ad aver raggiunto quel traguardo. A differenza dei suoi “colleghi”, Magic è riuscito nell’impresa senza contare sui guadagni ottenuti in carriera, che si aggirano intorno ai 40 milioni di dollari complessivi che, secondo Forbes, diventano 110 considerata l’inflazione. Tutti si chiedono quindi, nel mondo NBA e non solo, come sia riuscito Johnson ad ottenere quel tipo di risultato. Il campione ha saputo sfruttare la sua immagine e il suo carisma, il business giusto dove investire grazie al ramificato network di conoscenze in
giro per il mondo e la consulenza di professionisti di altissimo livello: Peter Guber di Mandalay Entertainment, il produttore musicale Joe Smith e il co-fondatore della CAA Michael Ovitz. Decide quindi di ampliare i suoi interessi senza dimenticare però investimenti nelle diverse franchigie sportive come i Washington Commanders in NFL, Sparks in WNBA, il club calcistico LAFC in MLS e i Dodgers in MLB. Oltre agli investimenti andati a buon fine legati a cinema, fast food, real estate e salute, ci sono operazioni mai realizzate che
avrebbero potuto garantire al campione un impero stramiliardario e si parla nello specifico di Nike, Lakers e Warriors. Nel 1979 Nike offrì al cestista una quota della società per convincerlo a firmare con loro, con una percentuale decisamente superiore a quanto avrebbero offerto a Jordan cinque anni dopo. Questo accordo avrebbe potuto fruttare a Magic un guadagno pressochè illimitato. Il secondo episodio rilevante fu quanto Magic rifiutò l’offerta di Gruber e Jacop di entrare nel board dei proprietari dei Golden State Warriors, sprecando di fatto l’opportunità di avere una quota di franchigia del valore di quasi 7,7 miliardi di dollari. Oggi, comunque, Magic Johnson viene riconosciuto come MR.
Billionaire per il suo fiuto e capacità imprenditoriali, anche se grazie ad una gestione ed un affiancamento più oculato, il talento dell’NBA avrebbe potuto triplicare i suoi introiti.