MUSICA: VENEZIA CELEBRA GABRIEL FAURE CON SETTE CONCERTI AL PALAZZO BRUE ZANE

In occasione del centenario della morte (1924), Gabriel Fauré viene celebrato dal Palazzetto Bru Zane in compagnia degli artisti che sono stati suoi allievi. Sette concerti e una conferenza, in programma a Venezia dal 23 marzo al 23 maggio 2024, mettono in luce un compositore agli antipodi delle convenzioni, pur essendo stato capofila di un’intera generazione di musicisti.

All’alba del XX secolo, Gabriel Fauré assume il compito di voltare la pagina del romanticismo e di rasserenare un ambiente musicale francese profondamente diviso. Artista dal percorso atipico ma dai meriti indiscutibili, Fauré non frequenta il Conservatorio di Parigi e non dedica i primi capolavori alle scene liriche. Discepolo di Saint-Saëns alla Scuola Niedermeyer, si esprime anzitutto nei concerti d’avanguardia, nelle chiese e nei salotti. In una Francia lacerata dal caso Dreyfus, egli rappresenta sia un compromesso sia una via nuova. La sua influenza quale docente di composizione merita di essere rivisitata: riguarda musicisti ragguardevoli, da Nadia Boulanger a Maurice Ravel passando per Florent Schmitt, Georges Enesco e Charles Koechlin.

Dopo la presentazione di giovedì 14 marzo, seguita da un concerto con Lorène de Ratuld al pianoforte, i concerti inaugurali riuniranno due generi cari al compositore rinomato per la delicatezza della sua musica da camera. Sabato 23 marzo, il Quatuor Strada e Simon Zaoui interpreteranno opere per archi e pianoforte di Gabriel Fauré e Roger-Ducasse – uno dei suoi allievi più fedeli –, mentre domenica 24 marzo, Cyrille Dubois e Tristan Raës riveleranno la maestria di Fauré nell’arte delle mélodies e la sua influenza su allievi prestigiosi come Maurice Ravel e innovativi come Florent Schmitt. Martedì 9 aprile, Luca Scarlini approfondirà in una conferenza l’influenza che Venezia ebbe sull’opera di Gabriel Fauré, incantato dalla serenissima come lo fu Reynaldo Hahn dopo di lui. Il concerto di sabato 13 aprile segnerà l’inizio della collaborazione tra il Palazzetto Bru Zane e Asolo Musica, in cui Hawijch Elders, Natanael Ferreira, Aleksey Shadrin e Frank Braley si esibiranno all’Auditorium Lo Squero (sull’Isola di San Giorgio Maggiore) nei “primi quartetti” di Gabriel Fauré e del suo discepolo Georges Enesco. Il flauto sarà protagonista dell’appuntamento successivo venerdì 19 aprile, con un programma di sonate e brani di concorso, emblematici del repertorio ottocentesco per lo strumento. Martedì 7 maggio, il concerto “Ode al violoncello”, in collaborazione con il Concours International de Musique de Chambre de Lyon, riunirà il Duo Domo sul palcoscenico. Verrà seguito dal ritorno delle mélodies, interpretate dai giovani e promettenti artisti dell’Académie de l’Opéra national de Paris giovedì 16 maggio. I

l festival si concluderà con un’altra collaborazione di rilievo con l’Ensemble da camera dell’Accademia Teatro alla Scala che eseguirà opere per trio d’archi e pianoforte di Gabriel Fauré e Léon Boëllmann giovedì 23 maggio.

Commento di Cristina Rossello: Compositore di melodie e liriche per voce e pianoforte per tutto l’arco della sua esistenza creativa, Gabriel Fauré fu un musicista di discretissimo fascino, racchiuse nelle sue melodie, con eleganza e leggerezza di un intimismo di derivazione romantica come in “Toujours”, parte del Poème d’un jour, tre melodie su testi di Charles Grandmougin, creato fra il 1880-81; già vicino, dunque, al tempo in cui il classicismo assumeva la sensualità artistica di tutta la successiva opera di Fauré.

 

Toujours

Vous me demandez de me taire,
de fuir loin de vous pour jamais,
et de m’en aller, solitaire,
sans me rappeler que j’amais!
Demandez plutòt aux étoiles
de tomber dans l’immensité,
à la nuit de perdre ses voiles,
au jour de perdre sa clarté!
Demandez à la mer immense
de dessecher ses vastes flots,
et, quand les vents sont en démence,
d’apaiser ses sombres sanglots!
Mais n’espérez pas que mon àme
s’arrache à ses àpres douleurs,
et se dépouille de sa fiamme
comme les printemps de ses fleurs.

Sempre

Mi chiedete di tacere,
di fuggire lontano da voi per sempre,
di andarmene, solo,
senza ricordarmi d’aver amato!
Chiedete piuttosto alle stelle
di precipitare nell’immenso,
alla notte di rinunciare ai suoi veli,
al giorno di perdere la sua luce!
Chiedete al mare infinito
di prosciugare i suoi flutti,
e sotto la furia dei venti
di quetare il suo cupo singhiozzo!
Ma non sperate che la mia anima
si strappi al suo aspro dolore,
che essa si spogli della sua fiamma
come la primavera dei su

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