OSTIA ANTICA: VIAGGIO DENTRO AD UNA DELLE PIÚ IMPORTANTI COLONIE MARITTIME DI ROMA

Continua il nostro percorso nel Patrimonio italiano. Oggi abbiamo scelto di passeggiare dentro al sito archeologico di Ostia che con le sue rovine romane e i mosaici affascina da secoli il mondo intero

Ostia era un porto della Roma repubblicana e un centro commerciale sotto l’impero (dopo il 27 a.C.). I Romani consideravano Ostia la loro prima colonia e ne attribuirono la fondazione (per la produzione di sale) al loro quarto re, Anco Marzio (VII secolo a.C.). Gli archeologi hanno trovato sul sito un forte della metà del IV secolo a.C., ma niente di più antico. Lo scopo del forte era proteggere la costa. Fu la prima della lunga serie di colonie marittime di Roma. Quando Roma sviluppò una marina, Ostia divenne una stazione navale e durante le guerre puniche (264-201 a.C.) servì come principale base della flotta sulla costa occidentale dell’Italia. Fu il porto principale, particolarmente significativo nel commercio di grano, per la Roma repubblicana fino a quando il suo porto, parzialmente ostruito da un banco di sabbia, divenne inadeguato per grandi imbarcazioni. Durante l’impero Ostia fu un centro commerciale e di stoccaggio per le forniture di grano di Roma e una stazione di servizio per le imbarcazioni dirette a Portus, il grande porto artificiale costruito da Claudio. Nel 62 d.C. una violenta tempesta sommerse e affondò circa 200 navi nel porto. Il problema di Roma con il commercio marittimo fu infine risolto quando Traiano aggiunse un grande bacino esagonale al porto.

Furono costruiti nuovi bagni, templi e magazzini per sostenere la fiorente comunità

All’apice della prosperità di Ostia, all’inizio del II secolo d.C., la sua popolazione era di circa 50.000 persone. La popolazione in crescita fu ospitata tramite alti edifici residenziali in mattoni di tre, quattro e cinque piani. I pavimenti di questi edifici erano pavimentati con mosaici e le pareti erano finemente dipinte; gli appartamenti più grandi avevano fino a 12 stanze. La crescita della ricchezza elevò lo standard di generosità pubblica dei cittadini più importanti. I fondi pubblici erano limitati, ma ci si aspettava che i magistrati mostrassero il loro apprezzamento per gli onori in modo pratico; erano loro a fornire la maggior parte delle sculture che adornavano gli edifici pubblici e i luoghi pubblici e a costruire la maggior parte dei templi. Ostia era anche sufficientemente vitale per Roma da ricevere l’attenzione degli imperatori. I suoi tre più grandi insiemi di bagni pubblici furono il risultato della generosità imperiale. Dopo la fine del II secolo si verificarono poche nuove costruzioni. Ostia soffrì del declino dell’economia romana a partire dal III secolo. Con il declino del commercio, la città divenne più popolare come zona residenziale per i ricchi. Agostino, tornato in Africa con sua madre Monica, rimase a Ostia, non a Portus. Le incursioni barbariche del V secolo e dei secoli successivi causarono la perdita di popolazione e il declino economico. Ostia fu abbandonata dopo l’erezione del sito di Gregoriopoli (Ostia Antica) da parte di Papa Gregorio IV (827-844). Le rovine romane furono estratte per i materiali da costruzione nel Medioevo e per il marmo degli scultori nel Rinascimento. Gli scavi archeologici iniziarono nel XIX secolo sotto l’autorità papale e furono fortemente accelerati tra il 1939 e il 1942 sotto Benito Mussolini, fino a quando circa due terzi della città romana furono scoperti.

Ciò che più ci affascina sono i mosaici presenti nel sito e questo antico porto è ricco di mosaici in bianco e nero

Ben sappiamo che nel periodo romano i mosaici erano una decorazione molto comune per i pavimenti, ma anche pareti e soffitti ne erano decorati. I mosaici di Ostia Antica sono principalmente in bianco e nero e praticamente ovunque. I mosaici incolori sono forse dovuti al fatto che le persone che vivevano qui erano mercanti, lavoratori, beh, la classe operaia. Molto impressionante è la “Piazza delle Cooperative” (proprio dietro il teatro) con i suoi 61 negozi e uffici, ognuno con il suo mosaico che sembra raccontare che tipo di attività veniva svolta nel piccolo stabilimento. Al centro della piazza i resti di un Tempio dedicato a Cerere, divinità delle messi, dell’abbondanza e protettrice anche del commercio, alla quale si offrivano sacrifici propiziatori prima di intraprendere una rischiosa navigazione, o anche come ringraziamento per la felice conclusione di un accordo commerciale.

L’antica città di Ostia ha molti mosaici da offrire. Vale la pena di fare un giro e guardarli tutti, la maggior parte sono molto grandi e ricchi di dettagli. Il bianco e nero li rende molto interessanti e più “terra terra” rispetto a quelli colorati che spesso si vedono nelle case aristocratiche.

Commento di Cristina Rossello: L’antico porto di Ostia rappresenta un grande esempio della civiltà degli antichi romani. Il sito offre la possibilità di camminare abbastanza liberamente, non ci sono molte case chiuse al pubblico. I mosaici sono tutti realizzati con tessere di marmo, selce, rocce locali o pietre calcaree e appresentano disegni geometrici, fiori, animali, ritratti di divinità, creature mitologiche e vita quotidiana. Un viaggio dentro ad una bellissima arte architettonica che rende omaggio all’intero e immenso patrimonio storico-culturale italiano.

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