YACHT CLUB COSTA SMERALDA – IN SARDEGNA SOFFIA UN VENTO PERSIANO

Cos’hanno in comune la Sardegna e la Persia? E come nasce Porto Cervo? Un gruppo di persone, tra cui il principe Aga Khan IV discendente dei Nizariti, famosa dinastia degli Ismailiti, decisero di fondare prima il villaggio di Porto Cervo e poi qualche anno dopo lo Yacht Club Costa Smeralda. La sua storia ha un legame indissolubile con l’oriente ma esprime da semprei valori e le tendenze d’occidente.

Lo Yacht Club Costa Smeralda fu fondato il 12 maggio 1967 da Sua Altezza l’Aga Khan, Andrè Ardoin, Giuseppe Kerry Mentasti e Luigi Vietti. Nacque come associazione sportiva senza scopi di lucro, con l’intento di riunire soci amanti del mare e di tutte le attività ad esso collegate e a promuoverne il territorio con eventi. Nel mondo dello yachting internazionale, il Club si è assicurato nel tempo un posto di rilievo, forte anche degli accordi con lo Yacht Club di Monaco, il New York Yacht Club, il Royal e il Norddeutscher Regatta Verein. Ciò che rende particolarmente attrattivo il club a tutti gli appassionati è la storia con la quale il circolo ha preso forma nel tempo: dopo aver visitato il nord della Sardegna, il principe Aga Khan IV fu decisamente attratto dalla bellezza delle coste e decise di acquistare una grande quantità di terreni al fine di poter sviluppare un vero e proprio hub turistico.

Il ricco discendente della famiglia imperiale Qajar è il quarantanovesimo Imam ereditario dei Nizariti, la principale branca degli Ismailiti e conosciuti un tempo come la setta degli Assassini, ed è ritenuto discendente diretto del profeta Maometto. L’Aga Khan fondò nei primi anni Sessanta il paese di Porto Cervo e dopo un porto turistico, istituì lo Yacht Club Costa Smeralda, rendendo sempre più famosa ed attrattiva la Sardegna. Nel 1963 fondò inoltre Alisarda, la compagnia aerea che sarebbe poi diventata Meridiana e infine Air Italy. Affiliato alla FIV dal 1968, è nel 1973 che il Club organizza la One Ton Cup diventando il promotore della vela agonistica d’altura in Italia e nel Mediterraneo. Il 1978 segna uno spartiacque fondamentale del club grazie all’organizzazione della Sardinia Cup portando il prestigio del circolo a livello mondiale. Gli anni 80 sono quelli di Azzurra: nel 1981 lo Yacht Club Costa Smeralda promuove la prima sfida italiana all’America’s Cup e proprio 2 anni il sorprendente 12 metri S.I. Azzurra conquista un sorprendente terzo posto nelle regate di selezione a Newport e diventa il simbolo della vela agonistica al livello massimo, suscitando l’interesse di tutti gli sportivi italiani. Nel 1992 vengono varati i primi scafi delle Smeralda 888, veloci dinamici e in grado di ospitare un minimo equipaggio di 3 persone. È un anno fortunato perché si registra un grande successo nel campo della velocità a motore: il Destriero, monoscafo in alluminio con carena a V profondo e propulsori a idrogetti costruito dalla Fincantieri, percorse il 9 agosto 1992 3.106 miglia nautiche senza rifornimento sull’Oceano Atlantico, da New York al faro di Bishop Rock nelle Isole Sicily in Inghilterra, in ben 58 ore, 34 minuti e 50 secondi, impiegando 21 ore e mezzo in meno del precedente record inglese del catamarano Hoverspeed Great Britain. Sull’asse Italo Persiano, la realizzazione del Destriero aprì le porte allo sviluppo di un’ampia serie di veloci traghetti commerciali, e ancora oggi la sua forza risuona impetuosa nei mari italiani. Nonostante la pandemia, il cui esito è ancora da definire, si è conclusa il 10 ottobre scorso con successo la Sailing Champions League Final, evento organizzato dallo Yacht Club Costa Smeralda che quest’anno ha visto il team finlandese Esbo Segelförening vincere la competizione e conquistare il titolo di “Miglior Yacht Club dell’anno”.

Articolo scritto per R.F.O (Rossello Family Office) di Cristina Rossello

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